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Piattaforma Logistica: Boffa insiste per la approvazione dello Studio di fattibilità.

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boffaDa Il Quaderno 23/05/2009
Logistica, Boffa: guardo con distacco agli incarichi ma sullo Studio non s’indugi più

Nostra intervista – “Più volte ho sollecitato la necessità di arrivare allo studio di fattibilità e di presentarne i risultati perché verso gli investitori la credibilità è data anche dal rispetto dei tempi di questa operazione”. Così Costantino Boffa, deputato sannita del Partito Democratico, sui ritardi della piattaforma logistica di Benevento. Lo incontriamo nel suo ufficio di parlamentare al Corso Garibaldi, mentre scorre le agenzie sul monitor del computer, per fare un’analisi a 360° sull’operazione produttiva dopo l’inchiesta del Quaderno.it sullo stato dello studio di fattibilità. Per Boffa, le difficoltà non mancano ma non è il caso di buttarla in polemica perché “una grande opera si realizza solo se è condivisa”. Non possiamo non partire, però, dalle accuse formulate da Nicola Boccalone, consigliere comunale beneventano del Pdl, che aveva espresso i suoi dubbi sul prosieguo dell’investimento.

Al di là della gestione sullo studio di fattibilità che non le compete e non le appartiene, il consigliere Boccalone paventa anche un fallimento annunciato dell’operazione sulla piattaforma logistica. Anche secondo lei si tratta di un sogno svanito?
Assolutamente no. Il problema della piattaforma logistica a Benevento rimane aperto perché è un grande progetto a cui bisogna lavorare. Sono convinto che si tratti di un’intuizione da perseguire e in prospettiva possa rappresentare davvero quella svolta nell’assetto economico e sociale di questa provincia. Mi permetta, però, di ripercorrere le motivazioni che sono a monte della piattaforma logistica. Io sono partito, assieme agli amministratori e ad altre forze del Sannio, da un’analisi sulle condizioni di forza e di debolezza di questo territorio, avendo contribuito nella passata programmazione a investire diverse risorse dalla Regione Campania per sostenere progetti di sviluppo in questa provincia.

Abbiamo fatto lievitare l’economia, realizzato una serie di iniziative produttive intorno all’Università, creato valore aggiunto attorno a questo territorio che ha fatto guardare con attenzione agli studiosi al caso Benevento. Poi, riflettendo sulle debolezze di questo territorio, ci siamo convinti che il vero punto di debolezza era l’eccessivo isolamento dal resto del Paese e dall’Europa. Isolamento in termini infrastrutturali e produttivi. Allora abbiamo immaginato le tre quattro iniziative su cui concentrare le risorse europee che potessero far decollare il territorio. E sono l’Alta Capacità Napoli – Bari, il raddoppio della Benevento – Caianello e l’insediamento della piattaforma logistica.

Da qui l’interesse di vari gruppi nazionali ed esteri che hanno visto quest’area come sede di un potenziale investimento. Nel 2007 è stato fatto l’accordo di programma. Il secondo stadio è lo studio di fattibilità e poi c’è l’accordo di programma tra soggetti pubblici ed eventualmente coinvolgendo soggetti privati. Del procedimento siamo alla prima parte. E’ evidente che siamo in ritardo sul passaggio successivo. Io più volte ho sollecitato la necessità di arrivare allo studio di fattibilità e di presentarne i risultati perché anche verso gli investitori la credibilità è data anche dal rispetto dei tempi di questa operazione.

Sono convinto che bisogna chiudere al più presto: ne ho parlato con gli amministratori e l’ho sostenuto pubblicamente. Finite le elezioni, si deve presentare pubblicamente lo studio con un’impegnativa giornata facendo parlare tutti in modo che possano dire la loro. Poi si deve passare all’accordo di programma tra Comune, Provincia, Regione e Governo nazionale. Dopo si apra una procedura di evidenza pubblica per vedere chi è interessato all’operazione tra i privati. Non si può fare una selezione a monte.

Sulla gestione dello studio di fattibilità ha qualcosa da aggiungere?
Io sto seguendo tutta l’impalcatura nelle linee generali. Non so neanche io lo studio di fattibilità a che punto è e che cosa prevede. Nel momento in cui sarà reso pubblico, potrò dare una mano a spingere avanti sul progetto di realizzazione della piattaforma logistica. Tutti gli aspetti di dettaglio relativi alle persone che hanno lavorato, alle consulenze, alle professionalità coinvolte, alle polemiche consiliari è materia che guardo con un po’ di distacco perché riguarda la gestione del Comune e una polemica politica che si è intesa innescare. Io sono dell’avviso che sarebbe auspicabile un’azione bipartisan perché non può essere gestita da una parte in quanto si tratta di un’operazione troppo grande sotto tutti i punti di vista. La maggioranza deve invitare l’opposizione a collaborare e l’opposizione deve spiegare perché collabora o perché è contraria.

Lei ha sollecitato ma come mai non è stato ascoltato?
Prevedo una complessità dello studio di fattibilità e suppongo che c’è una difficoltà nella gestione della procedura rispetto anche ai privati che hanno immaginato di avere un’opzione per realizzare la piattaforma. L’Italia prevede leggi e procedure precise per la realizzazione di iniziative di questo genere. Forse c’è un contrasto nell’interpretazione del Comune sul ruolo di questi privati. In ogni caso lo studio va concluso e presentato. Nella catena decisionale è importante che si realizzi un consorzio degli operatori locali per far sentire coinvolti gli operatori economici di Benevento. Sulle dimensioni, poi, si è detto di tutto. Anche qui ho un’impostazione molto più realistica. E’ un’opera che va realizzata per lotti e quindi per fasi. Farne un primo blocco per vedere l’impatto e solo dopo si può discutere su un possibile allargamento.

Chi ha già investito risorse nell’operazione che ruolo dovrebbe avere nell’accordo di programma?
L’accordo di programma è tra soggetti pubblici che prevedono di realizzare la piattaforma. Le modalità attraverso cui si selezionano i privati devono essere fissati nel documento. Non è detto che chi ha già investito nello studio di fattibilità debba necessariamente poi realizzare l’opera. Siamo in un Paese, le ripeto, che ha delle leggi sugli appalti pubblici che vano rispettate. La mia opinione è che per selezionare gli operatori è fondamentale una concorrenza pubblica. Mica possiamo escludere a priori qualcuno? Il pubblico deve garantire a tutti la partecipazione e la possibilità dell’investimento.
Un accordo di programma potrebbe coinvolgere Ikea con cui aver un contatto più diretto ma per il resto bisogna seguire un procedimento pubblico.

Per la piattaforma logistica sembra mancare concertazione istituzionale e coinvolgimento dei cittadini. E’ preoccupato di ciò?
Una grande opera si realizza solo se c’è una vera condivisione sociale e istituzionale. Se non c’è bisogna fare in modo che avvenga altrimenti non si va da nessuna parte. Non possiamo avere l’opposizione di ampie fasce della popolazione e il pregiudizio di altre. Soprattutto è un’opera che non la si può giocare nella banale dialettica interna delle faccende locali.

La piattaforma significa sviluppo economico e occupazionale. Ma non si corre il rischio di creare false aspettative nei cittadini?
Bisogna che la politica sia seria, descriva i progetti per quello che sono senza enfatizzarli. E’ un esercizio paziente di governo senza raccontare che siamo nel paese delle meraviglie. Per la provincia di Benevento c’è una buona intuizione di tipo produttivo a servizio delle strutture commerciali con un indotto molto forte e un ossigeno per l’economia locale. Per farlo diventare realtà c’è bisogno di tempo anche perché gli investitori hanno rallentato con la crisi economica. Adesso è il momento di spiegare queste cose con elementi positivi e difficoltà, facendo finire questo alone di mistero tornando con i piedi per terra nella discussione.
Pellegrino Giornale

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