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IL TAR BLOCCA LA COSTRUZIONE DELL’ECOMOSTRO

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Il Tribunale Amministrativo della Campania ha accolto la richiesta di un gruppo di residenti sul viale Atlantici ed ha sospeso la esecutività del Permesso di Costruire con il quale è stata autorizzata la costruzione del Palazzo Passarelli.

Il Comune si è costituito in giudizio con la nomina di un avvocato esterno, ma ha perso.
Eppure l’Ufficio di Vigilanza Edilizia aveva per tre volte relazionato sostenendo che quegli atti non sono legittimi e devono essere annullati.
Il Sindaco aveva assicurato che si sarebbero controllati nuovamente gli atti per verificarne la conformità con gli strumenti urbanistici.
L’Assessore all’Urbanistica, Aldo Damiano, invece, a settembre aveva detto che “quel Permesso di Costruire è legittimo altrimenti lo avremmo annullato” mentre ora dichiara a Il Quaderno.il che “avevamo visto giusto noi! Noi, come amministrazione, subito dopo il nostro insediamento, provvedemmo a fare la sospensione dei lavori. E’ ovvio che il ragionamento che va fatto è un altro: quando le decisioni di tipo urbanistico vengono decise nella sede dei tribunali sia amministrativi che penali, questo vuol dire che c’è stato un mancato controllo a monte”.

APPUNTO !

IL Mattino del 08/11/2006

Palazzo Passarelli, il Tar ordina la sospensiva
Accolto il ricorso proposto dai proprietari degli appartamenti posti di fronte al costruendo fabbricato

GIANNI DE BLASIO
Ordinanza di sospensiva per palazzo Passarelli. L’ottava sezione del Tar di Napoli ha accolto il ricorso proposto dall’avvocato Luca Coletta per conto di Patrizia Cangiano, Rosa Capuozzo, Anna De Pierro, Guido e Antonietta Maria Glielmo, Cosimo e Luigi Guarriello, Valentina Longo, Vincenzo Marsiglia, Teresa Rondano vedova Coletta e Paolo Zollo, tutti proprietari (residenti) di appartamenti ubicati in fabbricati posti esattamente di fronte al costruendo edificio.
Essi hanno proposto ricorso contro il Comune di Benevento e nei confronti della ditta Passarelli, realizzatrice del «recupero mediante demolizione e ricostruzione dell’immobile», progetto che prevede la realizzazione di residenze, locali a destinazione pubblica (bar o ristorante) ed autorimesse. Nella relazione, si asseriva testualmente che «il progetto prevede l’integrale demolizione dell’edificio esistente e della sua ricostruzione mantenendo immutate la sagoma, il volume, l’area di sedime e la superficie lorda preesistente».
Venivano, pertanto, effettuati accertamenti da parte del Settore Vigilanza Edilizia che, con relazioni del 9 e 16 agosto, a conferma della gran parte dei rilievi avanzati dal Comitato Zona Alta presieduto dal consigliere comunale, on. Giovanni Zarro, ribadivano la natura di nuova costruzione dell’intervento, definito un “mastodonte” con una volumetria di circa tre volte quella preesistente; in particolare, i tecnici comunali affermavano non sussistere dubbio sul fatto che «dall’esame della predetta relazione (di progetto ndr.) e dai grafici allegati, risulta che la D.I.A si riferisce alla costruzione di un nuovo edificio, previo abbattimento di quello esistente, con la realizzazione di una sagoma assolutamente diversa, ed addirittura accresciuta, rispetto a quella preesistente con il piano di posa a livello di via delle Puglie, per l’intera profondità dell’area di sedime mediante sbancamento del terrapieno che reggeva parte dell’edificio preesistente, alto circa 18 metri alla gronda e pertanto con due piani in più rispetto a quello preesistente e con occupazione di tutto il dislivello tra Viale Atlantici e via delle Puglie».
Gli atti con i quali l’intervento è stato autorizzato, dicevano i tecnici della vigilanza edilizia, debbono essere annullati, compreso il Permesso di Costruire n. 407 del 16 marzo 2006 che è stato rilasciato per la presunta “ricostruzione” e non per la “nuova costruzione”. A seguito di un esposto del Comitato e una prima relazione dell’Ufficio Vigilanza Edilizia, il 26 giugno scorso il segretario generale del Comune, Antonio Orlacchio, bloccò i lavori ma poi, a seguito del parere di un avvocato esterno (Andrea Abbamonte), lo stesso segretario annullò il provvedimento. Il dr. Orlacchio assunse la sua decisione tenendo conto anche del provvedimento del Tribunale del Riesame che il 13 luglio annullò l’ordinanza di sequestro emessa dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Antonio Clemente, il quale aveva considerato l’edificio come nuova costruzione e non già “ricostruzione” del preesistente.
Ma il Comitato Zona Alta non si è mai rassegnato, non mancando di indirizzare durissime critiche allo stesso sindaco Pepe il quale aveva assicurato, nel corso di un convegno tenutosi alla Camera di commercio, il suo impegno a valutare nuovamente la questione dopo un ulteriore approfondimento già richiesto all’Ufficio di Vigilanza Edilizia, ma senza che seguissero atti concreti alla manifestazione di volontà, né tenendo in considerazione le risultanze del sopralluogo effettuato dalla vigilanza edilizia.
Questa la testuale decisione emessa dal tribunale regionale amministrativo: «Considerato che le vistose modifiche volumetriche, strutturali e funzionali apportate sul fabbricato, non paiono compatibili con gli strumenti urbanistici vigenti i quali, quan’anche estensivamente interpretati, non consentono che la realizzazione di locali interrati determini la consequenziale pari sopraelevazione dell’opera edificanda; considerato che i provvedimenti impugnati permettono quindi la edificazione di opere non conformi agli strumenti vigenti…per questi motivi accoglie la suindicata domanda incidentale di sospensione».

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IL SANNIO QUOTIDIANO 08-11-2006

Passarelli, sospeso il permesso a costruire
Provvedimento cautelare, ma l’ordinanza entra nel merito: «Vistose modifiche volumetriche»

(pb) Nuovo stop all’immobile Passarelli. A decretarlo è stata ieri l’Ottava Sezione del Tar Campania che ha accolto la richiesta di sospensione del permesso di costruire (la concessione edilizia) relativo all’immobile in corso di realizzazione al Viale Atlantici, presentata da undici residenti della zona (avvocato Luca Coletta; per il Comune si è costituito l’avvocato Rino Caputo; per la ditta Passarelli l’avvocato Roberto Prozzo).
Il Tribunale ha quindi demandato all’Amministrazione comunale il compito di dare esecuzione all’ordinanza, che non potrà che determinare un immediato stop ad ogni attività all’interno del cantiere, essendo venuta meno da ieri l’efficacia del provvedimento autorizzativo concesso dal Comune alla ‘Passarelli S.p.a.’ lo scorso 16 marzo 2006.
Le considerazioni del Tribunale. Quantunque non si tratti di un pronunciamento di merito, l’ordinanza emessa ieri dal Tar napoletano contiene alcune considerazioni che entrano molto nel vivo della problematica.
Il Tribunale infatti si spinge fino a dichiarare che “le vistose modifiche volumetriche, strutturali e funzionali apportate sul fabbricato non paiono compatibili con gli strumenti urbanistici vigenti, i quali, quand’anche estensivamente interpretati, non consentono che la realizzazione di locali interrati determini la consequenziale pari sopraelevazione dell’opera edificanda”.
Parole che riecheggiano in maniera evidente le tesi dei contestatori dell’opera, in primo luogo quelle dei componenti il Comitato civico presieduto da Giovanni Zarro, che da tempo si batte contro quello che considerano un autentico abuso. E il Tar, prima ancora del pronunciamento di merito per il quale potrebbero esserci tempi lunghi, ha deciso di sospendere il permesso a costruire rilasciato nel marzo scorso, “considerato – si legge nel testo dell’ordinanza – che i provvedimenti impugnati permettono quindi la edificazione di opere non conformi agli strumenti vigenti”.
Le tappe della vicenda. Come molti ricorderanno, fin dallo scorso 5 giugno il Comitato civico Zona alta si era rivolto al Comune presentando un’istanza con la quale si facevano presenti i rilievi tradotti in ordinanza dal Tar. Il 23 giugno l’Amministrazione guidata da Fausto Pepe decideva di sospendere i lavori, revocando quindi il provvedimento il successivo 27 luglio, sulla base del provvedimento di dissequestro del Giudice del Riesame e dopo aver chiesto un parere legale ‘pro veritate’. I lavori nel cantiere di Viale Atlantici proseguirono a ritmo serratissimo, fino a quando (13 agosto 2006) la Soprintendenza ai Beni architettonici e del Paesaggio di Caserta comunicò a Palazzo Mosti di aver avviato l’iter per l’apposizione dei vincoli nell’area nella quale ricade l’immobile, indicando l’altezza della vicina Villa Perrotta quale termine di riferimento per stabilire l’altezza massima possibile dell’immobile Passarelli. Qualche giorno prima (9 agosto) era stato l’Ufficio di Vigilanza edilizia del Comune a relazionare sull’immobile, affermando senza mezzi termini che si trattava di una costruzione con sagome modificate e volumetrie accresciute rispetto alle preesistenze. Infine, lo scorso 15 settembre fu il Comune a decretare lo stop temporaneo dei lavori, limitatamente alle prescrizioni fissate dalla Soprintendenza con la già citata comunicazione di avvio dell’iter per l’apposizione dei vincoli.

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Il Mattino del 09/11/2006

«Palazzo Passarelli, sconfitti i poteri trasversali»

«Che dire: abbiamo vinto, in molti, una battaglia; sappiamo di dover sostenere, però (ancora in pochi, purtroppo!), tutta la restante “guerra”. E vincerla parimenti!». È la reazione dell’on. Giovanni Zarro, presidente del Comitato Zona Alta, alla sospensiva accordata dal Tar in ordine ai lavori di palazzo Passarelli. Va detto, senza reticenza, che il punto segnato a favore del Comitato di Quartiere della Zona Alta è buono. «E nessuno dimentica che il buon giorno si vede dal mattino…».
È una vittoria dei cittadini di Viale Atlantici e della Zona Alta e di tutta Benevento! È la vittoria, prosegue il consigliere comunale della Margherita, di tutti quei cittadini di Benevento orgogliosi, onesti, disinteressati, indomiti che non si piegano davanti ai tracotanti, forniti di autentico spirito pubblico, di forte senso di responsabilità e di sentito senso del decoro cittadino, e sicuramente pronti a rendere alla città ulteriori, disinteressati, servizi ed ulteriori esempi da emulare!
E’ un successo di chi vuole partecipare con idee e progetti, volontà e determinazione, al processo di crescita di Benevento ed insieme contribuire ad esaltarne la sua identità e la sua unicità nel panorama della città capoluogo della Campania e del Centro Sud del Paese! «Che dire: è una sconfitta degli imprenditori del Sud rampanti, senza scrupoli, prevaricatori, votati al solo profitto ed al solo dio denaro; epperò, senza cultura e privi del senso del pubblico interesse; è una sconfitta degli studi professionali e di quei professionisti che senza idee e senza scrupoli, perché senza etica pubblica, tengono loro bordone; è la sconfitta di quei pochi cittadini di Benevento, privi di senso civico, di senso del decoro per la loro città, prenotatari dei costruendi appartamenti e segnati solo dallo spirito di privatizzare e patrimonializzare, a dispetto della città, di un bene pubblico, di un bene di tutti; è una sconfitta anche di un limitato ceto politico, o indecentemente passivo nei confronti dei poteri forti o astuto e versipelle, pronto ad immolare sull’altare del “tengo famiglia” (che c’entra il “tengo famiglia” con la politica?) gli interessi della città, i comandi della legge, il futuro dei beneventani».
Che dire…, è sempre l’intervento di Zarro, si apre una pagina nuova per la politica e la sua qualità, per la natura dell’impegno di ogni cittadino a servizio della sua città; si apre una nuova pagina, per la capacità di controllo dei cittadini sugli operatori pubblici! Il controllo sociale sui comportamenti della politica avanza e si fa strada, a prescindere da certi partiti, pronti a fare la guerra dei cent’anni per uno “strapuntino” di “posti del sottogoverno” ed, altrettanto, pronti non solo a mostrare ma ad affermare la loro indifferenza per la difesa e la salvaguardia del pubblico interesse.
«Nessuno, da oggi in poi, può sentirsi intoccabile e farsi beffa della legge! I cittadini sanno che ci sono altre strade oltre il “politichese” ed i faccendieri di turno per chiedere ed ottenere giustizia! Per chiedere ed ottenere il rispetto della legge! E’ una vittoria della democrazia e della cittadinanza uguale! E’ questo il significato vero; è questo il gratificante risultato di una battaglia fino ad ieri solo, sfacciatamente, derisa e, beffardamente, irrisa!».

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Slai Cobas: ora le spese le paghino il sindaco e l’assessore

«L’amministrazione comunale sapeva da tempo che gli atti con i quali è stata autorizzata la costruzione del Palazzo Passarelli al Viale Atlantici, non sono conformi agli strumenti urbanistici e che pertanto andavano annullati».
Attacca frontalmente il coordinamento provinciale dello Slai Cobas. L’Ufficio di Vigilanza Edilizia, infatti, aveva relazionato in tal senso già il 16 giugno scorso, ma non fu ascoltato. L’amministrazione consentì la prosecuzione dei lavori, prendendo in considerazione solo la tesi del costruttore e il parere dell’avvocato Andrea Abbamonte, rimarca Gabriele Corona.
Ma i tecnici della Vigilanza Edilizia con due nuove relazioni inviate al sindaco Pepe il 9 e il 16 agosto scorso, spiegarono dettagliatamente che la richiesta del costruttore si riferiva alla ristrutturazione del vecchio palazzo, che può essere autorizzata solo a parità di sagoma, mentre era stata consentita la costruzione di un nuovo edificio più alto del preesistente di due piani. «Il sindaco Fausto Pepe non si è fidato dei due tecnici comunali, limitandosi ad annunciare ulteriori verifiche sulla conformità degli atti, che non sono state mai effettuate mentre la ditta proseguiva i lavori in gran fretta anche di notte e nei giorni festivi. Il 15 settembre, nel corso di una apposita conferenza stampa, l’assessore all’Urbanistica e il dirigente di quel Settore, interrogati sulla legittimità di quel Permesso di Costruire, dichiararono testualmente: “Quel permesso è regolare, altrimenti lo avremmo annullato” e da allora l’ufficio di Vigilanza Edilizia è stato sottoposto al fuoco incrociato del Comitato d’Affari Trasversale che intende liberarsi di quei tecnici che si permettono di fare il loro mestiere, cioè contrastare l’abusivismo edilizio.
«Ora il TAR ha accolto il ricorso del Comitato Zona Alta e le tesi dell’Ufficio di Vigilanza Edilizia e pertanto l’Amministrazione comunale, che ha ribadito la sua tesi in giudizio, ha perso ed è stata anche condannata alle spese. Adesso quei soldi li devono pagare, di tasca propria, il sindaco, l’assessore a il dirigente all’Urbanistica». Ricordiamo che lo Slai Cobas sin dall’inizio si è schierato a difesa dell’operato dei tecnici della Vigilanza Edilizia, e che più volte ha rimarcato anche i ritatdi delle comunicazioni pervenute dalla Soprintendenza, ritardi nei passaggi delle missive da un ufficio comunale all’altro.

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Il Mattino del 10/11/2006

[ ……] Quindi, il responsabile politico dell’Urbanistica si occupa dell’argomento del giorno, la vicenda Passarelli: «Domani (oggi ndr.), provvederemo ad emettere la sospensione totale dei lavori, totale perché in parte già limitati a seguito delle prescrizioni dettate dalla Soprintendenza». In merito alle polemiche seguite alla decisione del Tar, sopratutto all’intervento di Giovanni Zarro, Aldo Damiano replica: «Il ruolo istituzionale che occupiamo deve inevitabilmente mantenerci al di fuori della mischia e consentirci su determinate questioni una valutazione scevra da ogni tipo di condizionamento. Ognuno di noi deve sempre ricordare di amministrare l’intera comunità e non una parte della città o un comitato».
A proposito della dichiarazione di Corona (Slai Cobas) secondo cui a pagare le spese di giudizio siano il sindaco, l’assessore ed il dirigente del settore Urbasnistica, Damiano controbatte: «Con i dipendenti del settore Urbanistica sono abituato a parlare di lavoro; con Corona, che è uno di questi, ad oggi, non ho ancora avuto il piacere di poterlo fare. Cosa, invece, che mi riesce molto più agevole e, all’insegna di un rapporto sereno e corretto, con i tecnici dell’ufficio vigilanza».

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ASCOBEN

Passarelli, emessa un’ordinanza di sospensione dei lavori
Il provvedimento adottato in seguito alla decisione del Tar

(Ascoben) Benevento, 10 nov 2006 – Il dirigente del settore Gestione e Tutela del Territorio, Mario De Lorenzo, sulla scorta dell’ordinanza cautelare emessa dal Tar Campania relativamente al permesso a costruire rilasciato dal Comune di Benevento all’impresa Passarelli Spa, ha disposto stamani un’ordinanza di sospensione dei lavori fino a diversa disposizione da parte degli organi competenti.

Sempre in merito a tale vicenda va chiarito che non risponde al vero l’affermazione secondo cui il Comune di Benevento sarebbe stato condannato al pagamento delle spese poiché in sede di giudizio cautelare la condanna alle spese non è assolutamente prevista. Aspetto che, peraltro, è verificabile anche attraverso la semplice lettura dell’ordinanza stessa.

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SLAI COBAS

Comunicato stampa 11 novembre

Il Comune di Benevento attraverso l’Ufficio Stampa, in risposta ad un comunicato dello Slai Cobas, ha voluto precisare che il TAR ha sospeso la esecutività del Permesso di Costruire con il quale era stata autorizzata la costruzione del Palazzo Passarelli al Viale Atlantici, ma non ha condannato il Comune alle spese.
Si tratta di una precisazione corretta sul piano formale ma che non cambia il ragionamento sul piano sostanziale.
Infatti il Comune deve pagare comunque l’avvocato esterno all’Ente nominato per sostenere dinanzi al TAR le stesse argomentazioni dell’avvocato nominato dalla ditta Passarelli.
Ambedue hanno avuto torto perchè il TAR ha accolto la tesi dell’avvocato nominato dal Comitato di Quartiere della Zona Alta il quale da tempo sostiene che non sono conformi agli strumenti urbanistici gli atti con i quali è stata autorizzata la costruzione del palazzo al viale Atlantici, più alto di due piani rispetto a quello preesistente.
L’Amministrazione comunale sapeva che quegli atti sono illegittimi perchè lo aveva segnalato con tre relazioni l’Ufficio di Vigilanza Edilizia.
Allora, chiedo: perchè il Comune non si è costituito dinanzi al TAR per il ricorso Zamparini e si è invece costituito per il Giudizio Passarelli sapendo di avere torto? Perchè l’Ente non si è limitato ad incaricare un avvocato dell’Ufficio Legale nominando, invece, un avvocato esterno scelto tra i candidati alle ultime elezioni nella lista dell’UDEUR la stessa dell’assessore all’Urbanistica Aldo Damiano?
Perchè il Sindaco e l’assessore non pagano di tasca le spese per tale avvocato ed anche per il “parere pro veritate” fornito alcuni mesi fa dall’avvocato Andrea Abbamonte, anch’egli dell’Udeur, completamente sconfessato dal TAR?

Benevento, 11 novembre 2006

Il coordinatore provinciale
Gabriele Corona

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