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Giuseppe De Lorenzo condivide l’attacco di Michele Spina ad Antonio Clemente, il magistrato più impegnato contro corruzione e malaffare.

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Dopo  l’intervento di Altrabenevento a commento dell’esposto presentato da Michele Spina, amministratore della S.I.S. srl  contro il giudice Antonio Clemente che lo avrebbe “perseguitato e vessato”, è intervenuto con il seguente articolo pubblicato su Gazzetta di Benevento online, Giuseppe De Lorenzo, dirigente  del reparto psichiatrico dell’ospedale Rummo e assessore al traffico del Comune di Benevento.

Pubblichiamo integralmente anche la risposta di Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento, inviata al portale www.gazzettadibenevento.it .

Giuseppe De LORENZO torna sulla recente denuncia fatta nei confronti di un sostituto procuratore della Repubblica. L’invito al procuratore è di andare fino in fondo

Da Gazzetta di Benevento del 27 febbraio 2010

Da Giuseppe De LORENZO assessore alla Mobilità al Comune di Benevento, nonché responsabile del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Asl Bn1, riceviamo e pubblichiamo.

“Nei giorni scorsi abbiamo appreso di una denuncia gravissima mossa nei confronti di un sostituto procuratore della Repubblica di Benevento. A quest’ultima, poi, ha fatto seguito una doverosa e giusta presa di posizione da parte del presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona.
Non è mia intenzione difendere alcuno, nè schierarmi a favore dell’estensore della denuncia e di quanti, alcuni dipendenti del Comune di Benevento, sono coinvolti nella vicenda.
Ritengo, però, giusto soffermare, volutamente, l’attenzione su quanto afferma il denunciante, per esperienza personale, ne condivido appieno l’asserito. Molte cose, è ormai incarnato nel credo popolare della nostra terra, non vanno presso la Procura di Benevento ove operano anche magistrati degni di rispetto e fiducia.
Ci sono alcuni, però, anche se si tratta di una sparuta minoranza, nei confronti dei quali il Consiglio Superiore della Magistratura, verso il quale anch’io mi rivolgerò, deve operare delle indilazionabili verifiche.
L’attuale procuratore della Repubblica, è uomo d’indiscussa preparazione e di moralità ineccepibile, però, qui, a Benevento, malgrado gli sforzi da lui tesi ad operare un cambiamento, sembra essere un ineccepibile direttore di orchestra che, però, in ultimo, non raggiunge l’optimum nell’esecuzione dell’opera, perchè si imbatte nel violinista che non rispetta i tempi.
Anche se mi ero chiuso in un religioso silenzio dopo le note vicende dei mesi scorsi, ancora oggi, malgrado la schiacciante realtà che, anche con l’ausilio delle intercettazioni, ha smantellato un’intera Asl, qui, a Benevento, come se nulla fosse accaduto, si continua ad archiviare e qualcuno viene protetto solo per essere amico o medico del sostituto di turno.
Un magistrato, mesi fa, non si è degnato neanche di sfogliare il fascicolo e si è dilettato, prima del verdetto partorito per divina illuminazione, ho le dovute testimonianze, solo a criticare la stampa locale. Siamo a tanto! Parliamone! Discutiamone!
No, il Procuratore deve andare sino in fondo anche perchè io, e con me tanti professionisti, attendo di sapere perchè la mia città abbia taciuto ed io sono stato costretto, fortunatamente, ad essere difeso da un’altra Procura. E’ questa la lotta, fors’anche l’ultima della mia vita, che, dinanzi al comportamento di queste ultime ore della Magistratura sannita, io porterò avanti con tutte le mie forze.
Ecco perchè, ieri mattina, mi sono rifiutato di rispondere in Procura ad una informativa del Procuratore della Repubblica. Indagare sino in fondo, senza perdite di tempo, costituirebbe per quei magistrati che lavorano con abnegazione, qui a Benevento, un riscatto dopo la figuraccia faccia con quanto è accaduto a Napoli.
Ed, allora, non mi resta che associarmi alla denuncia. Sì, è vero, anch’io ho verificato la procedura a senso unico di quel sostituto e di qualche altro magistrato.
Procuratore, lei è un magistrato oltremodo eccelso che ha operato a gomito a gomito con quei colleghi partenopei che mi hanno salvato e, quindi, sediamoci ed andiamo sino in fondo.
Non si lasci travolgere in una realtà che non le appartiene. Se fosse stato per la Procura della mia città, dopo una vita professionale dalle mani pulite, oggi, io sarei stato licenziato solo perchè qualcuno intendeva difendere chi, per una vita intera, ha tenuto le mani intrise di marmellata. Le sembra giusto tutto questo? Io, da parte mia, non mi fermerò qui e denuncerò, qualora ancora inascoltato, a gran voce, le ingiustizie subite.”

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Da Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento al Direttore di Gazzetta di Benevento.

Benevento, 2 marzo 2010

Rientrato in città dopo alcun giorni di assenza, ho letto sul suo portale l’intervento integrale di Giuseppe De Lorenzo a commento di una recente denuncia presentata dall’amministratore della S.I.S. srl, Michele Spina contro il Sostituto Procuratore della Repubblica di Benevento, il dott. Antonio Clemente.

De Lorenzo nel suo articolo ricorda un mio intervento sullo stesso argomento che egli definisce “doverosa e giusta presa di posizione” ma le sue conclusioni sono diametralmente opposte alle mie. Evidentemente un chiarimento si impone per evitare ulteriori equivoci.

Come presidente della associazione Altrabenevento, ho ricevuto la copia dell’esposto con il quale l’amministratore della S.I.S. srl ha denunciato al CSM il comportamento del magistrato che lo avrebbe “perseguitato e vessato” insieme ad altre tre persone che con lui sono state rinviate a giudizio per tentata estorsione a danno dell’amministratore della Multisala Gaveli. Ho rilevato, però, che con il predetto esposto, Spina si limita a lamentarsi, ancora una volta, per indagini che sarebbero state condotte “a senso unico”, ma non prova affatto le gravi accuse rivolte al dott. Clemente.

De Lorenzo approfitta dell’occasione per ribadire le critiche mosse alla Procura della Repubblica di Benevento già ad ottobre scorso, allorquando commentando con un articolo pubblicato dal portale di Gazzetta di Benevento i provvedimenti della Procura di Napoli contro il coniugi Mastella e i vertici della locale ASL, si era lamentato del comportamento di un Sostituto Procuratore della Repubblica di Benevento, di cui però non fa il nome, il quale non avrebbe preso in considerazione le sue dichiarazioni sull’argomento poi, invece, considerate importanti dai magistrati di Napoli.

De Lorenzo in quella occasione ha ricordato anche che sulle stesse questioni, “anni fa, un magistrato, una donna per la precisione, non si astenne quando, per ragioni personali, avrebbe dovuto farlo”, ma anche in questo caso non fa nomi.

Agli inizi di febbraio, il dirigente del reparto di psichiatria dell’Ospedale Rummo, intervenendo a commento di un articolo del presidente della Camera Penale, così scrive su Gazzetta di Benevento online: “L’ultima vicenda, che ha interessato la stampa nazionale, che mi ha visto protagonista, senza verun dubbio, dimostra che se non fosse intervenuta un’altra Procura, con l’ausilio dell’Arma dei Carabinieri, sempre di altra sede, io avrei pagato per colpe non commesse. Il che è gravissimo. Credo che sia giunto il momento di sollecitare l’attenzione del Csm, come anche il guardasigilli, sulla opportunità di evitare che magistrati, senza, è ovvio, nulla eccepire sulla preparazione di ognuno di loro, continuino a svolgere la propria attività nella stessa città ove sono vissuti, hanno studiato, mantengono rapporti di amicizia e così via”.

Con l’ultimo intervento di due giorni orsono, De Lorenzo afferma “Anche se mi ero chiuso in un religioso silenzio dopo le note vicende dei mesi scorsi, ancora oggi, malgrado la schiacciante realtà che, anche con l’ausilio delle intercettazioni, ha smantellato un’intera Asl, qui, a Benevento, come se nulla fosse accaduto, si continua ad archiviare e qualcuno viene protetto solo per essere amico o medico del sostituto di turno. Un magistrato, mesi fa, non si è degnato neanche di sfogliare il fascicolo e si è dilettato, prima del verdetto partorito per divina illuminazione, ho le dovute testimonianze, solo a criticare la stampa locale.”

Poi l’assessore conclude associandosi alla denuncia di Spina per “aver verificato la procedura a senso unico di quel sostituto e di qualche altro magistrato” nella conduzione delle indagini.

Si tratta di accuse pesanti che necessitano di un chiarimento. Peppino De Lorenzo ha già dimostrato di non avere peli sulla lingua e certamente è consapevole che ora occorre fare i nomi dei Sostituti Procuratori più volte chiamati in causa in questi mesi per le mancate indagini sui vertici della ASL e soprattutto chiarire perché ritiene che il dott. Clemente, abbia effettivamente abusato delle sue funzioni per “perseguitare e vessare” un indagato. Ritengo che un chiarimento si impone innanzitutto perché si tratta di un magistrato tra i più attivi nella lotta alla corruzione e al malaffare, come auspica De Lorenzo, e per questo particolarmente esposto ad attacchi e tentativi di delegittimazione.

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