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Presepe e incarichi alla ditta Lombardi, il sindaco deve fare chiarezza.

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Comunicato stampa del 9 novembre 2012

Esattamente un anno fa la stampa dava notizia di una indagine della Procura della Repubblica di Benevento sugli appalti per lavori e forniture di servizi del comune capoluogo. Adesso, dopo 12 mesi, sempre attraverso notizie di stampa relative alla acquisizione di vari documenti da parte della Digos, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, si scopre che le indagine sulle attività dello stesso Ente sono diventate almeno sette, perché alla prima non ancora chiusa, si aggiungono quelle coordinate da quattro diversi magistrati beneventani sui concorsi interni, il presepe di Dalisi, i concorsi esterni, la riscossione dei tributi, le pistolettate a Lanzalone e poi quella condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Napoli di cui non si conosce l’oggetto.

Nell’ultimo consiglio comunale Nazzareno Orlando a nome delle opposizioni, ha chiesto al sindaco di fornire qualche spiegazione in proposito con una specifica iniziativa da organizzare a breve, ma dopo due settimane di quella proposta accolta e deliberata si è persa traccia, come è accaduto per la nomina della commissione consiliare di indagine sui debiti pregressi, proposta dal consigliere Capezzone diversi mesi fa e mai costituita.

I cittadini, però, hanno il diritto di sapere che cosa sta succedendo al Comune di Benevento e non possono rimanere in attesa delle estemporanee iniziative dei consiglieri comunali. Le spiegazioni devono fornirle, per ora, gli amministratori in carica.

Le indagini della magistratura, infatti, come si usa dire “faranno il loro corso” nel senso che accerteranno eventuali reati penali, ma esistono altri aspetti delle stesse vicende che devono essere chiarite. La pubblica amministrazione, tra l’altro, non può limitarsi ad aspettare la fine delle indagini penali per accertare le eventuali anomalie o illegittimità di carattere amministrativo-contabile e verificare se esistono anche gli estremi per eventuali provvedimenti disciplinari.

Prendiamo il caso del presepe di Dalisi.

La Procura della Repubblica indaga il sindaco, Fausto Pepe, il vice Raffaele Del Vecchio, gli assessori Cosimo Lepore, Mirna Campone, Luigi Abbate, Marcellino Aversano e Rosario Guerra, i dirigenti Andrea Lanzalone e Rino Vitelli e l’amministratore della ditta che ha realizzato l’opera, Michelangelo Lombardi per turbativa d’asta e falso. L’attenzione sembra rivolta soprattutto al fatto che il Comune ha incaricato la ditta Lombardi di eseguire l’opera senza gara di appalto, ma l’amministrazione comunale si giustifica ricordando che fu l’artista Riccardo Dalisi, autore dei bozzetti, ad indicare quella società come l’unica capace di realizzare l’opera in ferro. Deciderà il magistrato se accogliere tale giustificazione, ma noi riteniamo che su altri aspetti l’amministrazione comunale deve dare spiegazioni senza ulteriori indugi.

Ad esempio: perché la proposta di illuminazione artistica (o luminarie) per natale 2011 fu respinta per mancanza di fondi e poi si trovarono i soldi per il presepe di Dalisi? Chi e perché ha considerato certo il contributo della Camera del Commercio per tale allestimento, “annunciato” con una semplice lettera e mai incassato?

La pubblica amministrazione deve essere chiara e fugare anche i semplici dubbi pure su aspetti oggetto di chiacchiericcio che però non sono secondari in vicende di carattere amministrativo. Si sa che Michelangelo Lombardi è il fratello della dottoressa Lorena Lombardi, dipendente del Comune, attualmente direttore organizzativo e fino allo scorso anno, Dirigente del Settore Ambiente Traffico e Patrimonio. Per questo motivo diventa importante sapere come sono stati assegnati alla ditta omonima anche gli altri due incarichi conferiti sempre nello stesso anno 2011, e cioè le panchine e la sistemazione di via Arco di Traiano con la procedura della somma urgenza e contemporaneamente anche la fornitura degli infissi all’ultimo piano di palazzo Mosti, sempre con le procedure di urgenza.

Su questi aspetti il Sindaco deve fare chiarezza senza attendere i risultati delle indagini in corso e senza tergiversare con le richieste improprie e perditempo delle opposizioni.

Il presidente – Gabriele Corona

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