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Appalti al Comune di Benevento, venti indagati compreso il sindaco.

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da Sanniopress del 3 marzo 2012

L’ESCLUSIVA | Il sindaco Fausto Pepe ascoltato in Procura

(Sanniopress) – Lunedì mattina a Palazzo Mosti si terrà una seduta di giunta “politica” convocata dal sindaco di Benevento, Fausto Pepe, che quasi certamente riferirà del suo incontro di ieri mattina in Procura con il magistrato Antonio Clemente.

Una deposizione spontanea richiesta lo scorso gennaio, nei giorni in cui scoppiò la polemica tra l’ex assessore Enrico Castiello e l’attuale componente dell’esecutivo cittadino Gino Abbate, dallo stesso primo cittadino che, ricordiamolo, nel 2010 presentò al procuratore Maddalena un voluminoso dossier il giorno dopo la clamorosa conferenza stampa che tenne a Palazzo Mosti per respingere sdegnosamente alcune allusioni di Nicola Boccalone sulla regolarità della gestione amministrativa.

Aspetto, quello della presentazione del dossier, che il sindaco lo scorso mese di gennaio tenne a ricordare al magistrato Clemente, chiedendo al contempo di essere ascoltato anche relativamente alle nuove inchieste in corso.

E così ieri mattina il sostituto procuratore ha invitato il sindaco a recarsi in Procura accompagnato dal suo legale. Il che da un punto di vista tecnico significa che Fausto Pepe risulta essere iscritto nel registro degli indagati. Ad accompagnarlo è stato l’avvocato Sergio Rando e non Italo Palumbo, suo precedente legale.

Tra gli argomenti trattati vi è anche quello relativo ad una cooperativa che nel periodo elettorale avrebbe organizzato un incontro con la partecipazione del candidato-sindaco e che successivamente avrebbe poi ricevuto un incarico dal Comune. Di qui l’ipotesi di reato del voto di scambio. Ipotesi ovviamente confutata dal sindaco, che ha spiegato al magistrato di aver avuto vari incontri nel periodo elettorale e che non vi è alcun nesso con il successivo incarico.

Al momento gli indagati sono circa una ventina tra amministratori, funzionari ed imprenditori. Ad un indagato è già stata notificata la richiesta di proroga delle indagini essendo nel mirino degli inquirenti da circa un anno.

L’indagine riguarda lo svolgimento di appalti e l’affidamento di servizi ed è partita in seguito ad un esposto sui lavori di ristrutturazione di piazza Roma presentato nel 2009 dall’associazione Altrabenevento.

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Da il Sannio Quotidiano del 04 Marzo 2012

Inchiesta sugli appalti, Pepe in Procura

BENEVENTO – (e.s.) Su per le scale del Palazzo di giustizia, fino al quarto piano. Atteso dal sostituto procuratore Antonio Clemente, che nel tardo pomeriggio di venerdì l’ha ascoltato su sua richiesta. E non è la prima volta. Accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Sergio Rando, il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, è rimasto un paio d’ore nella stanza del magistrato che sta conducendo un’inchiesta che riguarda appalti e forniture di beni e servizi del Comune. Al cronista che gli chiede su cosa sia stato centrato l’incontro, il primo cittadino risponde di “aver voluto fornire ogni utile chiarimento su quanto a mia conoscenza con l’obiettivo di agevolare le indagini”. Perchè, aggiunge l’ingegnere al suo secondo mandato come vertice di Palazzo Mosti, “è noto che è in corso una verifica giudiziaria sull’attività di vari settori dell’Amministrazione, né è un mistero che si siano ripetute acquisizioni di atti e documenti, particolarmente presso il settore Lavori pubblici, né che siano state convocate dagli inquirenti più persone”. Di qui la scelta – prosegue – “di dare la mia disponibilità a offrire chiarimenti anche su vicende amministrative e su rapporti intrattenuti con riguardo ad esse con organi tecnici ed amministrativi. Non posso, ovviamente, entrare nello specifico, essendo vincolato al segreto della fase investigativa e non volendo minimamente rischiare di compromettere accertamenti in corso”. L’indagine del dottore Clemente chiama in causa anche lui, è il diretto interessato a confermarlo: “Non voglio nascondere alla Città che la verifica in essere riguarda anche il ruolo e la responsabilità del capo dell’Amministrazione comunale, con riferimento ad un’eventuale conoscenza, ad un eventuale consenso ed avallo, di scelte ed attività di altri organi politici, dirigenziali, tecnici, attinte da sospetti di illegittimità; e all’attenzione rivolta dall’Amministrazione in favore delle cooperative sociali che vedono tra i soci persone in condizioni di disagio”. Parole che lasciano intendere come su alcune questioni le domande poste al sindaco abbiano mirato a stabilire il suo tasso di consapevolezza rispetto a determinate decisioni adottate da altri. Situazioni che spingono Pepe a dichiarare, evidentemente alla luce di circostanze apprese nell’occasione, di voler “attivare, a mia volta, approfondimenti e verifiche sull’operato dei predetti organi e sulla piena rispondenza ai requisiti di imparzialità e legalità, e al pubblico interesse, da me sempre perseguito senza alcuna finalità o interesse privato”. A tal proposito, il sindaco ricorda di aver presentato a sua firma, nel 2010, “un esposto su alcune vicende amministrative che erano finite al centro dello scontro politico”. All’epoca – precisa –, “raccolsi un dossier per la Procura che ho richiamato anche durante uno dei colloqui di questi mesi”. La chiusura è dedicata al clima, “oltremodo avvelenato, che si respira da tempo a Benevento”, con un tam-tam che non risparmia nessuno e si alimenta di voci incontrollate. “E’ una forma di sciacallaggio che condanno fermamente, convinto come sono che in questi momenti bisogna restare sereni e favorire l’azione della magistratura inquirente”.

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Gli articoli precedenti:

Da Altrabenevento del 7 gennaio 2012

Basta con i messaggi cifrati sui lavori di Piazza Roma

Nicola Cosentino e gli affari di famiglia

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