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A Napoli è partito il “cantiere per il futuro” che si estenderà a tutta Italia.

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il Fatto Quotidiano del 22 maggio 2010

Vendola invoca De Magistris di Vincenzo lurillo

Chiamatelo Cantiere per la Sinistra, Cantiere Futuro, Laboratorio Sud o come vi pare. E’ il tandem Nichi Vendola-Luigi De Magistris, e questo conta. Si è messo in viaggio ieri sera da un convegno alla Città della Scienza di Bagnoli e punta dritto al Comune di Napoli, che tornerà alle urne la prossima primavera. L’accoppiata tra il governatore della Puglia e l’eurodeputato Idv è la vetrina di un costituendo patto tra Sinistra e Libertà, ldv, movimenti e associazioni, pezzi di Rifondazione e ambienti del Pd campano scontenti dell’eterno scontro tra bassoliniani e deluchiani e del filotto di sconfitte racimolate in Campania dal 2009 (perse la Regione e quattro province su cinque). L’accoppiata ha un obiettivo dichiarato e uno nascosto. Il primo è quello di imporre le primarie di coalizione per il candidato sindaco di Napoli, possibilmente con ampio anticipo sul voto. Il secondo è quello di sfruttare le indecisioni del Pd e farlo trovare spiazzato su un nome esterno alle logiche spartitorie democrat, manovra in qualche modo già riuscita in Puglia con Vendola e nel Lazio con Emma Bonino. Va da sé che il nome ideale sarebbe quello di De Magistris. Solo che l’ex pm di Why Not non ha sciolto la riserva, e chi si aspettava ieri qualche parola risolutiva sulla questione è rimasto deluso. Non è arrivato un sì, ma nemmeno un no. La questione non si pone – afferma De Magistris – sono uno dei tanti candidati possibili che potrà mettersi in gioco. A Napoli si rischia di avere Mara Carfagna sindaco, per cui c’è bisogno di una candidatura forte, espressione di un’area politica molto vasta. Vendola prima di arrivare alla Città della Scienza è stato a Bitetto, ai funerali di uno dei militari uccisi in Afghanistan. De Magistris sindaco? Tutto ciò che spariglia i giochi tradizionali nel Palazzo del centrosinistra mi va bene , dice il governatore. E qui sono in tanti ad augurarsi anche la discesa in campo di Michele Santoro.

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Passione politica di Luigi De Magistris

23 maggio 2010

Venerdì 21 maggio, a Napoli, la mia città, è stata una giornata straordinaria. Luminosa e bella. Un passo avanti nella costruzione del cantiere per un’altra Italia. Più fresca e senza il puzzo del compromesso morale. Un gruppo di associazioni – un Cantiere per il futuro: inMovimento, Caracol-Casa del Popolo, Campo Libero, Sinistra Svegliati, Joulie Rouge, Pixel – ha organizzato un confronto pubblico tra me e Niki. Un progetto, un modo di fare politica, che vede la mia totale condivisione. Un’idea che vuole includere e non escludere. La democrazia partecipativa che incontra quella parte della politica che, nei partiti, lavora per realizzare un’alternativa di governo e rompere il sistema castale intriso di mafia e corruzione. A Città della Scienza, a Bagnoli, a Napoli, nella capitale del sud, si è realizzata un’ampia contaminazione sociale. Un linguaggio comune. Unità su diritti, lavoro, economia, pace, solidarietà, uguaglianza, tolleranza, amore. Nell’aria ho sentito entusiasmo e passione. Gli stessi sentimenti che animano me e Niki. La voglia di suscitare emozioni e riceverne per continuare più forti nella lotta. Il desiderio di sinistra, prima ancora che di centro. A Napoli ho visto il popolo in movimento, quello che sta alla base dell’associazione inMovimento che ho costituito e che è tra le organizzatrici di questo evento stupendo che ha visto la partecipazione di duemila persone e circa cinquemila in collegamento internet. A Napoli ho rivisto quel protagonismo politico che mancava da tempo. No truppe cammellate, ma popolo: studenti, giovani, operai, impiegati, intellettuali, politici, insegnanti, artisti, professionisti, borghesi e proletari. Ho visto la gente che è messa nell’angolo dal potere dominante ma che vuole tornare ad essere in prima linea per la realizzazione di un’altra Italia. C’erano quelli che hanno sete di giustizia. Abbiamo percepito il desiderio di una sana ribellione sociale. Una pacifica rivoluzione culturale e morale. E’ finita l’epoca dei saltimbanchi del potere del centro-sinistra. Il berlusconismo imperante, quello che si è annidato come tarlo anche nel centro-sinistra, deve essere sconfitto con un grande progetto politico. Noi ci siamo. Un manifesto programmatico da costruire insieme: popolo e politica, rete e partiti, movimenti e coloro i quali, in prima linea, lottano per difendere la democrazia e la Costituzione, praticare diritti e costruire un’Italia fondata sul lavoro. Non so dove ci porterà questa passione, ma so per certo che se saremo in tanti ed anche uniti…vinceremo. W la lotta per i diritti!

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