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ABUSIVISMO IN VIA GALANTI:QUERELATO IL DENUNCIANTE

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copia-di-lotto-c-c1-dIn via Galanti la ditta che avrebbe dovuto riqualificare il quartiere, ha realizzato un piano abusivo sull’edificio E-F-G- già denunciato dalla Vigilanza Edilizia, e un piano abusivo sul lotto H, denunciato dal Responsabile del Procedimento.

Il Comune ha sospeso la efficacia della Concessione Edilizia ma la ditta ha continuato i lavori per l’edificio C-D ed anche in questo caso ha realizzato un piano in più. “altrabenevento” ha segnalato l’abuso al Settore Urbanistica ma nessun provvedimento è stato assunto ed allora l’associazione ha informato la Procura della Repubblica che ha disposto il sopralluogo di agenti della Digos e tecnici comunali, riscontrando i fatti segnalati e sequestrando l’edificio.

Ora l’Assessore all’Urbanistica, Aldo Damiano invece di chiedere provvedimenti per la ditta, annuncia di aver querelato per ben tre volte il presidente di “altrabenevento” senza spiegare perchè e pretende le dimissioni dell’Assessore Medici colpevole di aver solo chiesto di discutere in Giunta di questa delicata questione .

Naturalmente GennaroSantamaria, uno degli assessori della passata amministrazione che per anni non si è mai pronunciato sullo scandalo di via Galanti, ora dall’opposizione, sostiene le ragioni di Damiano.

Benevento, 15 maggio 2007

Ing. Fausto Pepe

 

Al Sindaco

Al Dirigente del Settore Urbanistica

Arch. Mario De Lorenzo

Al Responsabile del Procedimento PRU via Galanti

Geom. Massimino Pastore presso Settore Urbanistica

Loro sedi

Oggetto: Opere abusive Lotto C- C1-D via Galanti

Segnalo che in via Galanti è in corso di costruzione un edificio denominato Lotto C1-D ad opera della Società Consortile CON.CA., con la sopraelevazione di un piano non previsto dalla Concessione Edilizia n. 7333 del 4/9/2002.

Dopo i sopralluoghi dell’Ufficio di Vigilanza Edilizia e del Responsabile del Procedimento che hanno recentemente accertato la realizzazione di un piano abusivo anche sugli edifici denominati lotti E-F-G ed H, la predetta Concessione Edilizia che riguarda tutti gli edifici in corso di realizzazione da parte della CON.CA. in via Galanti è stata dichiarata priva di efficacia” con provvedimento del Dirigente del Settore Urbanistica prot. 66592/06 del 17/1/2007.

Nonostante questo provvedimento i lavori sono proseguiti e sono tuttora in corso per la realizzazione di due edifici, il lotto C per attività commerciali e di servizio e il lotto C1-D per civili abitazioni.

Il presidente

Gabriele Corona

 

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ALTRABENEVENTO
Comunicato stampa del 16 maggio 2007

Il 5° piano dell’edificio lotto C1-D di via Galanti è abusivo. I lavori vengono eseguiti nonostante la Concessione Edilizia sia stata dichiarata “priva di efficacia”.

L’associazione “altrabenevento- per la città sostenibile contro il malaffare” ha consegnato stamane al protocollo del Comune un esposto indirizzato al Sindaco, al Dirigente all’Urbanistica e al Responsabile del Procedimento, per segnalare che altre opere abusive sono state realizzate in via Galanti. Si tratta di un piano in più sull’edificio attualmente in costruzione, denominato lotto C1-D, non previsto dalla Concessione Edilizia 7333 del 4/9/2002.

Nel documento firmato dal presidente di altrabenevento, Gabriele Corona, si ricorda che anche per gli edifici già realizzati, lotti E-F-G ed H, è stata accertata e denunciata dall’Ufficio di Vigilanza Edilizia e dal Responsabile del Procedimento la realizzazione di un piano in più destinato ad alloggi non previsti dalla Concessione Edilizia. A seguito di tali accertamenti- sottolinea Corona- la Concessione Edilizia relativa alla costruzione di tutti gli edifici, è stata dichiarata “priva di efficacia” ma nonostante ciò la ditta ha comunque proseguito i lavori che pertanto risultano “privi di autorizzazione”.

 

Il presidente

Gabriele Corona

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ALTRABENEVENTO

De Lorenzo cacciato ingiustamente:

le decisioni sul PRU di via Galanti non gli competevano.

L’arch. Mario De Lorenzo viene costretto a lasciare l’incarico di Dirigente del Settore Urbanistica perchè non ha voluto firmare alcuni importanti documenti pretesi dall’assessore Damiano. Evidentemente si tratta di questioni di particolare gravità se si tiene conto che finora quel Dirigente ha firmato, senza discutere, tutti gli atti richiesti dal delegato all’Urbanistica, compreso i documenti necessari per l’apertura dell’Ipermercato “I Sanniti” e poi anche i Permessi di Costruire nelle sub-aree senza il Piano Progetto e senza Convenzione per le Opere di Urbanizzazione da cedere al Comune.

Certamente l’ultima discussione tra il Dirigente ora sfiduciato e l’Assessore, ha riguardato il Piano di Recupero Urbano di via Galanti. Damiano alla presenza di uno degli avvocati della soc. CON.CA. incaricata di realizzare gli alloggi e le opere di Urbanizzazione, si è adirato per le perplessità mostrate dall’arch. De Lorenzo sulla possibilità di firmare un Accordo Sostitutivo per “sanare” le tante questioni controverse sulle quali indaga la Procura della Repubblica che addirittura ipotizza i reati di associazione a delinquere, falso e truffa a carico di amministratori delle società costruttrici e di funzionari e tecnici comunali.

Più che legittime, quindi, le resistenze di Mario De Lorenzo, tenendo conto che l’Accordo Sostitutivo previsto dalla legge 241 del 1990 è uno strumento che attribuisce la responsabilità della firma e quindi anche degli accordi sottoscritti, unicamente al Dirigente senza alcun coinvolgimento dell’Assessore.

Appare evidente che Damiano vuole evitare che la discussione sulla mancata realizzazione del PRU di via Galanti, si faccia nella sede naturale, cioè la Giunta Comunale, come richiesto insistentemente anche dagli assessori Lepore e Medici. Fu, infatti, la Giunta ad approvare lo schema di Convenzione firmata tra il Comune e la CON.CA. nel 2000 ed ora spetta sempre alla Giunta, su relazione del Responsabile del Procedimento, valutare il comportamento della Ditta, applicare le sanzioni previste per i ritardi e le difformità del prezzo di cessione degli alloggi e decidere se confermare l’incarico alla stessa ditta oppure sceglierne un altra.

Ma Damiano evidentemente ha fretta e il suo comportamento appare ancor più grave se si considera che da diversi mesi egli ha assunto la difesa strenue ed inutile della CON.CA. la quale realizza il 5° piano abusivo sugli edidici E-F-G ed H ed poi, nonostante la “dichiarazione di inefficacia” della Concessione Edilizia per grave irregolarità, continua i lavori realizzando altre opere abusive. Su questo Damiano non fiata e ora pretende addirittura di decidere che gli alloggi del lotto M-N siano realizzati, come vuole la CON.CA., su suoli diversi da quelli originariamente previsti, sostenendo che i proprietari di quei terreni non sarebbero disposti a cederli. Ma come ha fatto l’Assessore a farsi tale convinzione? Chi ha condotto le trattative e da quali atti risulta il loro esito?

E che dice il Sindaco che aveva invece dato orientamenti opposti all’ufficio?

Possibile che Fausto Pepe non si renda conto che perde di credibilità ogni volta che assume una posizione poi sconfessata da alcuni suoi assessori senza che egli batta ciglio?

Benevento, 20 maggio 2007

Il presidente

Gabriele Corona

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Il Sannio Quotidiano del 24-05-2007

 

 

Via Galanti, nuove contestazioni

 

 

 

Riscontrata anche nel lotto C – D la realizzazione di un piano non previsto dalla concessione

(pb) Urbanistica ancora protagonista. Mario De Lorenzo ha avuto ieri un lungo colloquio con il sindaco Fausto Pepe, dopo la “nota di richiamo” indirizzatagli dallo stesso primo cittadino e dall’assessore Aldo Damiano in merito alla vicenda Gaveli. Una chiacchierata servita ad affrontare questioni di ufficio dalla quale si può comunque desumere la ritrovata volontà di andare avanti nel rapporto. Restano però grossi interrogativi circa la linea che il Comune intende seguire in merito alle due principali problematiche del momento, vale a dire la realizzazione del complesso residenziale di Via Galanti e il caso legato al multisala cinematografico Gaveli.
Via Galanti. Due giorni fa i tecnici della Vigilanza edilizia del Comune insieme ad agenti della Digos hanno effettuato un nuovo sopralluogo in Via Galanti. Le verifiche sono scattate su disposizione del Sostituto procuratore della Repubblica, Francesco De Falco. In particolare i controlli hanno riguardato il lotto C – C1 – D (nella foto). Dai controlli è emerso che al quinto piano dell’immobile sono in corso lavori di “tompagnatura perimetrale”. In altre parole, si sta procedendo alla chiusura di una superficie che, stando alla concessione edilizia (n. 7333 del 4 settembre 2002), non avrebbe dovuto essere chiusa. Il titolo autorizzativo veniva infatti rilasciato a condizione “che non venga modificata la copertura del progetto già approvato nel quale non erano previsti volumi chiusi al di sopra dell’ultimo piano dell’edificio”. Va ricordato che analoga contestazione aveva già riguardato il lotto E – F – G, dove nel corso del sopralluogo condotto il 7 dicembre 2006 era stata constatata la realizzazione abusiva del 5° piano del lotto. Conseguentemente il dirigente del settore Urbanistica del Comune, Mario De Lorenzo, aveva dichiarato “priva di efficacia” la già citata concessione edilizia. Le attività dunque proseguono malgrado la dichiarazione di inefficacia della concessione edilizia e in difformità alla stessa. Riscontri pesanti, che rispecchiano esattamente quanto già denunciato nei giorni scorsi dal presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona, che aveva peraltro chiesto al Comune di attivarsi in tal senso. Prima, o forse è meglio dire in luogo, di Palazzo Mosti, ha invece provveduto l’Autorità giudiziaria, che si è peraltro avvalsa proprio dei tecnici comunali. Un paradosso che merita senz’altro una riflessione. Riflessioni considerate in qualche caso eccessive e troppo lunghe da parte dell’assessore Damiano, che aveva mosso proprio questo appunto al dirigente del settore, Mario De Lorenzo, al momento dell’ormai celebre scontro. Un dissidio che sarebbe stato originato proprio dalla mancata disponibilità del dirigente a firmare un nuovo accordo che avrebbe di fatto bypassato le difficoltà esistenti per il completamento degli alloggi di Via Galanti. «Quella degli accordi sostitutivi non è certo la strada preferenziale – spiega l’assessore Aldo Damiano – Ma in certi casi, quando la situazione risulta talmente incancrenita da non consentire altre opportune soluzioni, è necessario ricorrere a questa soluzione. Tutti gli atti che si formeranno sotto questa gestione – aggiunge Damiano – verranno assunti secondo le forme ordinarie. Gli accordi sostitutivi, ribadisco, rappresentano una misura del tutto eccezionale». Sulla stessa lunghezza d’onda la lettura del sindaco Fausto Pepe in merito alla questione: “I dirigenti hanno il diritto – dovere di approfondire tutte le problematiche in maniera seria. Via Galanti rappresenta un’emergenza che abbiamo dovuto ereditare, come tante altre, dalle passate amministrazioni, e che stiamo tentando di risolvere. Dobbiamo saper dare una risposta, avendo come punto di riferimento l’interesse dei cittadini, e tenendo – aggiunge il sindaco – la salvaguardia della legalità come prerequisito fondamentale”.
Gaveli. In attesa di conoscere gli orientamenti definitivi del Comune circa la prosecuzione delle attività al pubblico del multisala Gaveli (al momento sono stati emessi “solo” i due provvedimenti del settore Urbanistica), a fornire un elemento di novità è il Tribunale civile di Benevento. Con atto firmato dal giudice Roberto Melone, il Tribunale ordina alla società ‘Sis srl’ di lasciare gli spazi di cui è locataria all’interno del multisala.

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IL SANNIO QUOTIDIANO

 

Via Galanti, sequestrato un fabbricato
06-06-2007


Sei avvisi di garanzia. Gli inquirenti: lavori proseguiti con una concessione edilizia priva di efficacia

Via Galanti, ancora un nuovo capitolo. L’ha scritto ieri la Digos che, diretta dalla dottoressa Lorena Capolupo, ha sequestrato in via preventiva il fabbricato C – D, ancora in costruzione. Lo ‘stop’ è scattato sulla scorta di un decreto firmato dal gip Maria Di Carlo su richiesta dei sostituti procuratori Francesco De Falco e Giovanni Tartaglia Polcini, che hanno inviato sei avvisi di garanzia, notificati dagli agenti guidati dal sostituto commissario Antonio Zarrillo. I destinatari: Maurizio Triola (avvocati Andrea De Longis junior e Mario Chiusolo), cinquantadue anni, di Napoli, amministratore unico della Conca, la società appaltatrice dei lavori per la realizzazione di alloggi nell’ambito del Piano di recupero del rione Libertà; Sergio Moleti (avvocati Umberto Del Basso De Caro e Federico Paolucci), sessant’anni, di Benevento, direttore dei lavori, ed i rappresentanti e gli amministratori di quattro società che stanno eseguendo l’intervento: Lucio Caradente, settantuno anni, di Napoli (“La Nuova Santa Lucia soc. coop. di prod. e lavoro arl”); Donato Rotondo, sessantanove anni, di Buonalbergo (“Rotondo Costruzioni sas”); Eriberto Walter De Rosa, trentasei anni, di Casapenna, in provincia di Caserta (“Iners Caleum srl); e Antonio De Venezia, cinquantasette anni, di Aiello del Sabato, in provincia di Avellino (“Impianti De Venezia srl”), assistiti d’ufficio dall’avvocato Francesco Del Grosso. A tutti viene contestato in concorso di aver agito – spiegano gli inquirenti – malgrado la sopravvenuta inefficacia della concessione edilizia. Eccepita anche la presunta traslazione della sagoma del fabbricato di 5 metri lineari rispetto al progetto.
Momento fondamentale della vicenda il provvedimento con il quale, il 17 gennaio scorso, il dirigente del Settore Gestione e Tutela del Territorio (Urbanistica) del Comune dichiarava “priva di efficacia” la concessione edilizia numero 7333 rilasciata dallo stesso Comune il 4 settembre del 2002, a seguito di violazioni riscontrate in precedenti controlli presso un altro lotto dell’ampio complesso edilizio, il lotto E – F – G. In quel caso le verifiche condotte dal servizio di Vigilanza edilizia del Comune avevano evidenziato la realizzazione di un intero piano, il quinto, non previsto dal progetto. Di qui la decisione del dirigente del settore Urbanistica del Comune, architetto Mario De Lorenzo, di dichiarare inefficace il titolo autorizzativo. Ma i lavori in Via Galanti proseguirono ugualmente, come attestarono gli stessi tecnici della Vigilanza edilizia nel sopralluogo condotto lo scorso 22 maggio insieme agli agenti della Digos su disposizione del sostituto procuratore, Francesco De Falco. In particolare, i tecnici comunali riscontrarono lavori di “tompagnatura perimetrale” al quinto piano del fabbricato C – D, propedeutici alla realizzazione del piano stesso, differentemente da quanto previsto dalla concessione edilizia che fissava a quattro il numero massimo di piani assentiti. Ultimo capitolo della vicenda in ordine di tempo il provvedimento di sospensione dei lavori per il lotto C – D varato ancora dal dirigente del settore Urbanistica del Comune lo scorso 29 maggio.
Il sequestro del lotto C – D rappresenta solo l’ultima tappa di una lunghissima vicenda, quella degli alloggi di via Galanti, al centro di un’inchiesta di cui circa due mesi fa, come riportato da Il Sannio, il pm De Falco ha chiesto una proroga per attendere la conclusione di una consulenza. L’indagine – sette le persone coinvolte, tra di loro Triola e Moleti – era rimbalzata all’onore delle cronache alla fine di febbraio del 2006, quando la Digos aveva sequestrato sia negli uffici del Settore edilizia pubblica abitativa della Regione, al Centro Direzionale di Napoli, che in quelli del settore Urbanistica del Comune, la documentazione riguardante la realizzazione degli appartamenti, prevista nel Piano di recupero del rione Libertà. Il sequestro era poi stato annullato dal Riesame, che aveva fatto altrettanto anche con un successivo ‘stop’ decretato dal pm. Secondo l’accusa l’attività degli indagati sarebbe stata finalizzata non solo ad ottenere l’erogazione di denaro pubblico senza – sostiene la procura – i necessari presupposti di legittimità, ma anche ai danni dei soggetti privati prenotatari degli alloggi realizzati dalla Conca solo in minima parte nonostante gli anticipi versati.

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Comunicato stampa del 6 giugno 2007

 

Piano di Recupero di Via Galanti: abusi edilizi, contributi regionali, procedimenti giudiziari ed inadempienze della Amministrazione Comunale.

Dopo il sequestro giudiziario del cantiere di via Galanti, l’associazione “altrabenevento” torna a denunciare la mancata realizzazione del Piano di Recupero Urbano del Rione Libertà con una Conferenza Stampa che si terrà Venerdì 8 giugno, alle ore 15,30 a Palazzo Mosti, nella sala Consiliare..

Dopo la relazione di Gabriele Corona, presidente della associazione, che si soffermerà sugli abusi edilizi denunciati e sulle inadempienze della attuale amministrazione comunale, interverrà l’on. Giuseppe De Cristofaro, segretario Regionale del Partito della Rifondazione Comunista, invitato da “altrabenevento” per far luce sul comportamento della Regione Campania a proposito di concessione di contributi per l’acquisto degli alloggi.

Il presidente

Gabriele Corona

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IL SANNIO QUOTIDIANO

 

 

Via Galanti, «la Giunta Pepe come quella D’Alessandro»
Data: 09-06-2007


Cambiando il colore degli amministratori il risultato non cambia. Altrabenevento è tornata ieri sulla questione Via Galanti, nel corso di un incontro con la stampa svoltosi a Palazzo Mosti alla presenza del segretario regionale di Rifondazione comunista, Giuseppe De Cristofaro.
Una disamina dura quella dell’associazione presieduta da Gabriele Corona, senza sconti per l’Amministrazione in carica, caratterizzatasi in questo primo anno di governo cittadino per aver agito in assoluta continuità con la precedente di centrodestra, specie sulle problematiche urbanistiche. Caso paradigmatico, secondo Altrabenevento, proprio la vicenda Via Galanti, che ha fatto recentemente registrare novità per iniziativa della magistratura, ma non del Comune. “Eppure – ha evidenziato Corona – noi l’esposto riguardante i casi di abusivismo in quella zona lo abbiamo inviato prima al Comune e poi al Tribunale. Il Comune non ha ritenuto di dover inviare i propri tecnici della Vigilanza edilizia, a differenza del Tribunale che ha inviato proprio quegli stessi tecnici a verificare, decidendo poi di sequestrare uno degli immobili”. Corona ha quindi ricordato la lunga serie di irregolarità che costellano la vicenda, dalla mancata realizzazione di circa metà degli alloggi alla mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione, all’incremento “ingiustificato – notava Corona – malgrado ciò che afferma l’assessore Damiano” dei costi degli alloggi. “Che ci siano moltissime difformità tra quanto pattuito inizialmente e quanto effettivamente realizzato dalla ditta – chiosava il presidente di Altrabenevento – non lo diciamo solo noi ma anche un referente assolutamente terzo come il responsabile del procedimento, il funzionario del Comune che per ben due volte ha già chiesto la rescissione del contratto con la Con.ca proprio per le inadempienze della ditta”. Corona ha quindi chiesto che la questione possa essere affrontata in Giunta. Presente alla conferenza anche l’assessore Prc Antonio Medici, che si è detto fiducioso che l’argomento possa presto approdare in Esecutivo. “Quando la politica non è trasparente – ha commentato il segeretario regionale Prc, De Cristofaro – si verificano vicende come queste. E’ ora di mettere fine alla separatezza tra politica e cittadini”.

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IL QUADERNO .IT

 

08/06/2007 :: 20:40:41

 

Benevento, Comune: retroscena, litigi e querele

Nella conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio, nella sala consiliare di Palazzo Mosti a Benevento, Gabriele Corona, presidente dell’associazione Altrabenevento, ha nuovamente denunciato la mancata realizzazione del Piano di Recupero Urbano del Rione Libertà.Significative le presenze al tavolo di Giuseppe De Cristofaro, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista e nella sala del segretario provinciale Giuseppe Addabbo, dell’assessore comunale al Lavoro, Antonio Medici. Nell’occasione Corona ha anche svelato un retroscena: il litigio tra l’assessore all’Urbanistica, Aldo Damiano, e il dirigente dello stesso Settore del Comune, Mario De Lorenzo. Quest’ultimo ha spiegato la cosa con toni molto diplomatici. L’assessore invece ha chiarito la posizione sua e della Giunta, rivelando al Quaderno di aver già sporto tre querele contro Gabriele Corona.

L’incontro di Palazzo Mosti è avvenuto a pochi giorni dal sequestro, da parte della magistratura, del cantiere di Via Galanti, relativo al fabbricato CD di una serie di alloggi. Il presidente di Altrabenevento ha colto questa occasione per ribadire quanto già dichiarato in precedenti incontri con la stampa: “Gli alloggi realizzati a Via Galanti sono circa la metà di quelli previsti nell’accordo col Comune di Benevento… Pure le opere di urbanizzazione progettate e programmate languono in sterile attesa… Perdura il problema dei costi degli alloggi stessi… La ditta costruttrice ha chiesto un adeguamento non previsto dalle clausole contrattuali, giustificandolo con un maggiore esborso nell’acquisto dei terreni… Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, a settembre e a ottobre, ha inviato due raccomandate in cui specificava che gli aumenti non erano, in realtà, dovuti… L’assessore comunale all’Urbanistica, Aldo Damiano, invece, ha sostenuto la legittimità degli stessi… Inoltre, nonostante più diffide ricevute, nei lotti F, G,ed H si sarebbe costruito il quinto piano, non previsto nei progetti…”.

Tali affermazioni hanno funto da premessa alle stoccate rivolte da Corona alla Giunta Pepe: “L’ultimo intervento di Altrabenevento, quello che ha originato l’interessamento della magistratura, era stato precedentemente inviato all’Amministrazione Comunale che ha, però, ritenuto di non dover controllare.

Solo successivamente mi sono rivolto alla Procura della Repubblica. Il magistrato, paradossalmente, ha utilizzato, nel procedere agli accertamenti, quegli stessi due tecnici comunali che avrebbero dovuto agire per il Comune, nel caso di suo interessamento. Il 31 gennaio, il sindaco Pepe, per impegni sopravvenuti, non partecipò, come concordato, a una nostra conferenza stampa. Il 6 e il 12 febbraio, così come a marzo e ad aprile, abbiamo informato il sindaco di come la situazione stesse evolvendo.

L’assessore Antonio Medici ha, poi, più volte chiesto che la questione fosse analizzata in Giunta. E’ vero che la passata Amministrazione di centrodestra non ha provveduto a rescindere il contratto con la ditta costruttrice per le difformità rispetto alla convenzione firmata, ma pure quella attuale, a un anno dal suo insediamento, non ha ancora fatto nulla… Chiediamo, con forza, trasparenza!”

Tale ultimo concetto ha ispirato pure l’intervento del segretario regionale del partito della Rifondazione Comunista, Giuseppe De Cristofaro, seduto al suo fianco: “Più che analizzare i fatti concreti, peraltro ben definiti da quanto ho ascoltato, mi preme sottolineare che la crisi tra istituzioni e cittadini non potrà essere risolta fino a che la trasparenza non assurgerà a pratica quotidiana. Non vi può essere separatezza tra politica e bisogni materiali dei cittadini. La Regione Campania ha contribuito al progetto di Recupero Urbano del Rione Libertà finanziandolo al 25%. Seguiremo, allora, in chiave regionale questa vicenda e se e quando ce ne sarà bisogno la denunceremo”.

Un retroscena ha, poi, animato le ultime battute dell’incontro. Corona, annunciando di assumersene tutte le responsabilità, ha pubblicamente chiesto che il sindaco e l’assessore Damiano rendano noto lo scontro, “una litigata”, tra quest’ultimo e il dirigente del Settore Urbanistica, Mario De Lorenzo: “Alla base delle possibili, vociferate dimissioni di De Lorenzo v’è stato semplicemente uno scontro con l’assessore Damiano. Il dirigente si è rifiutato di firmare un accordo sostitutivo per la vicenda di Via Galanti tra Comune e ditta costruttrice che lo stesso Damiano ha proposto. Questa è la verità!”. “Non temo querele, anche Zamparini me ne aveva rivolta una, quando presentai il dossier sull’ipermercato, ma, è notizia recente, è stata archiviata”.

L’architetto Mario De Lorenzo, immediatamente contattato dal Quaderno, ha confermato il forte contrasto tra lui e Damiano sulla vicenda. Non ha parlato di litigio, ma di un’inopinata reazione dell’assessore all’Urbanistica. Dopo una lunga discussione, De Lorenzo disse che per apporre la sua firma alla proposta di accordo sostitutivo con l’impresa costruttrice, avrebbe voluto aspettare quella del dirigente del Settore legale Luigi Giuliano, in quella circostanza assente. A quel punto, vista la risposta piccata dell’assessore si alzò, abbandonando la riunione. Quindi, si mise in ferie. De Lorenzo, all’uopo, ha quindi precisato al Quaderno che tale decisione non aveva nulla a che vedere con i provvedimenti in sfavore della multisala Gaveli di Contrada Piano Cappelle, presi in concomitanza.

Il Quaderno ha, poi, contattato l’assessore Aldo Damiano, il quale, a sua volta, ha rivelato di aver già sporto tre querele contro Gabriele Corona. Nel merito, Damiano ha chiarito che la discussione con De Lorenzo fu generata dal protrarsi per ore di quel colloquio a cui sarebbe seguito un diniego finale, per lui incomprensibile, dato l’ampio coinvolgimento di tutti gli interessati di parte comunale alla questione, cioè il sindaco, i dirigenti di Settore, De Lorenzo e Giuliano, e il responsabile del procedimento, il geometra Massimino Pastore, presente alla riunione.

Damiano, però, ha tenuto soprattutto a specificare qual è la posizione del Comune, non senza premettere che la Giunta non si è mai rifiutata di discutere della vicenda e che, anzi, più volte ha invitato il collega Medici a partecipare a delle riunioni con i prenotatari degli alloggi, senza mai averlo presente. L’assessore all’Urbanistica ha specificato che l’interesse primario dell’amministrazione è quello di dare finalmente una casa alle 28 famiglie (per lo più giovani coppie) che da 7 anni l’attendono. In tal senso, per Damiano, non sarebbe assolutamente utile la rescissione del contratto con la ditta costruttrice. Ciò farebbe cadere l’onere sui prenotatari di recuperare l’anticipo versato alla ditta, non avendo il Comune alcun ruolo in merito.

L’accordo sostitutivo, a cui Damiano provocatoriamente si è dedicato in prima persona, date le lentezze degli altri protagonisti, mirava a svincolare la costruzione di quegli alloggi dalle altre opere pubbliche da realizzare ad essi collegati: la Spina Commerciale e il mercatino rionale, ad esempio. La strada della rottura, invece, porterebbe solo a contenziosi giudiziari e al decorso di un lunghissimo periodo prima del completamento degli alloggi da parte di una nuova ditta appaltatrice che, per di più, mai praticherebbe i prezzi concordati nel 2000 (800 euro/mq). Damiano, infatti, ha tenuto a sottolineare come i prenotatari condividano questa sua impostazione.

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IL QUADERNO.IT

 

09/06/2007 :: 11:46:24

 

Benevento: Via Galanti, Santamaria invoca chiarezza e le dimissioni di Medici

http://www.ilquaderno.it/index.php?categoria=104&articolo=13745&sezionenotizie=68

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