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Avversato dal partito del mattone?

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Da Bmagazine del 23 giugno 2011

Gabriele Corona verrà forse trasferito dal settore urbanistica all’ufficio ambiente. «Ritorsione!», dichiara e fa il punto sulla situazione urbanistica di Benevento. «Stanno per accadere cose particolari…»

di Alessandro Paolo Lombardo

«La dott.ssa Lorena Lombardi che ha chiesto il mio trasferimento mi pare sia tutt’altro che animata dall’intenzione di premiarmi», afferma Gabriele Corona – 56 anni, dipendente del comune di Benevento da 31 – ribadendo quanto espresso in un comunicato stampa: la dottoressa si sarebbe risentita per un suo recente articolo in cui sostiene che «proprio la Lombardi è oggettivamente favorita per il posto di dirigente al Settore Patrimonio, Ambiente, Verde Pubblico e Mobilità che ha già diretto per alcuni anni». Potrebbe dunque configurarsi un caso di ritorsione, da far dirimere dal giudice del lavoro.

E tuttavia merita attenzione uno spunto in una nota del sindacato Slai Cobas: « l’amministrazione ritiene di dover allontanare Gabriele Corona dal settore urbanistica proprio nel momento in cui si prevede l’approvazione del Piano Urbanistico Comunale e l’approvazione dei progetti Piano casa e Housing sociale per l’edificazione di duemila alloggi in deroga agli strumenti urbanistici». Piano casa e Housing Sociale sono forme d’intervento per garantire alloggi ai cittadini di fasce sociali non in grado di sostenere i costi del libero mercato.

Questa nobile idea si risolve troppo spesso, ammonisce il presidente di Altrabenevento, in un escamotage per consentire ai privati di edificare una quantità di metri cubi, giacché una parte degli alloggi verrebbero ceduti al comune per somme concordate o affittati a prezzi calmierati. «Non c’è dubbio – aggiunge Corona – che una parte delle promesse di Fausto Pepe per essere eletto sindaco si sono concentrate proprio su vicende di carattere edilizio. Il partito del mattone è un partito trasversale molto forte e quindi è ovvio che la presenza di personale scomodo costituisce un problema».

I progetti presentati, afferenti alle modalità di edilizia sociale sopra indicate, sono tanti. Corona snocciola qualche dato a memoria: 400 alloggi in zona Capodimonte, 425 a Santa Clementina, zona verde e in parte archeologica, altri sul suolo della ex scuola Sannio in via San Pasquale. E ancora: altri 130 alloggi a Capodimonte e due progetti definiti «più controversi». Uno vicino alla rotonda dei Pentri. L’altro nei pressi della rotonda delle Scienze, in un’area di circa 20.000mq già destinata ad ospitare un terminal bus. A prescindere dalla regolarità dei singoli progetti, il problema di fondo di questa espansione edilizia è che essa è basata su «una previsione assolutamente esagerata e immotivata di crescita della popolazione a Benevento. Essa non aumenta significativamente da parecchi anni ma si è stabilito che nei prossimi tempi crescerà di 10.000 persone; non a caso la questione urbanistica è già materia di scontro tra maggioranza e opposizione. In realtà, tenendo conto degli alloggi che già esistono nel centro storico e vanno recuperati, il numero di case nuove necessarie sarebbe veramente irrisorio. Utilizzare bene il patrimonio edilizio che già c’è limiterebbe la corsa a costruire a volte finalizzata al riciclaggio di denaro sporco, come ha osservato il procuratore antimafia Cafiero De Raho definendo la nostra una zona oltremodo appetibile per questi fini».

Corona ci tiene a fare un’ultima precisazione, forse un monito: se si autorizzano i progetti suddetti saturando la già esagerata previsione di crescita, non si possono apportare modifiche attraverso il Piano Urbanistico Comunale rendendo edificabili terreni agricoli e portando alla costruzione di altri alloggi. «O passa l’Housing sociale, o passa il PUC».Intanto è in ballo da due settimane una riorganizzazione del settore urbanistica, dove sono giunti – secondo le rivelazioni di Corona – quattro tecnici esterni e si parla di possibili trasferimenti. «Magari è l’occasione buona per togliersi davanti anche il capo dell’ufficio vigilanza edilizia Luigi Panella, che ha denunciato tutti gli abusi che sono stati commessi in questi anni».

Non è intenzione di questo articolo lanciare una campagna di solidarietà per Gabriele Corona, anche perché la quota di solidarietà disponibile settimanalmente se l’è presa tutta Carlo Panella. Vorremmo invece sapere, trattandosi di un trasferimento all’interno di un ente pubblico: la città trarrà giovamento dall’allontanamento di Corona dall’ufficio urbanistica? O è irrinunciabile, considerando che la previsione di crescita determinerà a breve il futuro volto di Benevento, l’esperienza e il massimo controllo possibile?

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