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I boss di Scampia sono di casa a Benevento.

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Il comunicato di Altrabenevento sul reportage del giornalista di Panorama, Carlo Puca, infiltrato tra gli scissionisti, è stato pubblicato da   Il Vaglio,   il Quaderno,    Sanniopress, Bmagazine,   Il Corriere del Sannio,   L’informatore sannita,   NTR24,    Radiocittà.

Il Mattino, Ottopagine e Gazzetta di Benevento hanno ignorato la notizia.

Il Sannio Quotidiano, invece, ha  pubblicato la nota di Altrabenevento ed ha intervistato Carlo Puca.

Di seguito l’articolo di Angela Tretola.

Da Il Sannio Quotidiano del 18 settembre 2012.

Carlo Puca, giornalista di Panorama, infiltrato tra gli scissionisti. Nel suo racconto anche il rapporto tra il Sannio e la piazza di spaccio tra le più grandi al mondo

  “Benevento era quasi un posto dentro Scampia”

“Il nome della città tra i due fiumi ricorreva spessissimo tra i piccoli boss del cartello. Ho avuto la sensazione che qui ci fosse uno dei loro laboratori, magari per l’Amnesia”

(ang.tre) Un giornalista anticamorra infiltrato tra gli scissionisti? No, un giornalista parlamentare che è nato dalle parti di Scampia. Carlo Puca mette subito in chiaro che quei mesi trascorsi nella piazza di spaccio tra le più grandi al mondo rappresentano un episodio. Una parentesi che, ci confida, finirà raccontata anche in un libro. Ma prima dell’editore a mettere i numeri di pagina sotto al suo racconto pare sarà un magistrato. Quello che lo ha convocato immediatamente dopo l’uscita del suo racconto sommario su Panorama. Un articolo pubblicato sul numero in edicola del settimanale edito da Mondadori in cui racconta di come si muove il cartello della droga che ha il marchio Scampia. A telefono con Il Sannio Quotidiano data la sua esperienza e la incasella per bene: da gennaio alla fine di aprile. Ha fatto da autista e nel suo girovagare al servizio della mala della droga ha fatto tappa anche a Benevento. “Siamo partiti alla volta del Sannio e, io non so cosa ci fosse nell’auto, una volta arrivati mi hanno lasciato a piazza Duomo e se ne sono andati via. Dopo due ore siamo ripartiti”. Ma quella non è certo l’unica volta in cui Benevento viene nominata dai boss della droga. “Era quasi come se – ci spiega Puca – Benevento fosse un luogo di Scampia”. Le espressioni che venivano usate per riferirsi al Sannio lo chiariscono: “Andiamo un attimo a Benevento”. “Ci andiamo a fare un giro a Benevento”.

Poi più nel dettaglio Puca racconta quello che ha carpito. “Da ciò che ho messo insieme Benevento potrebbe essere o essere stato – lì a Scampia ci spiega le cose cambiano velocemente – uno di qui laboratori che usano per mettere su le loro droghe. Adesso c’è l’Amnesia, una droga fatta con la marijuana imbevuta con quella che loro chiamano ‘a munnezz’, metadone e altre sostanze allucinogene. Una porcheria molto potente che crea una forte dipendenza”. A questo punto gli raccontiamo di come Benevento si sia scoperta grande produttrice di marijuana con ben 15 sequestri di piantagioni piccole e grandi negli ultimi due mesi. Sorride. Poi gli riferiamo di qualche cognome locale che potrebbe fargli ricordare qualcosa. Nulla. Torniamo genericamente al canale Benevento – Scampia. E non poteva mancare l’esempio di Avellino. “Con gli irpini c’è soprattutto un rapporto di approvvigionamento. Da Avellino si va a Scampia per acquistare all’ingrosso. La usano come una sorta di Cis di Nola. Con i beneventani la cosa è diversa. Da Scampia ci si sposta spesso per andare lì nel Sannio. Esiste con Benevento un doppio e fitto canale: Benevento Scampia e Scampia – Benevento. Il Sannio ricorre spesso e volentieri nei discorsi dei boss”.

 Clicca per leggere l’articolo integrale di Carlo Puca su Panorama

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