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Il sindaco Fausto Pepe respinge le richieste di dimissioni. L'on. Mario Pepe del PD lo difende.

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mast2-180x140Da Il Mattino del 14/06/2009
«Le dimissioni? Mastella pensava a sua moglie»
Pepe: pur passando con il Pdl, la presidente è rimasta al posto avuto dal centrosinistra. Il sindaco al contrattacco: senza il dato cittadino il Pd sarebbe appena al 17% Difficile l’Idv in esecutivo.

GIANNI DE BLASIO Mastella, Viespoli, De Girolamo, Del Basso De Caro, Pacifico, Mario Pepe: per tutti, il sindaco Fausto Pepe ha una risposta. Dopo-voto e futuri assetti, l’apporto garantito al Pd, la richiesta di dimissioni, che il sindaco «gira» alla presidente del Consiglio regionale. Sindaco, oltre al Pdl, pare che mugugni e critiche si levino pure dal Pd. Cosa ribatte? «Mi fanno sentire protagonista, lo devo dire con un po’ di sorpresa, non mi era mai capitato in una tornata elettorale europea. I mugugni? Quelli del Pdl mi sembrano scontati: attaccano una delle ultime caselle del centrosinistra, dopo essersi accaparrati due eurodeputati, due senatori, tre parlamentari, tre consiglieri regionali e persino un presidente del Consiglio regionale, puntano a Comune e Provincia. Ma non credo proprio ci riusciranno. Il Pd non mi pare abbia espresso critiche. Forse qualcuno si aspettava di più dal mio contributo? Posso solo confermare che era un sentimento reciproco». Lei si è speso per il Pd che, in città, è al 25%, a fronte del 20 a livello provinciale. Calcola il suo valore aggiunto in 5 punti percentuali? «Io ho provato ad imporre argomenti concreti al dibattito elettorale: i corridoi europei, i fondi strutturali, la gestione del bilancio comunitario. Ho sollecitato questo dibattito a tutti i candidati che ho incontrato, ed ogni volta che mi è stato chiesto un giudizio sulle europee. Questo era il contributo che volevo dare e credo di esserci riuscito. Poi se si vuol parlare solo di numeri: bisogna dire che il dato citato a livello provinciale è più basso se si estrapola la città. Quando si esclude il capoluogo si scopre che la cifra toccata dal Pd nel Sannio è 17%. Dunque, quasi 9 punti in meno rispetto alla media cittadina, comunque un risultato non ascrivibile esclusivamente all’amministrazione». Cozzolino ha inaugurato «Più Sannio», poi è tornato con Bassolino, due volte in otto giorni a Benevento. In città, Cozzolino ha riportato 1796 voti, sponsorizzato pure dagli ex Ds. «Cozzolino è risultato il primo degli eletti in tutta la circoscrizione, in Campania il più votato in assoluto: mi pare un successo di cui non si può dubitare. Buono anche il suo risultato in città, soprattutto se paragonato agli 852 voti di Rivellini, sostenuto da Viespoli suo parente, o ai 445 della Matera, sponsorizzata addirittura dalla De Girolamo, coordinatore della ‘corazzata’ Pdl». Tra i suoi annunci, il voto per una donna, ovviamente del Pd. Bene, la più votata è risultata la collega giornalista Capacchione con 597 voti. Un po’ pochi, no? «Ripeto, dipende dal termine di paragone. La Capacchione ha incamerato esclusivamente un voto di opinione e pure si è attestata di poco sotto i 60mila voti in Campania: non mi pare un fallimento». Dal voto europeo potrebbero venire ripercussioni sugli assetti comunali: Pacifico ha già chiesto che Idv entri in giunta. «Non credo che il voto per le Europee possa incidere sugli equilibri di giunta. Resta il tema di un centrosinistra allargato a tutte le componenti, senza le quali non si vince, ma non è detto che un contributo lo si possa dare soltanto se si sta in giunta». Il dato di Mastella, come lo spiega. E se lo aspettava? «Credo che in queste proporzioni non se lo aspettasse nemmeno lui. E’ assolutamente evidente il trascinamento di un simbolo vincente nelle competizioni politiche, ma certamente ha inciso il consolidamento territoriale che 30 anni di attività parlamentare a tutti i livelli gli hanno garantito, altro che mani nude». Il Sannio e Benevento sono a Strasburgo con ben due europarlamentari. Lei si è complimentato? «Certo, mi sono complimentato pubblicamente. E’ un bene per il Sannio avere una adeguata rappresentanza istituzionale. Ho segnalato l’importante risultato di Mastella, e devo aggiungere, fuori dagli schematismi di appartenenza, che mi fa piacere che una donna preparata e giovane come Erminia Mazzoni, possa portare all’estero il nome di Benevento». «In politica ci sono i fortunati elevati a scranni alti che non durano, però, molto tempo», dice il suo omonimo Pepe, deputato Pd: si vede tra questi? «Proprio no, ma credo che Mario si riferisse ad altri». Pure Mastella sostiene che lei è stato nominato: tra l’altro proprio da lui… «Io sono stato eletto da 25mila beneventani, il consenso di ciascuno è stato decisivo, e nessuno può pensare di essere più importante anche di un singolo cittadino elettore, nemmeno l’ex ministro della Giustizia del governo di centrosinistra ed oggi eurodeputato della destra, on. Clemente Mastella». Mastella le ha chiesto di dimettersi, cosa risponde? «Si è perso ogni pudore: qualcuno si è accorto che il presidente del Consiglio regionale, anche lei passata dal centrosinistra al centrodestra con totale disinvoltura, ha annunciato che non si dimetteva, nonostante le richieste di Gasparri, perché il suo ruolo sarebbe stato assolto in maniera istituzionale, e poi ha presenziato alla campagna elettorale del marito e del Pdl? E io mi dovrei dimettere? Io sarò anche spretato ma questi hanno perso la religione! In democrazia decidono i cittadini e non i potenti, al 2011 è fissata la scadenza, io sarò qui nel centrosinistra a correre per la città, vedremo gli altri…».

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Da Il Quaderno.it 15/06/2009

Mario Pepe: Mastella traditore del Goveno Prodi non rinfacci il tradimento al sindaco

Il deputato del Partito Democratico, Mario Pepe, replica alle affermazioni del neo eurodeputato Clemente Mastella che venerdì scorso aveva chiesto le dimissioni del sindaco di Benevento, Fausto Pepe. Di diverso avviso è il parlamentare sangiorgese secondo cui il primo cittadino fa bene a restare al suo posto così come il presidente della Provincia. Pepe, nella nota, stigmatizza anche il comportamento politico dell’ex ministro accusato di aver tradito il mandato elettorale facendo venir meno la fiducia al Governo Prodi.

“È giusto festeggiare lo scampato pericolo e il sostegno cospicuo che ha caratterizzato il ritorno dell’onorevole Mastella nella politica europea. Dopo la prima esperienza nel Parlamento Europeo, la seconda potrà andare meglio. Dalla festa alle accuse e alle minacce, mi pare si è data importanza a una polemica grave e pericolosa. Il sindaco della Città ha risposto con dignità e a muso duro. Ha fatto bene. Perché – chiedo all’onorevole Mastella – il sindaco Fausto Pepe dovrebbe andare via? Non è stato eletto dai cittadini? Sta forse amministrando male? È sottoposto a qualche processo giudiziario? Niente di tutto questo.

Ha solo tradito – secondo Mastella – il leader; ma il leader a sua volta ha tradito il Governo Prodi e gli elettori; la cosa peggiore, però, è il passaggio da una coalizione a un’altra. È comodo tutto questo? È moralmente giusto ciò? Quando ci sarà il confronto elettorale nella città di Benevento allora ci misureremo davvero con i fatti prodotti e, perché no, con qualche colpo di scena. Lasciamo stare la Provincia e Cimitile, lì governa una coalizione istituzionale – determinata di necessità da altri – che c’è e che verrà sempre più a irrobustirsi.

Prima di invitare il presidente della Provincia ad andare a casa, molti altri non dovrebbero neppure presentarsi nel proscenio della politica! Solitamente, in questi ultimi tempi, si è smarrito il discrimine tra il lecito e l’illecito, tra la dignità e il camaleontismo più becero, tra l’utile personale e il bene pubblico; dobbiamo avere molta pazienza rispetto alle scelte che si pongono in questi anni nella storia quotidiana. Passerà, passeranno anche le feste e qualche verità dovrà pure apparire nell’agonismo politico. L’obiettivo per noi del Pd e per i responsabili istituzionali è continuare a impegnarci con le armi della politica”.

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