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LE REAZIONI DOPO LA DECISIONE DELLA GIUNTA

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Dopo la delibera della Giunta Comunale fioccano le prese di posizioni.
A destra si fanno sentire: Nicola Boccalone, Fernando Petrucciano e Roberto Capezzone.
A sinistra i Comunisti Italiani approfittano per tentare di far fuori Salvatore De Toma che non ha votato la delibera e che da tempo non è gradito al presidente regionale Italo Palumbo. Tace Italia dei Valori
Critiche da Rifondazione Comunista, “altrabenevento” e LIPU; posizione imbarazzata dei Verdi; difese alla Giunta dallo SDI.
Infine bacchettate a tutti da Gennaro Santamaria che ha ingaggiato un altro significativo duello di altissimo livello, questa volta con il consigliere Ettore Martini.



IL MATTINO del 14/10/2006

Via libera a Zamparini, proteste bipartisan

NICOLA BOCCALONE

L’accordo tra Comune di Benevento e Zamparini ora è ufficiale: ieri mattina, la firma. Da una parte il dirigente del settore Urbanistica, Mario De Lorenzo, dall’altra, il figlio di Maurizio Zamparini, Andrea, appositamente delegato. Individuato pure il tecnico deputato al collaudo da parte dell’ente. Si tratta del geometra Berardo Tretola che, da dopodomani, assisterà, unitamente ad Angelo Tuzio del settore Attività produttive, l’ing. Vincenzo Zagarese, tecnico incaricato da Zamparini.
Ma la delibera di indirizzo assunta dalla giunta, ha suscitato una serie di reazioni, da sinistra e da destra. La parte più contestata dell’accordo è l’articolo 5. Il primo a reagire è stato l’ex city manager Nicola Boccalone che, dopo aver rifatto la cronistoria delle posizioni assunte dal sindaco, chiede allo stesso Pepe di rassegnare le dimissioni. 31 agosto 2006: la giunta revoca la delocalizzazione dei parcheggi nel parco fluviale e il sindaco dichiara: “Non c’erano i presupposti”; 22 settembre 2006: incontro con gli abitanti di Pezzapiana: “L’amministrazione che guido non è contro nessuno, ha solo a cuore l’interesse dei cittadini e per la legalità“; ed ancora “I lavori sono stati sospesi solo per il mancato rispetto delle norme da parte di Zamparini” ed infine ha rassicurato gli abitanti della zona: “Non vi sarà apertura senza un’adeguata viabilità“; e poi: “Venga pure Zamparini ma rispettando le regole”; 26 settembre 2006: per rassicurare LUPU e COBAS, il sindaco dice: “…la decisione forte di revocare la delibera n. 84 è stata una scelta adottata con coraggio e determinazione per salvaguardare il rispetto della legalità e l’interesse dei cittadini. Abbiamo anche ben presenti quali sono gli obblighi che Zamparini ha assunto per poter avviare la sua impresa. Solo se saranno rispettati tali obblighi la sua azienda potrà aprire…
Se non sarà realizzata la viabilità alternativa, se non saranno rispettate le norme urbanistiche, questa amministrazione non farà sconti a nessuno”. 12 ottobre 2006: ha presieduto la Giunta che dà via libera all’apertura del centro commerciale, senza che nulla si sia modificato in relazione a quanto compiuto prima dell’avvento dell’amministrazione Pepe, per poter ritenere rispettati gli standard urbanistici, commerciali e di viabilità che, anzi, sono peggiorati».
E Boccalone conclude: «Come da lei richiesto, Zamparini è venuto. Quali nuove regole ha rispettato per il superamento, con una delibera degna di mago Zurlì, di tutte le illegittimità da sempre paventate dal centrosinistra in merito al centro commerciale? Provi a spiegarle ai suoi elettori e … in bocca al lupo. Intanto, si dimetta!».

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FERNANDO PETRUCCIANO

«Lo avevo detto, regalo all’imprenditore»

«L’avevo già detto: la revoca della delibera 84 era stato un regalo a Zamparini. È felicissimo Fernando Petrucciano. «Me ne sono convinto ancor di più leggendo il testo della delibera di giunta del 12 ottobre con la quale, al punto 5, si dice: «La ditta Zamparini, ai fini dell’articolo 8, comma 3, della legge regionale 7 gennaio 200 n. 1, utilizzerà anche i parcheggi contigui al centro commerciale, realizzati in virtù dell’accordo sostitutivo tra le parti, sottoscritto il 2 marzo 2005 e del permesso di costruire 175/2005 con impegno della stessa a consentire l’utilizzazione dei suddetti parcheggi non solo a servizio del centro commerciale, ma anche a servizio della zona oggetto di ricomposizione ambientale (parco fluviale) e delle aree di interesse archeologico, provvedendo a propria cura e spese alla manutenzione dell’intera area di parcheggio; accordo tra le parti sulla possibilità di procedere ad una riperimetrazione del piano di lottizzazione ai sensi dell’art. 26, comma III, lettera c, della lergge regionale 22 dicembre 2004 n. 16 e della legge 308/2004».
Per l’ex assessore all’Urbanistica, la lettura approfondita della delibera spinge a valutare l’ipotesi di intentare nei confronti della giunta azione giudiziaria per la configurazione di eventuali danni erariali. «Ciò che la parte privata, in funzione dell’obbligo assunto con la passata amministrazione e ricondotto nella delibera 84, doveva realizzare (parco archeologico e parco fluviale) oggi diventa mera ipotesi. I problemi legati alla viabilità si risolvono in generica, improbabile assunzione di impegni futuri. Il Comune esprime la volontà di eseguire lavori a proprie spese, e quindi con i soldi dei cittadini, creare i sottopassaggi per bypassare i passaggi a livello, sottraendo alle Ferrovie l’impegno già assunto.
Perdite nei confronti del privato, che non deve più realizzare il parco archeologico mentre per la bretella di collegamento con la Rotonda dei Pentri, si chiama fittiziamente la ditta Zamparini a contribuire alle spese relative alle indennità di esproprio, in quanto le stesse spese potranno essere scomputate dagli oneri concessori “o da altro dovuto dalla ditta medesima al Comune”. Pertanto, alla fine pagherà il cittadino beneventano. Perdite nei confronti della RFI che non viene più chiamata al rispetto degli accordi, per cui quelli che avrebbero dovuto essere oneri a carico delle Ferrovie dello Stato, ricadranno per intero sul Comune di Benevento e quindi sul cittadino contribuente. Ma quando si faranno questi lavori, visto che il Comune non ha nelle sue previsioni nessuna delle spese ipotizzate? A quale titolo si farà riferimento per le spese? Cosa diremo ai cittadini di Pezzapiana? Che questi lavori, ipotizzati, saranno realizzabili solo dopo un nuovo bilancio di previsione, quindi nell’anno 2007 inoltrato?
Perdite nei confronti del privato e nei confronti del pubblico.
Ma anche perdita di dignità della pubblica amministrazione che ha concesso tutto quello che c’era da concedere senza ricevere nulla, recuperando solo qualcosa per vie traverse, richiamando qualche provvedimento della vecchia amministrazione. O forse l’amministrazione Pepe, asservendo l’intero parcheggio – quello approvato con Permesso di costruire 175/2005 – non ha pensato di aumentare gli spazi del piano di lottizzazione approvato dal Consiglio comunale nel 2003? Beh, allora la questione assumerebbe risvolti diversi. Arrivederci alla prossima puntata».

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ALDO DAMIANO

IL MATTINO del 15/10/2006

«Dietrofront delle Ferrovie, non di Pepe»

GIANNI DE BLASIO
Sin dall’inizio è stato sempre propenso al dialogo, per cercare di trovare una soluzione che contemperasse le esigenze della città e quelle del privato imprenditore. Non vi è dubbio che l’assessore Aldo Damiano, con l’apertrura del centro commerciale, ha messo in archivio un grosso problema. Contento? «Non contento, ma soddisfatto. Siamo riusciti a chiudere un accordo che, viste le premesse, sembrava difficile da raggiungere».
Zamparini denunciava che il dialogo con questa amministrazione era difficile. Cosa l’ha sbloccato? «Quelle dichiarazioni rese da Zamparini erano rapportabili a quel momento. Era una fase in cui, come amministrazione, eravamo più interessati a valutare tutte le soluzioni idonee a garantire in primis la città e non il privato. Con lui il dialogo è iniziato, ed era giusto che fosse così, solo quando abbiamo avuto le idee chiare su cosa fosse giusto per Benevento».
Zamparini ha avuto incontri con qualche tecnico al di fuori dell’amministrazione: ha sortito effetti? «Assolutamente no. D’altro canto, non sono a conoscenza di incontri diversi da quelli istituzionali». Il suo predecessore all’Urbanistica, Petrucciano, sostiene che, in sostanza, avete fatto un regalo a Zamparini, che potrà utilizzare i parcheggi del parco fluviale senza, però, essere obbligato a realizzare il parco archeologico. «Il regalo a Zamparini, probabilmente, era quello che avevano tentato di fare loro, con la delibera n. 84.
Si consentiva a Zamparini di annettere tutti i parcheggi del parco fluviale e gli stessi potevano essere considerati, per 22 mila metri quadrati, ai fini degli standard. Sono certo che da noi non ne otterrà tanti. In compenso, da questo nuovo accordo, Zamparini ha dovuto assumere ulteriori oneri economici quantificabili, a mio parere, in oltre 1 milione e mezzo di euro rispetto a quelli precedentemente assunti. Appare ovvio che, se regalo poteva avere Zamparini, non è da noi che lo avrebbe avuto. Inoltre, mi sento di garantire che Zamparini realizzerà sia il parco fluviale che quello archeologico, lo obbligheremo a questo». Si è detto pure che gli esborsi dell’imprenditore andranno a scomputo degli oneri di urbanizzazione, quindi soldi che avrebbe già dovuto sborsare. «L’opposizione, come al solito, tenta di mistificare la realtà, omettendo di precisare che quelli a scomputo degli oneri sono, al massimo, 190 mila euro».
Fino a qualche giorno fa il sindaco ha sostenuto, a varie riprese, che senza la preventiva realizzazione della strada, il centro commerciale non avrebbe aperto. Ora, non sarà così. «Quella del sindaco era la posizione di tutti noi e, infatti, ci siamo mossi in tale direzione fino a lunedì mattina, momento in cui, in sede di incontro presso la prefettura, abbiamo dovuto constatare il dietrofront delle Ferrovie dello Stato rispetto agli impegni sottoscritti con la precedente amministrazione, impegni che l’amministrazione D’Alessandro non era riuscita a concretizzare in atti certi».

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Capezzone: attenti al collaudo

Dopo la delibera della giunta, che ha dato il via libera a Zamparini, al coro di proteste c’è da aggiungere pure un’interrogazione a risposta scritta di Robero Capezzone. Il consigliere comunale di An ricorda che il sindaco di Benevento, nella seduta di consiglio del 10 ottobre, pronunciandosi nel merito delle questioni relative al centro commerciale ”I Sanniti” dichiarava che la viabilità principale di accesso non poteva essere realizzata. Considerata la tipologia NGACP (L. Reg. 1/2000) della struttura commerciale, ad oggi non è dato sapere in via definitiva quali sono le superfici adibite al commercio né, pertanto, quali sono le attività commerciali che, nella percentuale dell’80% delle unità operanti nell’Ipermercato ed annessa galleria commerciale e che, nella percentuale del 40% della superficie di vendita autorizzata, devono per disposto normativo trasferire le proprie superfici di vendita presso la struttura Commerciale; premesso che con delibera n. 150 del 12 ottobre ”la Giunta Comunale determinava ai punti 1 e 4 l’obbligo in capo alla ditta Zamparini di eseguire a propria cura e spese i lavori di completamento dell’asse interquartiere nord est, facendosi carico degli oneri di esproprio e di altri imprecisati oneri sino alla concorrenza di 200.000 euro non superando i complessivi oneri economici la somma di 1.000.000 euro salvo scomputo degli oneri di urbanizzazione; che con lo stesso atto il Comune riconosceva alla ditta Zamparini il diritto di procedere all’attivazione parziale del centro commerciale per una superficie di mq 11.837; che allo stato pertanto è necessaria la realizzazione di mq 23.674 da adibire a parcheggio; che si dovrà ai sensi della L. 447/98 procedere al collaudo delle strutture verificando la conformità delle opere realizzate agli atti concessori e al PUA; che il provvedimento di autorizzazione SUAP è provvedimento complesso nel quale devono confluire gli atti autorizzativi, urbanistici, commerciali, nonché tutte le autorizzazioni e i pareri obbligatori per legge. A questo punto, Capezzone chiede di sapere a quanto ammontano gli oneri concessori a carico della ditta Zamparini; per quanti metri quadrati di superfici di vendita verrà effettuato il collaudo previsto dalla L. 447/98 e se allo stato risultano, nel perimetro realizzati parcheggi pari a mq 34.698; se le opere realizzate sono conformi a quanto autorizzato con le concessioni richiamate negli atti autorizzativi SUAP n. 26/03 e 10/06; se sono depositati presso le strutture comunali gli elenchi relativi alle attività commerciali interessate al trasferimento delle superfici di vendita presso la Struttura Commerciale ”I Sanniti” Ditta Zamparini Maurizio; se le stesse attività commerciali hanno cessato l’esercizio del commercio negli esercizi interessati al trasferimento.

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LE ALTRE REAZIONI
Ok di Santamaria, Lipu boccia l’intesa

«Se il centro commerciale ”I Sanniti” apre i battenti, è perché chi ha governato in precedenza l’ha voluto e l’ha determinato». Con queste parole Gennaro Santamaria prende le distanze dagli ex assessori che hanno stigmatizzato la decisione della Giunta Pepe: una decisione sulla quale il vicepresidente del Consiglio comunale esprime invece parere positivo «perché chi ha avuto compiti di governo deve assumersi fino in fondo la responsabilità delle scelte operate». «Certo, anche io – ammette l’esponente dell’Udc – avrei suggerito all’amministrazione in carica di evitare tante contraddizioni: l’annullamento della delibera 84, l’approvazione della nuova delibera, atti che hanno ingenerato confusione, determinati dalla necessità di assecondare le spinte contrapposte provenienti dallo schieramento. Comunque, a mio avviso, i fatti che si sono realizzati sono molto positivi per la nostra comunità. La città avrà un’altra area commerciale e questo non potrà che determinare un effetto benefico sul piano della concorrenza e dei prezzi praticati ai consumatori. Inoltre un numero elevato di giovani, considerata la nostra realtà occupazionale, avrà un occasione di lavoro. Inoltre, Zamparini realizzerà una serie di opere di interesse pubblico. Certo, in una prima fase ci sarà da sopportare qualche disaggio per chi abita e opera in quella zona della città, ma, sono sicuro che quando le cose andranno a regime tutto tornerà alla normalità». Di avviso completamente diverso la Lipu, che, in una nota dell’avvocato Alessandra Sandrucci, definisce l’accordo sottoscritto «un paradosso giuridico, urbanistico e politico», che costituisce «la conferma delle denunce che la Lipu un anno fa aveva presentato con il ricorso al Tar. contro il ”parcheggio fluviale”. Ora è stato espressamente ammesso e confermato da Zamparini, e purtroppo anche dal Comune di Benevento, che il parcheggio ”fluviale” era destinato al centro commerciale e che il ”parco fluviale” altro non è stato che un misero espediente per evitare di costruire il parcheggio sul tetto». Per la Lipu, «l’attuale amministrazione si è piegata a tutte le pretese della Ditta Zamparini. Ma poiché non tutti i cittadini intendono legittimare questi metodi, il Comune dovrà rendere conto dei danni procurati all’ambiente ed alla città per aver approvato e concordato interventi così impattanti sul territorio».

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IL QUADERNO 14/10/2006 :: 18:43:58

Benevento, la Lipu chiede i danni al Comune

Gli ambientalisti della Lipu non si rassegnano all’apertura dell’Ipermercato di Maurizio Zamparini a Benevento, nelle condizioni date e attuali. In una nota annunciano la richiesta di risarcimento danni all’attuale Amministrazione Comunale per l’autorizzazione all’apertura del centro commerciale che avverrà il 19 ottobre. La Lipu, dunque, si riconferma a sostegno di Altrabenevento e del PRC e contro i Verdi che invece si sono schierati con il sindaco di Benevento Fausto Pepe. Una vicenda inifnita che ha spaccato, per anni e fino alle ultime ore, le coalizioni, i partiti e tutte le aree politiche. Di seguito il testo integrale della nota della Sandra Sandrucci,che scrive in qualità di consulente legale della Lipu: “L’accordo sottoscritto tra la “nuova” Giunta del Comune di Benevento e la Ditta Zamparini costituisce un paradosso giuridico, urbanistico e politico, ma ancor più costituisce la conferma delle denunce che la LIPU già nell’ottobre 2005, cioè, esattamente un anno fa, aveva presentato con il ricorso al TAR contro il Parcheggio Fluviale.

Oggi infatti è stato espressamente ammesso e confermato dalla Ditta Zamparini , e purtroppo anche dal Comune di Benevento, quanto denunciato dalla LIPU fino alla noia e cioè che il parcheggio “fluviale” era destinato al Centro Commerciale e che il Parco Fluviale altro non è stato che un misero espediente per evitare di costruire il parcheggio sul tetto, pur previsto da tutti i progetti presentati a ritmo frenetico dalla Ditta ancora negli ultimi mesi e mai realizzato.
L’amara constatazione della LIPU è che in questi 12 mesi nulla è cambiato non solo nella gestione del territorio ma soprattutto nell’uso della “cosa pubblica” tant’è che anche l’attuale amministrazione si è piegata a tutte le pretese della Ditta Zamparini, come risulta evidente dalla lettura degli atti approvati dalla Giunta.

Poiché non tutti i cittadini intendono legittimare questi metodi e questi contenuti, il Comune di Benevento dovrà rendere conto dei danni procurati all’ambiente ed alla città per aver approvato e concordato interventi così impattanti sul territorio.
Benevento 14 ottobre 2006
Avv.Alessandra Sandrucci”.

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IL SANNIO QUOTIDIANO del 14-10-2006

Iper, critiche ‘sinistre’ a Pepe

Il Pdci valuta la posizione di De Toma. Corona: «Degna conclusione di una inquietante vicenda»

Il via libera all’apertura dell’iper ‘I Sanniti’ suscita reazioni e qualche fibrillazione in seno alla maggioranza. Antonio Medici e Salvatore De Toma non hanno votato la delibera, ma se nel caso dell’esponente di Rifondazione l’assenza era ampiamente annunciata, il forfeit del dilibertiano ha destato sorpresa, persino all’interno del suo stesso partito. La posizione di De Toma adesso si fa delicata. L’assessore, interrogato in proposito, smentisce la possibilità di dimissioni. Ma il Pdci sta valutando se assumere iniziative nei suoi confronti. “Il partito – spiega il presidente provinciale del Pdci, Serafino De Bellis – ha assunto le decisioni sul punto al termine di un confronto collegiale al quale ha partecipato lo stesso De Toma che non ha mai espresso contrarietà su questa linea, né fatto minimamente presagire che poi non avrebbe partecipato all’approvazione della delibera. Non era facile gestire una problematica complessa, nella quale rientrano aspetti di varia natura. Penso che alla fine la soluzione trovata sia la migliore possibile, la più ragionevole. Provvedimenti disciplinari per De Toma ? Non ci sono ancora decisioni in tal senso, stiamo valutando”, conclude De Bellis. Lapidario il parere in proposito di Italo Palumbo, presidente regionale e leader del Pdci nel Sannio: “La posizione di Salvatore De Toma è individuale. Il Pdci apprezza e sostiene l’operato della Giunta guidata da Fausto Pepe”.
La contrarietà di De Toma alla delibera adottata giovedì potrebbe nascere in particolare dalla diversa condizione venutasi a creare con la definizione di un accordo che di fatto sconfessa un precedente atto della Giunta, la revoca della delibera 84, che vietava a Zamparini l’utilizzo dei parcheggi costruiti nel parco fluviale, cosa che invece viene consentita dall’articolo 5 della nuova intesa sottoscritta tra le parti.
Critico verso la Giunta è senz’altro Gabriele Corona. “La data dell’apertura era già stata decisa dall’imprenditore e addirittura pubblicizzata, prima ancora che le trattative con la Giunta cominciassero a dimostrazione che si è trattato solo di una farsa che offende non solo e non tanto i protagonisti, ma anche la istituzione democratica che questi “nuovi” amministratori avrebbero dovuto rappresentare. La decisione è stata assunta senza neppure aspettare la sanatoria per gli abusi edilizi ed il collaudo previsto per il 17, poche ore prima della inaugurazione, giusto per fare finta di mettere a posto le carte. Contrariamente a quanto il Sindaco aveva più volte assicurato, l’iper aprirà senza la viabilità e senza i parcheggi previsti per legge. E’ la degna conclusione di una vicenda politico-amministrativa inquietante durata 6 anni durante i quali a Zamparini è stato consentito di tutto”. Corona conclude stralciando Medici e De Toma dalla generale disistima verso la Giunta Pepe.

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IL MATTINO del 15 ottobre 2006

LA REPLICA
Sdi-Rosa nel pugno ad Altrabenevento: non abbiamo fatto favori all’imprenditore

La segreteria dello Sdi-Rosa nel Pugno respinge le critiche in ordine all’atteggiamento tenuto dall’amministrazione comunale sulla vicenda Zamparini. In particolare, rintuzza gli addebiti provenienti dallo stesso schieramento che ha vinto le elezioni, portando Fausto Pepe alla carica più alta, quella di sindaco. «In merito alle illazioni avanzate da alcuni esponenti del centrosinistra sul caso Zamparini (evidente il riferimento agli attacchi ed alla delusione espressa da «altrabenevento» dopo che la giunta ha concesso il lasciapassare a Zamparini, consentendogli l’apertura giovedì prossimo), intendiamo dissentire da ulteriori inutili polemiche, tanto più che un simile atteggiamento c’era da aspettarselo dall’opposizione. La Giunta Comunale non vive per curare gli interessi di qualche imprenditore, cosi come è stato insinuato, ma per dare risposte concrete alle problematiche della città. A chi è imputabile la colpa di aver concesso troppo facilmente autorizzazioni a costruire colossi di cemento, nelle zone di interesse storico, artistico e ambientale?». Chi tradisce il patto elettorale, sostiene la segreteria dello Sdi-Rosa nel Pugno, non è la Giunta Comunale o il Sindaco, ma solo chi sbaglia il bersaglio dei propri attacchi. Sotto le forche caudine bisogna far passare i “nemici” e non gli alleati! «Come riformisti, noi dello SDI e Rosa nel Pugno, abbiamo aderito al riconoscimento dell’apertura dell’Ipermercato Zamparini, pretendendo una serie di garanzie da parte dello stesso imprenditore, senza le quali non sarebbe stato possibile concedere l’autorizzazione. A carico di Maurizio Zamparini sono infatti le spese per il riassetto dell’asse viario, l’abbellimento delle aiuole, nonché la manutenzione del Parco fluviale. In questa soluzione, abbiamo intravisto nuove possibilità occupazionali, senza dimenticare la profusa “continuità amministrativa”. Pare chiaro a tutti, che dopo questa ennesima vicenda di mala amministrazione, restiamo in disaccordo rispetto alle scelte operate dai nostri ex amministratori, ma la responsabilità che pesa inesorabile sul nostro capo, come una spada di Damocle, non ci consente di utilizzare tale disaccordo, come alibi per non fornire soluzioni ai problemi esistenti. Il lavoro profuso in quest’ultimo periodo, da parte degli amministratori della cosa pubblica, ha fatto rientrare tutte le attività avviate dal precedente Governo, all’interno di un panorama di legalità».

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IL MATTINO del 16/10/2006

La Lipu fa il calcolo delle aree utilizzabili da Zamparini e attacca la Giunta guidata da Pepe
«I parcheggi non sono sufficienti»
Sandrucci: l’area oltre la Ferrovia non va computata, la superficie di vendita è da ridurre

GIANNI DE BLASIO
Il centro commerciale di Maurizio Zamparini non avrebbe i parcheggi sufficienti per poter aprire con una superficie di vendita di 11.837 metri quadrati, così come indicato nell’articolo 8 dell’accordo transattivo recepito nella delibera della giunta comunale. I parcheggi necessari, in tal caso, ammontano a 23.674 metri quadrati, mentre quelli attualmente utilizzabili dal centro commerciale sarebbero non oltre 16.166. A sostenerlo è la Lipu, che attacca frontalmente l’operato dell’amministrazione guidata da Fausto Pepe. «I primi interventi di esponenti dell’amministrazione sulla delibera Zamparini rendono evidente l’assoluta mancanza di argomentazioni a sostegno del proprio operato e, soprattutto, della legittimità di quella delibera.
Non si può fare il gioco delle tre carte con superfici e metri quadri in quanto, come tutti sanno, la matematica non è opinione: per quanti metri quadri di superficie di vendita si vogliano togliere (ma chi verificherà, dopo, la superficie in concreto utilizzata?) i parcheggi non ci sono».
A questo punto, la consulente della Lipu, l’avvocato Alessandra Sandrucci fa il computo delle aree sfruttabili a parcheggio. «Il conto è presto fatto sulla base delle misure indicate nei progetti (che poi sono quelli che valgono in quanto la rispondenza dell’opera realizzata deve essere riscontrata in relazione ai progetti depositati e non agli atti di Giunta)». Parcheggio frontale: metri quadrati 4.491. «Tale superficie di progetto è notevolmente diminuita in quanto sono state aggiunte tutte le postazioni dei carrelli, che sul progetto sono collocate solo in 2 punti». Parcheggio sui reperti archeologici: mq. 5.440; parcheggio lato rudere: mq.2.658; parcheggio lato Maio: mq. 777; parcheggio lungo via Valfortore: mq. 2.800 («Va concretamente verificata l’esistenza di tale area, in quanto è utilizzata quale carico e scarico merci). Il totale ammonta a mq. 16.166 (tutti da verificare), che consentono la superficie di vendita massima pari a mq. 8.083. «Non può essere compresa nel totale dei parcheggi l’area oltre la Ferrovia in quanto non è evidentemente contigua al Centro Commerciale e non è nemmeno accessibile: l’unico accesso è quello della Pista Ciclabile. A meno che il presidente Nardone non rinunci a quel progetto, di elevata utilità sociale, approvato con Accordo di Programma e già appaltato. Così come deve essere esclusa anche la viabilità interna in quanto solo le aree di stallo e le aree di manovra sono parcheggi e non anche le strade. A questo punto, poiché il parcheggio sul tetto non c’è, Mandi, Ipercoop ed I Sanniti devono restringersi in 8.000 mq, perché il Parcheggio “Fluviale” è tale e la Giunta non può modificarne la destinazione senza incorrere in atti illegittimi o, addirittura, in reati. A questo punto conclude la Sandrucci -, sostenere che il centro commerciale abbia i requisiti di legge per l’apertura è pura fantasia, che per gli amministratori, i dirigenti ed i tecnici incaricati del collaudo si traduce in precise responsabilità». Circa la possibilità di computare o meno i 5.286 metri quadrati posti oltre la Ferrovia c’è, inoltre, da registrare un intervento da parte di «Altrabenevento»:
«Nella relazione tecnico-urbanistica n. 30081/01, redatta dal geometra Corrado Giorgione in data 10 luglio 2001, a proposito dell’”accorpamento di un’ulteriore superficie pari a metri quadrati 5.286”, posta dall’altro lato dell’asse ferroviario, il tecnico dell’ufficio concessioni edilizie – ricorda Gabriele Corona (domani terrà una conferenza stampa a palazzo Mosti) – così si esprime: ”È improponibile l’accorpamento al piano di lottizzazione già approvato, della ulteriore superficie ancorché con la medesima destinazione d’uso”. In effetti, la legge regionale n. 1 del 2000, all’articolo 6 (parametri di parcheggio e compatibilità territoriali), al comma 3, così recita: ”Le aree sdi parcheggio devono essere realizzate in diretta contiguità, fisica e funzionale, con le relative strutture commerciali”».

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IL QUADERNO 16/10/2006 :: 10:18:32

Benevento Iper, Boccalone: Pepe incompetente

Nicola Boccalone, consigliere comunale di Alleanza Nazionale, ha diramato una nota di commento alla decisione della Giunta municipale di Benevento di concedere l’apertura parziale all’ipermercato costruito dall’imprenditore Maurizio Zamparini in via Valfortore. L’ex city manager si rivolge direttamente al sindaco Fausto Pepe al quale chiede spiegazioni circa alcuni particolari che hanno riguardato la vicenda di cui in questi giorni tanto si parla. Soprattutto Boccalone vuole capire cosa c’è a monte del dissenso dell’assessore Salvatore De Toma e soprattutto quali sono i motivi che hanno indotto il sindaco ad autorizzare l’apertura di una struttura che fino a pochi giorni fa era considerata carente sotto più punti di vista.

Riportiamo integralmente la nota diffusa da Boccalone:

«Adotta la delibera pro Zamparini e non si dichiara soddisfatto. Perché? Forse perché imposta, obbligata, necessitata. Ma da chi? La smetta, il sindaco Pepe, di giustificare atti amministrativi richiamando sempre e comunque incontri in Prefettura, altrimenti conferma il dato (che stavolta, sì, emerge) che, nella migliore delle ipotesi, siamo di fronte a un sindaco commissariato. Sistematicamente, invoca le istituzioni al capezzale della sua incompetenza e impunemente le usa come alibi per le continue contraddizioni assurte oramai a icona del suo sindacato.

Finora è riuscito a fare solo cose diverse da quello che dice. Considerato che non si dimetterà, almeno taccia, per cortesia. Se proprio non gli riesce, allora fornisca spiegazioni serie sul perché l’assessore alla partecipazione non ha voluto partecipare alla delibera pro Zamparini. Dica, in modo chiaro, i fatti che hanno indotto l’avvocato De Toma ad avere un sussulto di “dignità” che gli ha impedito di partecipare ad atti indegni di una amministrazione chiara e trasparente.

Una delibera definita di indirizzi presuppone che sia il sindaco a proporla e non, invece, dei tecnici timorosi che l’hanno probabilmente pretesa a copertura dei propri atti amministrativi. Questa delibera pro Zamparini è servita solo a suggellare che la dignità, la coerenza, l’autonomia di pensiero e di azione non abitano a Palazzo Mosti e che i servi servono. Il pranzo è servito.

Il tentativo di ammantare la sua azione amministrativa di necessario recupero dei requisiti di legalità e di opportunità di cui, a suo dire, erano carenti gli atti amministrativi, rappresenta una delle sue migliori perle, nel punto in cui approva un atto deliberativo che richiama, e senza modificarli, tutti i provvedimenti che la passata amministrazione ha emesso sul piano urbanistico in relazione alla vicenda Zamparini.
Se gli atti richiamati fossero stati inopportuni e affetti da illegittimità, avrebbe dovuto annullarli e non riapprovarli come ha ritenuto di fare. Questo comportamento porta a concludere che il sindaco è coerente quando è incoerente, ovvero quando fa esattamente il contrario di quello che dice.

Chi lo sostiene e accompagna, in questa esperienza sindacale, dovrebbe essere più prudente e ripensare al proprio passato prima di ergersi a difensore della legalità e ad esempio di sapienza amministrativa e politica, poiché le tracce da alcuni di questi lasciate finora, affondano le radici nelle gloriose esperienze dell’Istituto autonomo case popolari di Benevento, che è popolare solo per il particolare utilizzo strumentale del proprio patrimonio immobiliare.

Le contraddizioni, le inefficienze, le incapacità sul piano politico – amministrativo non rappresentano le fondamenta solide su cui un’iniziativa privata, da adeguarsi sempre all’interesse pubblico, deve basarsi per esprimere tutti gli aspetti positivi legati al piano socio – occupazionale. L’approssimazione e le ombre che costantemente caratterizzano tutti gli atti finora posti in essere dal sindaco Pepe rischiano, invece, di non assicurare continuità e stabilità ai posti di lavoro.

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Il SANNIO QUOTIDIANO del 15 ottobre 2006

IPER: DAI VERDI CON RISERVA

I Verdi non si uniscono alle critiche da sinistra nei confronti della Giunta e commentano: “ Pur condividendo la linea adottata dal Sindaco e dalla Giunta, soprattutto per l’acquisizione delle specifiche garanzie dell’ufficio Urbanistica e dell’Ufficio Legale, raccogliamo la preoccupazione dei residenti e della città che fino a quando non saranno realizzati i collegamenti viari, saranno sottoposti forti disagi.
Se a questo si aggiungono anche alti livelli di inquinamento atmosferici e da rumore a cui sarà sottoposta l’intera zona, appare evidente che non bastano certo 20 ausiliari del traffico a ristabilire la normalità.
I Verdi ritengono fondamentale avviare, prima dell’apertura, tutte le opportune misure tese sia tutelare la salute dei residenti, come la collocazione delle centraline permanenti atte a rilevare il livello di inquinamento dovuto a gas di scarico e da rumore, nonchè a verificare la disponibilità di altre aree per i parcheggi, a partire dal magaparcheggio e istituire dei servizi navetta, chiaramente a spese di Zamparini, che possano raggiungere l’Iper attraverso corsie preferenziali”

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IL QUADERNO 23/09/2006 :: 16:10:49

Benevento: i verdi plaudono all’Amministrazione-Pepe

La federazione provinciale dei Verdi, di Benevento, plaude all’operato della Amministrazione Comunale in merito alla vicenda Zamparini. Secondo il partito, “sarebbe opportuno ritardarne l’apertura ancora per qualche anno, o almeno fino a quando non saranno date risposte certe ai maggiori problemi riscontrati e che non sono rappresentati certo dalla maggiore altezza dello stabile.

È assurdo pensare che via Valfortore, una strada larga poco più di 6 metri, intrisa di ostacoli e vincoli possa far defluire circa 10.000 veicoli giornalieri in entrata ed uscita dall’ipermercato. Ai quali bisogna aggiungere i veicoli dei residenti che pure devono spostarsi, di coloro che giornalmente o occasionalmente percorrono via Valfortore per lavoro, e ancora di coloro che hanno bisogno di accedere agli uffici della Motorizzazione Civile, già difficilmente raggiungibile a causa dei passaggi a livello, lì presenti”.

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IL SANNIO QUOTIDIANO del 15 ottobre 2006

L’IRONIA DI MARTINI

Ricorre alla tradizionale arma dell’ironia il consigliere di minoranza Ettore Martini “ Dicono sì i Verdi, dice di sì lo SDI, dice si Santamaria, con tutti questi consensi, Zamparini dovrà aprire un’altra cassa.”

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IL QUADERNO 15/10/2006 :: 19:18:15

Iper: Santamaria bacchetta Martini, De Toma e Sdi

Non si placa la ridda di dichiarazioni all’indomani dell’approvazione della deliberazione con cui la Giunta municipale di Benevento ha di fatto dato il via libera all’apertura (parziale) dell’ipermercato costruito dall’imprenditore Maurizio Zamparini.

Poco fa è sceso in campo il vicepresidente del Consiglio comunale, Gennaro Santamaria. L’esponente dell’Udc ha anzitutto risposto all’affermazione con cui il consigliere comunale Ettore Martini aveva sottolineato che il “sì” all’apertura era giunto anche dai Verdi, dallo Sdi e dallo stesso Santamaria e che aveva poi chiosato polemicamente: “Con tutti questi consensi, Zamparini dovrà aprire un’altra cassa”.
Sullo stesso registro la replica di Santamaria: “Di certo, visto i suoi trascorsi, il consigliere Martini se ne intende di aperture e chiusure di casse. Infatti, essendo egli un noto professionista e imprenditore locale, sarà sicuramente più capace di me di suggerire a Zamparini l’apertura di casse e cassetti. D’altra parte è sotto gli occhi di tutti la ricchezza e la prosperità che il consigliere Martini, anche attraverso il suo gruppo di riferimento, è stato in grado di produrre, negli anni scorsi, per la nostra comunità”.

Il vicepresidente del Consiglio si è rammaricato per la difficoltà incontrata nel trattare “argomenti complessi e spinosi” come quello dell’apertura dell’iper “I Sanniti” e non ha lesinato critiche ad altri esponenti della maggioranza, a cominciare dall’assessore Pdci Salvatore De Toma. Quest’ultimo aveva infatti dichiarato di non avere votato la delibera in quanto, riporta Santamaria, “ha dato ascolto alle forze sane e pulite della città che si aspettano risposte serie sul piano della legalità”. L’esponente dell’opposizione chiede con forza di chiarire tali affermazioni ed esplicitarne il senso.

Allo stesso modo chiede chiarezza al gruppo dello Sdi che viaggia sul binario opposto, sostenendo che “gli attuali amministratori stanno facendo rientrare tutte le attività avviate dal precedente governo cittadino all’interno di un panorama di legalità”. Di fronte a tali illazioni, Santamaria sollecita di parlare chiaro, provvedendo a denunciare agli organi competenti le presunte illegalità contestate. Ovvero a tacere “definitivamente”. Anche per non compromettere definitivamente il “decoro” del mondo politico e la stima che i cittadini hanno “nei confronti dei loro rappresentanti politici ed istituzionali”.

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IL QUADERNO 16/10/2006 :: 16:52:29

Benevento Iper, Martini replica a Santamaria

Ettore Martini, consigliere comunale della lista “Io con D’Alessandro” ha scritto una nota per rispondere a Gennaro Santamaria dell’Udc che aveva replicato ad una sua battuta circa l’apertura del nuovo centro commerciale di Zamparini. Ecco il testo integrale della nota:

L’età non mi consente di coltivare la presunzione di essere considerato un “verginello” ma sicuramente non posso essere annoverato fra i peripatetici della politica, sempre pronti a correre in soccorso del vincitore. Il mio gruppo di appartenenza è sempre lo stesso ed è quello che ha risollevato le sorti di questa città dal 1993 al 2001 e sicuramente avrebbe potuto fare di più se soltanto avesse avuto, negli ultimi anni, un pò di zavorra in meno e un pò di lealtà in più .

Chi è alla ricerca di scheletri, vecchi e nuovi, non deve guardare nei miei cassetti; farebbe meglio a guardare nei propri armadi. Sono sopravvissuto al fuoco amico e non temo certo il confronto-scontro con chi mi sta di fronte. E veniamo a Zamparini.

Sicuramente l’imprenditore veneto ignora completamente la mia esistenza mentre invece io ho avuto il piacere di conoscerlo qualche anno fa attraverso alcune foto (di gruppo) comparse sui quotidiani locali. In questi ultimi tempi l’ho rivisto, sempre in fotografie di gruppo (su sfondo verde) e sempre sui giornali. Cambia lo sfondo ma la scena è sempre la stessa.

Siccome nonostante tutto conservo sempre il mio buonumore, per finire vorrei spendere una parola di conforto a favore di chi soffre per aver perso il ruolo di protagonista: non vi preoccupate; sono sicuro che l’ipermercato, per Natale, inaugurerà la vendita promozionale delle quaglie, per cui alla cassa si pagherà 2 e si prenderà 3 (il famoso 2 x 3). Restiamo in attesa di altre code di paglia”.

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IL QUADERNO 17/10/2006 :: 15:20:59

Benevento, Santamaria: Martini esca allo scoperto

Non se ne tiene una il consigliere comunale dell’UDC di Benevento, Gennaro Santamaria. Ora è in polemica aperta con il suo sodale di coalizione Ettore Martini (alleatino) e non sono mancate frecciate e allusioni non proprio amichevoli. Ora Santamaria, nella qualità di vicepresidente del Consiglio Comunale, scrive: “In riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal consigliere comunale Ettore Martini, relative alla vicenda dell’apertura dell’ipermercato “I Sanniti”, comunico che sono convinto che il consigliere Martini non sia un verginello della politica, anzi, tutt’altro!

Egli, a mio modo di vedere, conosce bene cose e fatti che in questi ultimi anni si sono determinati nella nostra comunità e, a differenza di altri, spesso ha preferito non apparire. Insomma, io di sicuro, insieme ad altri mie colleghi della giunta D’Alessandro, non ho avuto timore a farmi ritrarre al fianco del noto imprenditore Maurizio Zamparini.

Tutto ciò perché eravamo e siamo convinti dell’onestà delle azioni compiute ed abbiamo il coraggio di dimostrarlo. Altri, invece, preferiscono spesso non apparire alla luce del sole. Questo, a mio giudizio, può essere dettato da due ragioni o perché si ha vergogna di ciò che si fa o perché si ha la necessità di nascondersi.

Così come ho avuto modo di dire in consiglio comunale, la forza che esprimiamo nelle nostre posizioni deriva dal fatto che non abbiamo nulla da nascondere, o ancor meglio, nulla di cui vergognarci.

Quindi, nei nostri armadi il consigliere Martini, o chi per lui, difficilmente troverà scheletri imbarazzanti.

Sono d’accordo con Martini, invece, quando afferma che le sfortune del centrodestra cittadino sono state determinate dalla presenza nella coalizione di imbarazzanti zavorre. Ovviamente, non coinciderà mai tra di noi l’ indicazione di chi sono i soggetti e i fatti che hanno determinato queste zavorre, ma, tutto ciò, prima o poi, costituirà l’oggetto del chiarimento all’interno della coalizione.

Per chiudere con una battuta dico che anche io sono convinto che a natale l’ipermercato effettuerà la vendita promozionale di prodotti tipici locali come le scarpe prodotte dai noti calzaturifici Beneventani. Questo consentirà a tutti i peripatetici di camminare comodamente nei corridoi e negli scantinati della politica”

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