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Palazzo Passarelli: atti illegittimi

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Il Comitato di Quartiere Zona Alta ha organizzato una interessante manifestazione con diversi relatori per dimostrare, attraverso diversi punti di vista, che gli atti concessi dal Comune per la nuova costruzione sono illegittimi. Il Sindaco ha garantito che quei documenti saranno riesaminati.

IL MATTINO 26/09/2006

Palazzo Passarelli torna all’esame dei tecnici

«Occasione di valorizzazione del ruolo di attrattore turistico della città? Oppure caso di deturpazione irrimediabile di una zona di pregio del suo paesaggio urbano?»: relatori ed intervenuti al convegno su palazzo Passarelli, quello che il comitato di quartiere Zona Alta definisce «ecomostro», non hanno dubbi, per loro l’intervento edilizio risponde indiscutibilmente alla seconda opzione dell’interrogativo posto a tema del confronto.
Della questione concernente il palazzo posto alla fine del viale degli Atlantici si ricomincerà a parlare anche negli uffici comunali. Lo ha garantito il sindaco Pepe che, alla luce di quanto emerso ed alle presunte illegittimità denunciate, ha garantito che la vicenda Passarelli sarà ripresa. Il presidente del comitato di quartiere Zona Alta, on. Giovanni Zarro, sono rimasti soddisfatti, peraltro confortati nelle loro tesi da tutti i relatori, compresa la presidente regionale di Italia Nostra Di Leo.
Per Franco Bove, «quando si consente di ritardare di due mesi la notifica del vincolo e quando le betoniere operano nella città persino il 15 agosto, vuol dire che si è di fronte ad un potere che inquieta, al punto che non si teme di sfidare il potere istituzionale». Quindi il «paesaggista» ha formulato la sua proposta: l’edificio Passarelli va acquisito dal Comune, che poi deve indire un concorso internazionale di idee per ricondurre quell’area del viale degli Atlantici all’idea originaria dell’architetto Piccinato, ossia tutti giardini.
Gottardo Buccirossi, anch’egli architetto, intervenuto per il comitato di quartiere, ha rilevato che «nella relazione si dice che i 14.825 metri cubi dell’edificio presistente saranno sostituiti con un edificio di 22.027, di cui 14.744 da computare ai fini urbanistici e 7.282 da non computarsi perché non destinati a residenza. Dai grafici si desume, invece, che il fabbricato sarà un parallelepipedo, lungo 70,6 metri, largo 23,3 e di altezza media 19,22 metri, pari quindi a 31.616,51 metri cubi. Pur accettando l’ipotesi progettuale dell’impresa Passarelli, vi è uno scarto di 9.589,03 metri cubi. Poiché è stato realizzato quanto descritto dai grafici, l’edificio in costruzione è abusivo per quasi metà della volumetria».
Esaurito l’aspetto urbanistico, è toccato a Luca Coletta, avvocato amministrativista, evidenziare le ulteriori illegittimità: «La ristrutturazione edilizia presuppone un edificio identico al preesistente sia per sagoma che per volumetria. Ma qui siamo in presenza di una nuova costruzione e sarebbe tale, come da recente sentenza del Consiglio di Stato, anche nel caso di una eventuale riduzione di volumetria».
Altro affondo da parte di «Altrabenevento». «Per palazzo Passarelli siamo al raddoppio della sagoma, con uno “slittamento in alto” di 5 metri». Questo, ha rimarcato Gabriele Corona, lo si legge nelle carte presentate dai tecnici della ditta Passarelli. Basterebbe leggerle con attenzione per non incappare in errori da parte del Comune. Poi, Corona ha ricordato che i tecnici della vigilanza edilizia hanno relazionato che si tratta di nuova costruzione: «Ma non si è tenuto conto della loro relazione. E, allora, o hanno detto una grande baggianata e, quindi, vanno rimossi, oppure va rimosso chi ha ignorato la loro relazione». Lente d’ingrandimento, poi, sul comportamento altalenante della Soprintendenza, quella archeologica sul valore dei reperti, ma pure quella ai Beni ambientali di Caserta, «intervenuta con pause preoccupanti e con decisioni tutte da verificare non solo nella vicenda Passarelli».
Per Sandra Sandrucci della LIPU, si prefigura un danno ambientale, quindi era pregiudiziale un preventivo parere della Soprintendenza cfhe il Comune non ha richiesto.

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IL SANNIO QUOTIDIANO 26-09-2006
Immobile ‘Passarelli’, Zarro: «Il Comune guardi bene le carte»

“Il Comune guardi bene le sue carte”. Il monito a Palazzo Mosti giunge da un suo esponente istituzionale, il consigliere comunale della Margherita Giovanni Zarro, che ha diretto, in qualità di presidente del comitato civico Zona alta, i lavori dell’assemblea pubblica sull’immobile Passarelli in corso di realizzazione in Viale Atlantici. L’incontro si è svolto nella sala convegni della Camera di Commercio.
“Noi riteniamo – ha spiegato Zarro – che quell’immobile sia irregolare sia sotto il profilo strettamente urbanistico che dal punto di vista paesaggistico. Il Comitato ha detto più volte come la pensa, argomentando le proprie posizioni. Il palazzo Passarelli è un nuovo palazzo, non una ricostruzione, per i motivi che abbiamo più volte esposto. Il Comune ha il dovere di fare chiarezza al più presto sulla questione, di fare chiarezza all’interno dei suoi uffici, che spesso hanno pareri contrastanti. Il Comune guardi bene le sue carte – ha concluso Zarro – perchè la vicenda causa un danno non solo alla zona alta ma all’intera città che ambisce ad avere una prospettiva turistica”.
Intervenuti, tra gli altri, l’avvocato Luca Coletta, che ha confermato la presentazione di un ricorso al Tar da parte dei residenti, l’architetto Franco Bove, l’ambientalista Gabriele Corona, Antonio Pietrantonio, già primo cittadino di Benevento. L’ex sindaco ha invitato l’Amministrazione in carica a fare rapidamente chiarezza. “E’ vero che la vicenda affonda le radici nelle gestioni del centrodestra – ha dichiarato Pietrantonio – ma oggi la guida è del centrosinistra, che ha il dovere di fare chiarezza”.
Pronta la risposta del sindaco, Fausto Pepe: “Nessuno deve avere dubbi sulla nostra volontà di fare chiarezza, sia nella vicenda in questione, sia nella struttura comunale per tutto ciò che attiene all’Urbanistica”.

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IL SANNIO QUOTIDIANO del 25 settembre 2006

‘Passarelli’, i residenti ricorrono al Tar
I 16 frontisti ritengono che l’immobile, notevolmente più grande del preesistente, abbia provocato gravi danni

I frontisti vanno avanti. Dopo l’istanza – diffida indirizzata al Comune, i 16 dirimpettai del nascituro palazzo Passarelli trasferiscono la loro battaglia in sede giudiziaria chiedendo il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale sulla legittimità del Permesso a costruire n. 407 rilasciato dal Comune il 16 marzo 2006. I ricorrenti chiedono l’annullamento del permesso di costruire e di tutti gli atti conseguenti, ritenendosi gravemente danneggiati dalla edificazione di un fabbricato che considerano evidentemente sproporzionato rispetto alle dimensioni dell’immobile preesistente. Ciò avrebbe comportato, a detta dei residenti, una notevole perdita di valore degli immobili che insistono nella zona alta del Viale degli Atlantici, derivante dalla ostruzione della panoramica sulla Valle del Sabato e, in generale, da una perdita di luminosità per l’area causata proprio dalla accresciuta volumetria del nuovo immobile rispetto al precedente.
Oltre all’annullamento del permesso a costruire, i frontisti chiedono il ripristino dei luoghi nella misura in cui il nuovo edificato eccede il preesistente per sagoma e volumetrie. Come si ricorderà, lo scorso 15 settembre il Comune aveva emanato il provvedimento di sospensione dei lavori presso l’immobile di Viale Atlantici, dopo che la Soprintendenza aveva comunicato l’avvio della procedura per l’apposizione di vincoli sull’area.
La controversa realizzazione dell’immobile sarà l’oggetto dell’assemblea pubblica indetta per questo pomeriggio (ore 17,30) dal comitato civico Zona alta.

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