Trasporti provinciali: grandi manovre intorno alla gara per il gestore unico.
Stampa questo articoloProvincia di Benevento – Comunicato Stampa n. 1377 del 05 febbraio 2010
Si è riunito stamani, sotto la presidenza di Giuseppe Maria Maturo, il Consiglio provinciale di Benevento.
All’inizio dei lavori il Consiglio ha approvato, a maggioranza, con le polemiche dell’opposizione. l’inversione dell’ordine del girono per discutere in via prioritaria sulla questione del Trasposto Pubblico Locale (TPL) e per votare il nome mancante nel Collegio dei Revisori dei conti dopo le dimissioni di un componente.
Sul TPL si è discusso la richiesta dei consiglieri del PDL finalizzata, per il principio dell’autotutela, al ritiro del Bando di gara attualmente in atto per l’individuazione e l’assegnazione del gestore del servizio e alla formulazione di un nuovo bando con una diversa valutazione economica.
Il punto è stato illustrato dal consigliere Catello Di Somma. Egli ha ricordato che il Consiglio aveva già affrontato il problema del trasporto pubblico locale nella scorsa estate e, mentre in questo periodo di tempo, alcuni problemi in materia sono stati risolti, le misure per il TPL sono state insufficienti. Di Somma ha affermato che la Provincia si è limitata a fare da passacarte indicendo su indicazione regionale a dicembre 2009 una gara d’appalto di affidamento ad un gestore privato, ritenuta sbagliata. A giudizio di Di Somma è impossibile garantire standard qualitativi elevati nel TPL del Sannio, com’è stato annunciato dall’assessore ai trasporti, perché le somme a disposizione e messe a base d’asta sono insufficienti, essendo pari a circa € 10 milioni l’anno per sei anni. Di Somma ha detto che sono sei i milioni di chilometri che debbono essere garantiti dagli autobus extraurbani per le linee sannite: tali percorrenze comportano – ovviamente – dei costi soprattutto per il gasolio e per gli stipendi ai dipendenti in numero di 250. In questa situazione, a dire del consigliere, mancherebbe l’utile di Impresa con le somme messe a disposizione e a base di gara: in sostanza, fino ad oggi, il servizio costa alle Aziende € 2,2 per ogni chilometri percorso, mentre la Provincia garantirebbe, come si legge a base di gara, soltanto € 1,5 Km al futuro gestore. Dunque, a giudizio di Di Somma, ci sarà un disavanzo di esercizio per il vincitore di gara di circa € 3 milioni ogni anno, aprendo così, sempre secondo Di Somma, la strada ad un contenzioso tra ,lo stesso e l’ente Provincia. In definitiva, il consigliere ha chiesto all’Amministrazione Cimitile di rimpinguare la dotazione finanziaria a base di gara con € 3 milioni da attingere dal proprio Bilancio, ritirando il bando di gara già pubblicato ed indicendone un altro.
Alla illustrazione della mozione da parte del consigliere è seguita la replica dell’assessore delegato ai trasporti Gianvito Bello. Secondo l’assessore, la relazione del consigliere era “disarticolata in quanto all’obiettivo politico che si intenderebbe perseguire da parte della opposizione in Consiglio e priva di riscontri scientifici. Secondo Bello, infatti, la mozione non ha tenuto conto, ad esempio, degli introiti che comunque vi saranno dalla gestione del TPL. Bello ha messo in rilievo il fatto che la situazione attuale del TPL, definita un “ginepraio” dal punto di amministrativo per la sovrapposizione di competenze e ruoli, e “scadente” dal punto di vista della qualità, vive su ben 19 diversi contratti di servizio con altrettante Aziende in un momento peraltro di acuta crisi economica mondiale che ha fatto lievitare i costi dei carburanti e abbassati o annullati i profitti. Questo crea un problema sociale di inaudita gravità, ha detto Bello: già tre Aziende sannite hanno chiuso ed altre sono in sofferenza; i dipendenti non vengono pagati secondo le loro qualifiche; quindi c’è il rischio che il servizio pubblico nel Sannio venga letteralmente interrotto. L’assessore Bello ha ricordato che il tema è ben noto anche a seguito delle discussioni in Consiglio e che fu anche istituito un Osservatorio provinciale e sono state istituiti per la prima volta nella storia della Provincia capitoli di spesa nel Bilancio dell’ente per migliorare in qualche modo il servizio. La gara d’appalto bandita a dicembre 2009 non ha potuto certo superare – ha avvertito Bello – le rigide coordinate stabilite dalla legge; inoltre si è dovuto tenere conto delle implicazioni amministrative e contabili per il protrarsi della situazione precedente (ben sei sono i ricorsi giacenti al TAR contro la Provincia). E’ un decreto legislativo che ha imposto alla provincia di rispettare il tempo limite ed inderogabile di bandire la gara per la sottoscrizione di un contratto di servizio: e tanto la provincia di Benevento ha fatto e, dunque, secondo Bello sarebbe stato elegante da parte della opposizione riconoscere questo merito all’ente. D’altra parte, ha avvertito Bello, il bando è stato pubblicato senza poter avere a disposizione tutte le risorse finanziarie necessarie al bisogno, che resta elevatissimo da parte della utenza. E’ successo che, ha proseguito l’assessore, in un quadro di incertezze normative, che avevano prorogato di anno in anno a partire dal 2003 il servizio secondo le precedenti norme, fu stabilito quasi d’improvviso la interruzione di questo regime di “prorogatio” con la dichiarazione di nullità dei contratti-ponte. Bello ha quindi ricordato che il bando di gara fu stabilito subito dopo un incontro con i sindaci e dopo l’approfondimento in sede di Osservatorio provinciale trasporti. La Provincia sannita, ha ricordato l’assessore, non è tra gli enti inadempienti rispetto all’obbligo di indizione del bando al 31 dicembre 2009 e dunque alla Rocca dei Rettori non è stata sottratta dalla Regione la gestione del servizio così com’è successo altrove. Bello ha poi riconosciuto la fondatezza del reclamo da parte delle Ditte della non remuneratività attuale del servizio, già da tempo avanzato, ma l’assessore non ha riconosciuto la validità delle valutazioni economiche svolte da Di Somma. L’unico modo – a suo giudizio – per garantire la continuazione del TPL nel Sannio e quindi la stessa permanenza nel proprio posto di lavoro dei 250 dipendenti attuale in forza alle diverse Aziende è quello di andare avanti con il bando di gara. “Non sono possibili tentennamenti su questo. Non possiamo perciò ritirare il bando – ha scandito l’assessore: daremo un pessimo segnale culturale alla collettività e avremo danneggiato cittadini, Aziende e dipendenti”.
Secondo Bello, il valore del costo medio nazionale del servizio è di € 1,69 per Km, quindi molto vicino a quello che la Provincia di Benevento ed alcune altre Province hanno individuato nel bandire le proprie gare. Sul costo diretto del trasporto locale, la Provincia – ha spiegato Bello – non ha la possibilità normativa di intervenire con propri fondi di Bilancio (altra cosa riguarda gli investimenti per le infrastrutture), essendo questi di esclusiva competenza della Regione che dispone di tutti gli elementi di valutazione per verificare il costo delle realtà provinciali. L’assessore ha quindi insistito che occorre porre mano al più presto al Piano provinciale dei trasporti che deve essere razionalizzato ed adeguato alle reali necessità dei cittadini. Bello ha quindi auspicato che, dopo la gara, si possa avere di fronte un unico interlocutore gestionale, con il quale garantire il livello occupazionale locale e un servizio efficiente. Secondo Bello, a base d’asta sono € 9 milioni: al momento questo è il massimo che si può fare. Occorre infine, secondo Bello, giungere invece ad una reale autonomia fondato su una autosufficienza del sistema: a suo dire, questa è la vera sfida per il Sannio e per il Sud intero. Egli ha quindi annunciato per il 4 e 5 marzo la convocazione di Seminario di studio aperto a tutti sui problemi dei trasporti.
Nella controreplica di Di Somma sono state contestate le cifre dei costi rispetto a quelli elencati dall’assessore perché il consigliere ha ribadito che non tiene conto delle spese vive del servizio (stipendi al personale, carburante, manutenzione dei mezzi, etc.). Di Somma ha chiesto nuovamente che la Provincia intervenga con propri fondi.
Il consigliere Spartico Capocefalo ha definito che il prezzo d’appalto non è congruo e, dunque, secondo il bando approvato dalla Provincia, si apre la strada al licenziamento di un certo numero di dipendenti e la soppressione delle linee senza più assicurare i servizi minimi essenziali. Anche Capocefalo ha chiesto integrazioni di fondi di Bilancio che devono essere destinati, così ha detto, solo alla viabilità e ai trasporti.
Il consigliere Luca Ricciardi ha parlato di un disastro gestionale e finanziario nella gestione del TPL in Regione Campania, esposta debitoriamente per oltre 200 milioni di euro “quasi un’Alitalia” – ha detto. Ricciardi ha contestato l’aver posto a base d’asta una media nazionale irrealistica per le aree interne e con un bando definito “approssimativo”. Secondo il consigliere, nessun ditta potrebbe partecipare alla gara ed ha paventato ricorsi alla magistratura civile e amministrativa “a cascata”. Ricciardi ha chiesto infine che il bando venga riformulato in sede di autotutela, e concertato con gli operatori, le associazione degli utenti nell’interesse esclusivo del TPL.
Il consigliere Erminia Mazzoni ha ritenuto contraddittoria la relazione dell’assessore Bello nel momento in cui ha confermato la validità del bando, ma ha attaccato la Regione per la scarsità dei fondi disponibili, resi ancora più modesti dalle peculiari esigenze delle nostre realtà. Secondo la Mazzoni, l’assessore ha perso un’occasione per lanciare un appello forte ed univoco, al di sopra dei diversi schieramenti politici, nei confronti di chi è insensibile ai problemi del Sannio e cioè alla Regione Campania. Si poteva realizzare – a giudizio del consigliere – un fronte comune per chiedere alla Regione come mai tagli così selvaggi siano sempre ed esclusivamente riservati a danno delle aree interne.
Il consigliere Gennaro Capasso ha affermato che quando un servizio pubblico è gestito dai privati, occorre trovare un punto di equilibrio tra esigenze del privato a fare profitti e del pubblico a garantire un servizio valido per tutti i cittadini. Secondo il consigliere il punto di equilibrio non viene raggiunto nel caso bando del TPL e pertanto, a suo giudizio, lo stesso resterà poco “appetibile”. Capasso ha detto, rivolgendosi a Bello, che non è sufficiente comunque “fare” una cosa, ma occorre anche farla bene: sarebbe stato meglio se la Provincia avesse rinunciato, a queste condizioni, alla delega e avesse consentito alla regione di riprendersi il servizio.
Il consigliere Lucio Rubano ha invece ritenuto non essere utile al Sannio una ulteriore sospensione delle procedure per l’affidamento del gestore unico. Egli ha però sostenuto che sia necessario un chiarimento sulla conservazione dei livelli occupazionali dei dipendenti attualmente in servizio.
Al termine del lungo dibattito, che si è protratto per circa due ore sul punto, la mozione della minoranza PDL per il ritiro del bando di gara e la sua riformulazione è stata respinta con 16 voti a 6.