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I 127 lavoratori dei Consorzi tornano a lavorare grazie al coraggio di alcuni.

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SLAI COBAS – Comunicato stampa del 30 agosto 2011

La vertenza dei lavoratori del consorzi rifiuti si chiude favorevolmente solo grazie a quei pochi che hanno avuto il coraggio di presentare ricorso contro la Cassa integrazione che invece piaceva tanto a CGIL- CISL e UIL.

Dopo le decisioni del giudice del lavoro e del TAR, la Regione Campania ha ribadito che i lavoratori del Consorzi devono essere utilizzati presso i Comuni per la raccolta differenziata. Ora tutti plaudono a questa decisione dimenticando che tale positivo risultato si deve solo alla caparbia volontà di 3 (tre) dipendenti dei consorzi che hanno semplicemente preteso di continuare a lavorare e per questo motivo hanno impugnato tutte le decisioni concordate tra Prefettura, Commissari dei Consorzi Rifiuti, Regione, Comune di Benevento, Provincia e i sindacati CGIL, CISL e UIL che avevano imposto la Cassa integrazione come unica soluzione possibile. Adesso non si può dimenticare che a quei lavoratori e all’avv. Sandra Sandrucci che li ha assistiti, per molti mesi si sono opposti con iniziative e prese di posizioni al limite dell’insulto, i comitati di CGIL, CISL e UIL che ora hanno la faccia tosta di attribuirsi i meriti della vertenza.

Del resto gli atti parlano chiaro. Infatti, anche le soluzioni adottate oggi dal Tavolo Istituzionale tenutosi presso la Regione, erano state richieste e prospettate con un apposito atto di diffida notificato alla Regione Campania e a tutti gli altri enti interessati, dall’avvocato Sandrucci a nome e per conto di venti dipendenti dei Consorzi. Con tale atto è stato chiesto espressamente l’intervento della Regione in quanto, dopo l’esito favorevole dei giudizi davanti al Tribunale di Benevento ed al TAR Campania, che hanno dato ragione ai lavoratori, i Liquidatori dei Consorzi non avevano consentito la ripresa dell’attività lavorativa, costringendo i dipendenti ad una illegittima e forzata sospensione dal lavoro, senza alcuna retribuzione. Le richieste di cui all’atto di diffida sono state esaminate e riscontrate durante l’incontro tenutosi presso gli uffici della regione nel pomeriggio di ieri dalla stessa avv. Sandrucci con il Dirigente del Settore programmazione e gestione dei Rifiuti, Dott. Raimondo Santacroce, al quale è stato evidenziato il rapporto dell’Osservatorio Regionale dei Rifiuti, dal quale risulta che ben 26 comuni della provincia di Benevento, compreso il Comune capoluogo, non hanno raggiunto nel 2010 la quota imposta dalla legge del 35% di Raccolta Differenziata e che pertanto necessitano di potenziamento del servizio con l’utilizzazione dei lavoratori dei Consorzi.

L’atto di diffida dei venti dipendenti evidenziava anche che la Regione Campania con la recente delibera n.2246 del 2011 ha messo a disposizione delle Province la somma di 99.650.000 euro per la raccolta differenziata, alla quale si attingeranno i fondi per il pagamento delle retribuzioni dei dipendenti dei Consorzi.

Rimane ancora da sciogliere il nodo del pagamento degli arretrati, del quale la Regione Campania non si è voluta fare carico e che i Consorzi attraverso i Comuni aderenti dovranno pagare direttamente.

 

Per il coordinamento provinciale. Alberto Zollo e Gabriele Corona

 

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