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Lavori nel fiume Calore, l’assessore Aceto nega ogni responsabilità della Provincia ma i video di Antonio Medici lo incastrano.

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Il comunicato dell’assessore provinciale  Gianluca Aceto

La Provincia di Benevento, appresa la notizia circa una presunta cattiva esecuzione dei lavori di manutenzione dei fiumi attualmente in corso, ha immediatamente convocato l’Impresa responsabile dei lavori stessi chiedendo spiegazioni e intimandole di attenersi scrupolosamente a quanto prevedono le leggi e le linee guida provinciali.

I fatti contestati, secondo la denuncia di AltraBenevento, sarebbero accaduti nel pomeriggio di sabato scorso, ma fino a poche prima un tecnico della Provincia è stato sul posto a controllare.

«E’ chiaro che se si è operato in maniera sbagliata – ha dichiarato Aceto – le responsabilità saranno perseguite. Se le cose stanno così come denunciate, chi ha creato tale situazione dovrà rimediare in modo da evitare ogni possibile pericolo per la pubblica incolumità. Lo scopo nostro è stato quello di abbattere i rischi e la stessa recente simulazione con la Protezione Civile, che qualcuno irride, è andata in questa precauzionale direzione. Poi, certo, ognuno difende l’ambiente come crede, preferendo l’esposto e le vie legali oppure cercando la cooperazione tra istituzioni preposte e le stesse associazioni ambientaliste. Tengo a precisare, in proposito, che io ho ringraziato coloro che hanno fatto le riprese e sollevato la questione. Occorrono sinergie per proteggere l’ambiente, non la carta bollata contro chi rema nella stessa direzione. Apparso l’articolo, abbiamo provveduto a convocare d’urgenza le imprese per chiedere contezza di quanto apparso e filmato.

Provvederemo con solerzia ad affrontare i problemi e a cercare di risolverli. Deve essere assolutamente chiaro, alle imprese aggiudicatarie dei lavori, che gli stessi devono garantire l’equilibrio ambientale e la salvaguardia della fauna, e che esiti diversi rappresenterebbero, per la Provincia di Benevento, un grave problema. Ciò detto, a me pare che le affermazioni contenute nell’esposto di AltraBenevento, come spesso accade, sono rivolte più alla creazione del caso mediatico che alla risoluzione dei problemi e, comunque, mi sembrano davvero molto pesanti, soprattutto in considerazione che nelle due ultime settimane, in Liguria e Toscana, i disastri ci sono stati per davvero e hanno lasciato distruzione e morti per le strade. Ricordo inoltre che, insieme alla eccezionalità delle precipitazioni, in parte i disastri verificatisi in Liguria e Toscana sono dovuti alle mancate manutenzioni di alvei fluviali e pendii.

Mi preme poi rilevare quale dovrebbe essere, a mio avviso, l’elemento prevalente nelle valutazioni che pure vengono sollecitate, ma che rischiano di offuscare il dato principale: per la prima volta, la Provincia di Benevento investe con una programmazione pluriennale per la manutenzione dei nostri fiumi, senza interventi “una tantum”, magari per rispondere alle giuste richieste dei cittadini e finirla là. Tale programmazione darà, ne sono sicuro, buoni frutti, se solo le si lascerà il tempo di dispiegarsi. In secondo luogo, i lavori sono innovativi nel metodo con cui ci si è arrivati: parlo del confronto continuo sia con le associazioni ambientaliste che con i comitati di quartiere, oltre che con gli organismi tecnici più qualificati (ad esempio l’Autorità di bacino). Le linee guida che ne sono scaturite, e in base alle quali emaneremo degli avvisi pubblici anche per i proprietari rivieraschi, rappresentano, per me almeno, un autentico elemento di innovazione e un importantissimo strumento di lavoro.

Deve essere altrettanto comprensibile, tuttavia, che essendo questa la prima volta che si procede a lavori di questo tipo, e mancando quindi un’adeguata esperienza, ci possono essere i problemi tipici di ogni progetto pilota. L’importante è che non si producano danni irreversibili né alla flora né alla fauna, nel mentre si cerca di prevenire (o attenuare) il rischio idraulico. Fatte salve eventuali inadempienze da parte degli appaltatori.

Certo, non si può dire che non ci sia attenzione da parte della Provincia ai fiumi e al territorio. Naturalmente tutto questo ad AltraBenevento interessa molto meno che conquistare la ribalta mediatica, come dimostra il fatto che l’associazione, benché invitata ufficialmente a darei propri contributi in fase di elaborazione concettuale e progettuale, ha sistematicamente evitato di farlo».

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La precisazione di Antonio Medici, portavoce di “ORA- occorre reagire adesso” ed autore dei video che smentiscono Aceto.

Il portavoce del gruppo Ora, Antonio Medici, ha inviato in redazione una nota, in merito ai lavori nel fiume Calore, che riceviamo e pubblichiamo:

“Gianluca Aceto, benché sia stato il dominus del debole segretario della Federazione Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, nel periodo in cui sono stato assessore tecnico al Comune di Benevento indicato da quel partito, non è mai stato mio amico. Non abbiamo mai legato a causa, per quel che mi riguarda, del suo determinato e cinico orientamento ad assimilare le pratiche di governo e sottogoverno del PD e dell’UDEUR, da cui a chiacchiere il PRC diceva di volersi dissociare. Non essendo stato mio amico non è mai stato a casa mia e non sa, dunque, che abito al corso Vittorio Emanuele, 39, in un appartamento che affaccia sul Calore all’altezza del ponte Vanvitelli, proprio lì dove sabato mattina sono stati effettuati i lavori oggetto della denuncia di Altrabenevento e delle mie riprese. Dall’ora del caffè, alle 9, mi sono accorto che quei lavori procedevano in modo anomalo ed ho iniziato a riprendere.

Come verificabile anche consultando i post del mio account twitter (dici_antonio) (nonché dai file foto e video in mio possesso), i lavori si sono svolti sabato mattina e sabato pomeriggio e sul “cantiere”, contrariamente a quanto sostiene l’Assessore, sono sempre stati presenti solo i due operai al comando dei due mezzi meccanici che hanno operato lo sradicamento ed il “seppellimento” degli alberi e degli arbusti, con conseguente innalzamento del letto del fiume.

Tanto per opportuna precisazione”.

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La replica di Altrabenevento ad Aceto:

“L’assessore all’ambiente della provincia, Gianluca Aceto, risponde davvero in modo stupefacente alla denuncia presentata da Altrabenevento sulle modalità di esecuzione dei lavori di cosiddetta pulizia e messa in sicurezza del fiume Calore. La ditta incaricata dalla Provincia invece di tagliare gli alberi in modo selettivo per tutelare l’ecosistema fluviale, pulire l’aveo e portare via il legname e i rifiuti, ha sradicato tutte le piante con un mezzo meccanico e ha seppellito tronchi e rami insieme a copertoni e immondizia di varia natura.

Si tratta di un vero disastro perché in tal modo si aumenta fortemente il rischio alluvione per l’alveo occupato da detriti vari che possono in caso di piena determinare ostruzioni a valle. Tutto ciò accade con grave sperpero di denaro pubblico in un momento in cui si contano in varie zone d’Italia, i morti e i danni causati dallo straripamento di fiumi e torrenti proprio per la mancata corretta manutenzione.

L’assessore Aceto, però, respinge qualunque responsabilità, sostiene che la Provincia ha effettuato la vigilanza sui lavori con propri tecnici fino al pomeriggio di sabato scorso quando la ditta, senza controllo, avrebbe abbattuto gli alberi seppellendoli, e di conseguenza attacca Altrabenevento per la denuncia presentata.

Le cose però sono andate diversamente e lo dimostrano i video, consegnati alla Autorità Giudiziaria, girati fin dalle prime ore del mattino di sabato nei quali si notano distintamente i due mezzi meccanici che stradicano e sotterrano alberi e rifiuti proprio sulla riva del fiume il cui corso viene addirittura deviato.

Questi sono i fatti certi e documentati che contraddicono l’assessore provinciale all’ambiente che si spinge addirittura a sostenere che Altrabenevento si rifiuta di dialogare con le istituzioni dimenticando, evidentemente, che questa associazione è stata l’unica a presentare osservazioni scritte contro la centrale a Turbogas prima che la Provincia si decidesse ad assumere una posizione in proposito; ha presentato le osservazioni al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e al Piano Provinciale Rifiuti e gli ha fatto notare più volte che la sua caparbia volontà di non utilizzare i lavoratori dei Consorzi rifiuti era sbagliata ed illegittima come hanno poi sentenziato diversi tribunali. Aceto è infastidito dalle battaglie di Altrabenevento perché preferisce altri ambientalisti ed altre associazioni come quelle che scelgono di rimanere in silenzio rispetto a questo disastro o si limitano a chiedergli il contributo anche per fare volantini e manifesti”.

Il presidente – Gabriele Corona

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