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Sul fallimento del PRU del Rione Libertà interviene anche Zarro

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Il Sannio Quotidiano del 9 gennaio, ha pubblicato un lungo intervento dell’ex deputato, oggi dirigente della Margherita, il quale riferendosi ai dati contenuti nel Dossier di “altrabenevento”, sottolinea che gli abitanti del Rione Libertà non hanno tratto alcun beneficio dal Programma di Recupero che, al contrario, ha aumentato il degrado.
Zarro conclude l’articolo sostenendo che l’Amministrazione Comunale che tanto ha pubblicizzato nel corso degli anni i vari interventi che poi non sono stati realizzati, dovrebbe chiedere scusa ai cittadini per “abuso di imbonimento”.
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Da IL SANNIO QUOTIDIANO del 9 Gennaio 2005

La città ha diritto ad una informazione istituzionale; che superi la diatriba, talvolta pretestuosa tra i partiti e tra gli schieramenti e dia conto di quanto realmente si fa o si è fatto o si ha animo di fare. E della qualità del fare. Sempre di più si imboniscono i cittadini, sempre meno si dialoga con loro! Peraltro la nostra società, e quella locale malgrado il ruolo e la funzione dell’Università, non ha dato vita, ancora, a funzionali anticorpi; non ha dato vita ad istanze, ad enti o associazioni che in maniera indipendente, rispetto ai partiti o ad organi di governo interessati, procedono a quei monitoraggi utili per apprezzare la qualità delle informazioni fornite ed contribuire a formare in modo obbiettivo la pubblica opinione.
Peraltro, la capacità di governo di una Amministrazione si misura dalla sua attitudine ad ideare iniziative e programmi, dalla idoneità degli stessi a corrispondere ai bisogni veri del popolo ed anche dalla capacità di realizzarli efficacemente e compiutamente; non si misura di certo con la capacità di fare propaganda o di manipolare il rapporto cittadino potere pubblico. Dunque informazione istituzionale, o almeno corretta, vera, affidabile insomma, e capacità di governo delle Amministrazioni; nel caso corrente dell’Amministrazione Comunale. Quanto di informazione istituzionale, o comunque affidabile, e capacità di governo è presente nella Amministrazione Comunale di Benevento?
Vorrei trattare l’argomento facendo parlare i fatti! Dando la parola ad un’operazione tra le più pubblicizzate, a quella dalla quale l’Amministrazione Comunale in carica si attende il maggior ritorno in termini di consenso; dando la parola al Programma di Recupero Urbano del Rione Libertà. E’ un caso emblematico! E’ iniziativa del tutto idonea a misurare la qualità dell’ intervento nel tessuto urbano della città dell’Amministrazione in carica; cioè degli interventi in un settore delicato, strategico quello della trasformazione urbana e quindi della crescita della città. E’ il termine di paragone giusto per apprezzare, in definitiva, la capacità di governo della Città dell’Amministrazione Comunale ma anche la correttezza della sua informazione. Su cosa ci interroghiamo e su cosa vorremmo che i nostri concittadini si interroghino? Innanzitutto se l’idea del programma di valorizzazione di Rione Libertà sia stata comparata o discenda da una idea di città o di quartiere? Poi, quale è il suo contenuto? Ed ancora cosa è stato realizzato e come è stato realizzato? E per finire, a dieci anni compiuti dall’avvio della operazione della riqualificazione di Rione Libertà, il quartiere cosa ne ha guadagnato? In cosa si è arricchito? Cosa è cambiato e cambiato in meglio? Quale aggiunta di benessere gode o godrà.
Ora qualche dato di inquadramento. Il Piano Particolareggiato della zona ove insiste il Piano di Riqualificazione, o parti di esso, prevede verde pubblico, botteghe, uffici e servizi. Il P.R.U. cosa intendeva realizzare? Strade, opere di collegamento e sottopassi; l’ammodernamento del Campo Sportivo Meomartini e delle zone limitrofe; Parco verde e verde attrezzato; il Mercatino rionale, il recupero di via Galanti, il Centro Servizi di S. Colomba, la Spina Commerciale. Tutto ciò in una ottica di collaborazione tra pubblico e privato; detto in altro modo, chiamando i privati e le loro finanze alla ristrutturazione e riconversione della Città. Per presentare alla città il Piano di riqualificazione di Rione Libertà su cosa ha puntato l’Amministrazione? Ha puntato tra le altre cose sulla Spina Commerciale e sul recupero di Via Galanti. La prima notazione non può non essere che quella di chiedersi ma a quale idea di città il programma di riqualificazione del Rione ha fatto e fa riferimento? A quale idea di quartiere? Come si vede dalla impostazione, lo si vedrà meglio dopo, non è in campo l’idea progetto di una nuova città o di un nuovo Quartiere da realizzare seppure seguendo la tecnica del meccano; no non è questo, non è stato questo il punto, l’obbiettivo dell’Amministrazione! L’obbiettivo è stato ed è del tutto modesto; è quello di “mettere una pezza” al vestito del Rione! Come si vede la prospettiva, l’ambizione si ridimensiona, si riduce! Ma, almeno, la pezza è stata messa come si conviene? O almeno è stata messa? Vediamo e la pubblica opinione poi giudicherà!
Il P.R.U. di Rione Libertà è stato deliberato nel 1995; il 7 aprile 2000 è stato sottoscritto l’Accordo di Programma con la Regione Campania. Si compone di 14 progetti. I soggetti attuatori incaricati della riqualificazione urbana sono stati il Comune, la Partenope, la Conca, lo IACP, la Coop costruzioni; per il Mercatino rionale, il soggetto attuatore non è stato mai individuato. Ora la domanda, cosa è stato realizzato? Le opere stradali prevalentemente; il potenziamento dell’Appia, il secondo ponte sul Sabato non sono stati realizzati. Le opere edilizie: il Centro Servizi di via S. Colomba. Non sono state realizzate: la spina commerciale, il mercatino rionale, il parco verde e il verde attrezzato, le piste ciclabili. Dell’intervento per 24 alloggi pubblici che dal programma di riqualificazione compare, a mo di fantasma, perché non previsto dalla delibera madre e dall’accordo di programma e scompare, sempre a mo di fantasma, perché non eseguiti, nessuno sa che fine abbia fatto. Malgrado, il finanziamento assentito e malgrado la fame di case che c’è in città! Insomma, diciamo la verità, il P.R.U. non è stato realizzato al meglio! Vi è altro, però! Va ricordato: Via Galanti e la Spina Commerciale, per completare il quadro. Il recupero di Via Galanti è diventato un calvario! Il bando prevedeva la realizzazione di 72 alloggi di edilizia residenziale e opere di urbanizzazione da consegnare al Comune. Il soggetto attuatore la Conca; l’Amministratore è lo stesso della Partenope; una sola offerta; diversità del contenuto dell’offerta rispetto al Bando; irregolarità giuridico-amministrative quanto alla proprietà dei suoli. La configurazione dell’intervento muta nel corso dei lavori quanto a forme giuridiche e quanto a realizzazioni fisiche. Tra le altre le irregolarità, si segnalano: gli alloggi dei lotti E,F,G, sono stati realizzati e venduti senza gli allacci dei servizi ed a un “prezzo esoso” rispetto a quello fissato in convenzione; i lavori per la realizzazione del lotto H, quelli del lotto C-C1-D sono in notevole ritardo. Inoltre. I lotti M e N devono essere trasferiti; sulla loro area il Comune dovrebbe realizzare altro tipo di intervento. Tutto ciò, e davvero non è poco!, sembra abbia consigliato il Responsabile del Procedimento a chiedere per ben due volte la rescissione del contratto tra il Comune e la Conca, soggetto attuatore. La richiesta del tecnico comunale è restata e resta inevasa!
Potrei fermarmi qui e concludere …cari concittadini il piano di riqualificazione di Rione Libertà non ha riqualificato la città e non ha, affatto, riqualificato il Rione; è stato solo una “pezza” applicata forse in modo negligente in una parte della città. Sarei omissivo però! Farei a mia volta della disinformazione!
Nei fatti il programma di riqualificazione ha danneggiato il Rione, lo ha deturpato! Quel danno e quella deturpazione nell’immediato non può risolversi; è necessario altro piano di riqualificazione. Purtroppo!
Non è così cari amici amministratori del centro destra? Anche qui, facciamo parlare i fatti!
La Spina Commerciale intendeva realizzare una struttura di cemento armato lunga 450 metri per 17.000 metri cubi di cemento da realizzare tra le Chiese di S. Modesto, da una parte, e dell’Addolorata, dall’altra. Il Piano Particolareggiato relativo classifica la zona F1/Z come area nella quale realizzare attrezzature e servizi pubblici di interesse locale (scolastiche, di interesse comune, sportive). Il Bando prevedeva attrezzature commerciali, parcheggi interrati, uffici, negozi, spazi per attività socio-culturali e ricreative. Il tutto per una spesa di sei miliardi e 200 milioni delle vecchie lire. Al Bando pubblico risponde una sola ditta: la Partenope. Il progetto presentato prevede un investimento di 15 miliardi delle vecchie lire (più del doppio del volume di investimenti previsto dal Bando) e, questa la chicca, la costruzione di una struttura da destinare a sede distrettuale dell’Asl, non presente nel bando e in contrasto con gli strumenti urbanistici in vigore ( quella in esame è area per servizi zonali e non territoriali). Nel corso della realizzazione cosa accade di rilevante? Uno che il Comune ha ceduto alla Partenope la proprietà di suoli non propri (i suoli sono dell’Iacp); due che la concessione edilizia è stata ritirata nel 2004. Dunque dopo un frettoloso abbattimento degli alberi, la realizzazione di alcuni lavori di fondazione, la protesta dei cittadini, che non sono stati coinvolti nella iniziativa ma solo imboniti, il cantiere è bloccato da molto tempo. La Spina Commerciale è morta; l’Amministrazione comunale, intontita, non seppellisce nemmeno il cadavere. Per quel pezzo di città e per quei nostri concittadini non vi è un orizzonte cui guardare, a breve, quanto a riqualificazione urbana. Questa sembrerebbe la vera, anche se zippata, storia del Piano di Recupero del Rione Libertà. “L’ Altra Benevento” giura che è così!
Ma gli interrogativi finali non possono che essere rivolti all’Amministrazione…il PRU del Rione Libertà, è stato occasione di informazione affidabile? Di realizzazioni eseguite rispettando il principio di legalità? Di coinvolgimento intelligente del privato e delle sue finanze? E soprattutto di coinvolgimento dei cittadini nella ideazione e realizzazione degli interventi pubblici? Ed ancora il PRU di Rione Libertà, per l’Amministrazione resta l’intervento modello di riqualificazione urbana? Corrisponde ai diritti sacrosanti ed alle attese pazienti dei cittadini del Rione? E’ proporzionato alle promesse fatte? O stante alle realizzazioni, l’Amministrazione dovrebbe chiedere scusa ai cittadini del Rione ed alla Città per la modestia dell’intervento ma anche per le non adeguate capacità realizzative esibite? E non dovrebbe anche scusarsi per abuso di imbonimento?

Giovanni Zarro

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