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Le censure di Gazzetta di Benevento alla notizia sulle tangenti per la centrale Luminosa.

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Marcello Fasolino, Daniela Vergara (TG2) , Ninni De Santis

La notizia delle tangenti per la costruzione della Luminosa, ha destato molto interesse e diversi commenti sdegnati e pertanto colpisce il modo con cui Gazzetta di Benevento ha pubblicato il comunicato di Altrabenevento. Si nota, innanzitutto che l’articolo benchè inserito alle 17,00 di oggi, è collocato in pagina dopo altre notizie meno recenti e pertanto risulta introvabile. Naturalmente in bella evidenza compaiono due notizie dei vertici locali del PdL, che normalmente godono di un trattamento di favore da parte di Gazzetta.
Il Comunicato di Altrabenevento viene inserito, con un titolo che non fa alcun riferimento nè a tangenti (vere o ipotetiche) nè alla indagine P4 e neppure alle dichiarazioni di Fasolino. Gazzetta infatti titola: “Sulla vicenda della centrale a turbogas di Ponte Valentino Gabriele Corona punzecchia i vertici del locale Pdl. Si decidano a dirci cosa ne pensano del progetto presentato da Luminosa”.
Nell’articolo si notano, inoltre, alcune censure significative: la critica ai silenzi di Colasanto viene pubblicata ma omettendo i titoli “editore-direttore de Il Sannio Quotidiano, consigliere regionale del PdL”; manca, inoltre, l’ultimo periodo del comunicato stampa che qui si ripropone: “Altrabenevento si augura, infine che ora la magistratura possa fare luce anche sul comportamento degli imprenditori, dei politici e dei funzionari beneventani che hanno sostenuto il progetto della Luminosa, un affare da 300 milioni di euro, fino a consentirle di avere le autorizzazioni necessarie per costruire l’impianto fortemente inquinante in zona alluvionale, nel corridoio ecologico alla confluenza dei fiumi Calore e Tammaro, in una zona caratterizzata da forte stagnazione dell’aria”.
Le censure di Gazzetta di Benevento sono molto gravi in assoluto ma lo sono ancora di più in un momento in cui, commentando la defenestrazione del direttore de Il Quaderno, tutti esaltano la libertà di stampa e il coraggio dei giornalisti.

Gabriele Corona

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Il Comunicato integrale di Altrabenevento e sotto l’articolo tagliato di Gazzetta di Benevento.
La centrale a turbogas Luminosa nella indagine P4, Fasolino avrebbe pagato Alfonso Papa, parlamentare del PdL.
La Stampa, quotidiano di Torino, pubblica oggi un articolo dal titolo: “Inchiesta P4- ‘Papa mi fa paura’. L’imprenditore e l’affare della megacentrale. Progetto a Benevento, il parlamentare PdL chiedeva soldi”. Si riferisce alle dichiarazioni rese ai magistrati Curcio e Woodcock, da Marcello Fasolino, imprenditore napoletano, fondatore della società Luminosa che vorrebbe realizzare a Benevento una centrale a turbogas da 385 mega watt, in località Ponte Valentino. I PM titolari della inchiesta che coinvolge faccendieri vari e fa tremare i palazzi del potere, ritengono che Fasolino abbia versato soldi ad Alfonso Papa, magistrato distaccato da molti anni al Ministero della Giustizia con Castelli e Mastella, oggi deputato del Partito delle Libertà e componente della commissione parlamentare Antimafia, per favorire la costruzione della centrale da 300 milioni di euro. Dagli atti di indagine risulta che il consigliere delegato della Luminosa, interessato anche alla costruzione di palazzi per residenze e servizi nella rotonda delle scienze, ha confermato di aver pagato il deputato berlusconiano, dichiarando: “Io faccio l’imprenditore e sebbene ritengo di fare le cose per bene e onestamente, è ovvio che, in quest’epoca, c’è sempre il timore di essere oggetto di attenzioni giudiziarie e d’altra parte il Papa si poneva come persona in grado di prendere notizie e di influire su e in ambiti giudiziari.”
Altrabenevento che da anni contrasta la realizzazione della centrale a turbogas Luminosa, si augura che adesso, finalmente, Luca Colasanto, editore-direttore de Il Sannio Quotidiano consigliere regionale del PdL, si decida a dirci che ne pensa del progetto presentato dalla Luminosa.
Colasanto, infatti non ha mai partecipato agli incontri istituzionali convocati dal Comune di Benevento per contrastare la costruzione della centrale, non ha votato l’ordine del giorno del consiglio regionale contro la Luminosa e non ha mai convocato su questa vicenda la riunione della commissione ambiente della Regione Campania di cui è presidente. Sarebbe il caso di sentire sull’argomento anche l’on. Nunzia De Girolamo, anch’essa beneventana e deputato del PdL.
Altrabenevento si augura, infine che ora la magistratura possa fare luce anche sul comportamento degli imprenditori, dei politici e dei funzionari beneventani che hanno sostenuto il progetto della Luminosa, un affare da 300 milioni di euro, fino a consentirle di avere le autorizzazioni necessarie per costruire l’impianto fortemente inquinante in zona alluvionale, nel corridoio ecologico alla confluenza dei fiumi Calore e Tammaro, in una zona caratterizzata da forte stagnazione dell’aria. Il presidente – Gabriele Corona”

l’articolo di Gazzetta di Benevento

“Gabriele Corona (foto), presidente dell’Associazione Altrabenevento, ha inviato una nota con cui è ritornato sull’ipotizzata costituzione di una centrale a turbogas nella zona industriale di Ponte Valentino, punzecchiando di nuovo gli esponenti del Pdl locale Luca Colansato (consigliere regionale) e Nunzia De Girolamo (coordinatore provinciale e deputato). Di seguito ecco quanto scrive.
“La Stampa, quotidiano di Torino, ha pubblicato, oggi, un articolo dal titolo: “Inchiesta P4 – ‘Papa mi fa paura’. L’imprenditore e l’affare della megacentrale. Progetto a Benevento, il parlamentare Pdl chiedeva soldi”.
Si riferisce alle dichiarazioni rese ai magistrati Curcio e Woodcock, da Marcello Fasolino, imprenditore napoletano, fondatore della società Luminosa che vorrebbe realizzare a Benevento una centrale a turbogas da 385 mega watt, in località Ponte Valentino.
I pm titolari della inchiesta che coinvolge faccendieri vari e fa tremare i palazzi del potere, ritengono che Fasolino abbia versato soldi ad Alfonso Papa, magistrato distaccato da molti anni al ministero della Giustizia con Castelli e Mastella, oggi deputato del Partito delle Libertà e componente della Commissione parlamentare Antimafia, per favorire la costruzione della centrale da 300 milioni di euro.
Dagli atti di indagine risulta che il consigliere delegato della Luminosa, interessato anche alla costruzione di palazzi per residenze e servizi nella rotonda delle scienze, ha confermato di aver pagato il deputato berlusconiano, dichiarando: Io faccio l’imprenditore e sebbene ritengo di fare le cose per bene e onestamente, è ovvio che, in quest’epoca, c’è sempre il timore di essere oggetto di attenzioni giudiziarie e d’altra parte il Papa si poneva come persona in grado di prendere notizie e di influire su e in ambiti giudiziari.
Altrabenevento che da anni contrasta la realizzazione della centrale a turbogas Luminosa, si augura che adesso, finalmente, Luca Colasanto, si decida a dirci che ne pensa del progetto presentato dalla Luminosa.
Colasanto, infatti non ha mai partecipato agli incontri istituzionali convocati dal Comune di Benevento per contrastare la costruzione della centrale, non ha votato l’ordine del giorno del Consiglio regionale contro la Luminosa e non ha mai convocato su questa vicenda la riunione della Commissione Ambiente della Regione Campania di cui è presidente.
Sarebbe il caso di sentire sull’argomento anche Nunzia De Girolamo, anch’essa beneventana e deputato del Pdl”.

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