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La Corte di Cassazione accoglie il ricorso del PM: si possono sequestrare i beni di Zamparini acquisiti con la truffa a danno della città.

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Comunicato stampa del 5 aprile 2011

La Corte di Cassazione accoglie il ricorso del PM: si possono sequestrare i beni di Zamparini acquisiti con la truffa a danno della città.

La Corte di Cassazione, sezione II penale, con la sentenza n. 531/204 del 25 febbraio 2011, depositata in cancelleria il 16 marzo scorso, ha accolto il ricorso del Sostituto Procuratore della Repubblica di Benevento, Antonio Clemente, contro le decisioni del GIP e del Tribunale del Riesame di Benevento che non avevano riscontrato ipotesi di truffa a carico di Maurizio Zamparini per la costruzione e l’apertura dell’Ipermercato “I sanniti”.

La Suprema Corte ha stabilito che nei capi di imputazione formulati dal PM sono indicati chiaramente gli elementi dai quali si desume il danno derivante al Comune, cioè alla cittadinanza, per gli artifici e i raggiri imputabili a Zamparini, il quale, tra l’altro, aveva sottoscritto un impegno per cedere un’area Parco di 21.330 metri quadrati che in realtà ha una estensione di gran lunga inferiore perché in parte di proprietà demaniale. La Cassazione precisa, tra l’atro che quei terreni, promessi al Comune, sono già stati venduti da Zamparini a due società finanziarie, come Altrabenevento segnala fin dal 2005.

La Corte ha pertanto disposto il rinvio degli atti al Tribunale del Riesame di Benevento affinchè proceda a valutare quali beni possono essere sequestrati a Zamparini, tenuto contro che il Centro Commerciale dal valore di oltre 17 milioni di euro non è più suo. Per questo motivo il PM aveva indicato tra i beni aggredibili, le azioni di proprietà dell’imprenditore friulano nelle varie società di famiglia, per 880.000 euro e le quote del Palermo Calcio per altri 25 milioni di euro.

Il presidente – Gabriele Corona

RASSEGNA STAMPA

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