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Lettere non tanto anonime per estorcere soldi a politici ed impreditori, diffamando altrabenevento.

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Pubblicata su Il Sannio Quotidiano del 19 aprile 2013

Sul vostro quotidiano è stato pubblicato oggi un interessante articolo dal titolo “Il valzer delle lettere anonime dentro e fuori Palazzo Mosti” che si riferisce ad una ventina di missive dal carattere chiaramente estorsivo e ricattatorio pervenute ad imprenditori e uomini politici nel corso dell’anno scorso.

Alcune sono pervenute anche a me ma contenevano soprattutto minacce ed insulti per l’attività svolta come presidente di “Altrabenevento, associazione per la città sostenibile contro il malaffare”.

Quando a luglio scorso mi pervenne la seconda lettera che conteneva anche insulti rivolti al Sostituto Procuratore della Repubblica, Antonio Clemente, il magistrato che ha curato numerose indagini contro amministratori corrotti e delinquenti collusi con il sistema politico, chiesi al Sannio quotidiano di pubblicarla per far sapere al “non tanto anonimo estensore” che non mi faccio intimidire e non sono ricattabile.

La pubblicazione con grande evidenza di quella lettera scritta a mano in carattere stampatello, sul vostro giornale il 12 agosto, ha consentito ad altri, politici e imprenditori di notare che il carattere utilizzato ero lo stesso usato per scrivere le lettere che anch’essi avevano ricevuto dal contenuto estorsivo ed alcuni me ne hanno pervenire copia.

Ho capito, quindi, che le lettere sono collegate in serie, nel senso che il destinatario di una diventa mittente della prossima, e contengono messaggi cifrati comprensibili solo ai destinatari, del tipo “caro amico, gli affari vanno male e siccome sappiamo che hai ricevuto, o pagato tangenti per quella cosa che noi sappiamo, aspettiamo di ricevere la parte che ci tocca”.

L’altra particolarità di questa operazione ricattatoria orchestrata nella città tranquilla dove noti delinquenti estorsori vantano collusioni e coperture politiche, è proprio il coinvolgimento di Altrabenevento che viene utilizzata solo come possibile amplificatore, come a dire al politico o all’imprenditore presi di mira: “se non molli cominciamo a passare le informazioni che sai a quelli che si occupano di lotta al malaffare”.

Chi ha inventato questo giochino però ha commesso qualche errore ed ora sarà interessante conoscere il risultato della indagine aperta dalla Procura della Repubblica.

Gabriele Corona

 

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