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Interpellanza dei consiglieri di opposizione a San Giorgio del Sannio sull’inquinamento prodotto dall’incendio del capannone Barletta.

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01-incendio-capannone-barletta-notte3Alla cortese attenzione:

del Sindaco di San Giorgio del Sannio Giorgio Nardone

dell’Assessore all’Agricoltura Pasquale Mauta

dell’Assessore all’Ambiente Giuseppe Saccavino

OGGETTO: INTERPELLANZA RISCHIO INQUINAMENTO LOCALITA’ CESINE

IL SOTTOSCRITTO GIOVINO CARPENELLA, IN QUALITÀ DI CONSIGLIERE DI OPPOSIZIONE DI CODESTO COMUNE, NELL’ESERCIZIO DEL PROPRIO MANDATO ELETTORALE,

PREMESSO CHE

-UN INCENDIO DI VASTE DIMENSIONI IL 23 MAGGIO SCORSO HA DISTRUTTO IL DEPOSITO DELLA DITTA BARLETTA IN VIA CESINE,

L’ARPAC di Benevento ha sempre sostenuto che quell’incendio durato 60 ore, non ha prodotto un inquinamento preoccupante.

Ed invece, è stata la stessa ARPAC con il verbale n. 382 emesso il 29 maggio, ad accertare un quantitativo di Benzene pari a 575 microgrammi per metro cubo, cioè 115 volte superiore al valore di riferimento.

Il 18 giugno sempre l’ARPAC ha emesso il verbale n. 380 relativo all’esame delle acque di spegnimento giudicate “NON ACCETTABILI, per il superamento dei parametri Alluminio, Ferro, Rame, Tensioattivi totali e Zinco.” In modo particolare l’Alluminio riscontrato è stato di venti volte superiore al limite massimo consentito e i Tensioattivi addirittura sono risultati pari a 650 volte i valori normali.

Nell’incendio del 23 maggio le acque piene di metalli ed altri materiali inquinanti sono finite nella cunetta non impermeabilizzata con conseguenti infiltrazioni nel terreno e nelle falde, oppure sono finite nella fogna che dopo alcune centinaia di metri sversa a cielo aperto, senza alcuna forma di depurazione, in un canale utilizzato anche per irrigare gli orti.

Nessuna comunicazione, però è stata fornita ai cittadini per avvisarli del pericolo derivante dall’inquinamento della zona e neppure sono stati analizzati i pozzi delle abitazioni circostanti o sottoposti ad analisi gli abitanti della zona. Tutti hanno voluto minimizzare gli effetti dell’incendio, ma neppure durante la ultima Conferenza dei Servizi tenuta il 5 ottobre presso il Comune di San Giorgio del Sannio, è stata certificata “l’assenza di pericolo” per la salute pubblica e l’ambiente.

INTERPELLA   IL SINDACO, L’ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA E L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE PER SAPERE:

• quali sono i documenti ufficiali che attestano l’assenza di sostanze inquinanti e quali altre sostanze indagate, che avrebbero potuto sprigionarsi dall’incendio, sono state ricercate e quali sono i dati relativi ad esse; se non si è fatto, cosa si aspetta a ricercarle;

• se sono state fatte determinazioni di diossina sui prodotti di non immediato consumo, nei quali la sostanza tossica potrebbe accumularsi ed essere successivamente distribuita nella catena alimentare : ( foraggi, grano, uva, olive etc..); Infatti solo se si potrà ufficialmente dichiarare l’assenza della sostanza tossica nella catena alimentare sarà possibile commercializzare i prodotti, garantendo così la salute di chi li consuma, oltre che la legittima remunerazione di chi li ha prodotti;

Chiediamo che ci sia una sola voce a parlare, oltre la dialettica politica e le discussioni che avvengono anche nelle sedi istituzionali e che essa lo faccia non solo attraverso atti formali, deliberazioni, ordinanze e quant’altro ma chiediamo anche il rispetto del diritto dei cittadini ad essere informati, ascoltati e chiamati a concorrere alle decisioni secondo le modalità previste dalla legge e dal buon senso della partecipazione democratica attiva.

Ove i livelli misurati superino quelli che sono stati già individuati come valori pericolosi, dovranno esser presi provvedimenti radicali di bonifica.

Come si vede, la situazione non è semplice né tranquilla e richiede non tranquillanti affermazioni bensì ulteriori interventi precisi, approfonditi, come del resto la legge prevede. E soprattutto chiarezza ed informazione certa. A nostro avviso, le autorità competenti dovrebbero costituire a fianco del Sindaco una sorta di gruppo, un comitato, un’unità di crisi che definisca a breve e sottoponga in tutte le sedi opportune un piano di intervento dettagliato e circostanziato, a medio e lungo termine, evidenziando le priorità, le responsabilità, i costi e le provvidenze che dovranno essere adottate nei confronti della popolazione locale, sia per quello che riguarda la salute che gli aspetti economici in termini di danno emergente e di lucro cessante.

Questo e solo questo potrà evitare confusione, inutile allarmismo, speculazioni di vario genere e servirà a rendere più tranquilla, perchè maggiormente consapevole, la popolazione.

CHIEDE

Che la presente interpellanza sia inserita all’Ordine del Giorno del consiglio comunale a farsi.

San Giorgio del Sannio , Li 19.09.2009

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