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Mega centrale elettrica inquinante a Ponte Valentino. La protesta di Altrabenevento

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Comunicato stampa del 9 marzo 2009

Nel 2003 la società Luminosa srl di Napoli presentò al Comune di Benevento, alla Provincia, alla Regione e al Ministero delle Attività Produttive il progetto per realizzare su un terreno alluvionale alla confluenza dei fiumi Calore e Tammaro, assegnato dal Consorzio ASI di Ponte Valentino, una grande centrale Termoelettrica da 400 mega watt alimentata a gas.
Per impedire la costruzione dell’impianto fortemente inquinante soprattutto per le caratteristiche della zona che determina anche la stagnazione dei fumi, si mobilitò il “Comitato Sannita contro le centrali termoelettriche” che già era riuscito ad evitare la costruzione di un’altra centrale nella vicina contrada Saglieta nel comune di Paduli.
A seguito della presentazione da parte del Comitato di un corposo documento di “osservazioni ed opposizioni”, la autorizzazione ministeriale per l’impianto della società Luminosa non fu concessa, ma recentemente, a sorpresa, si è appreso che il Ministero dell’Ambiente ha riavviato l’iter per concedere il permesso definitivo.
Ciò ha determinato l’intervento della associazione “Altrabenevento- per la città sostenibile contro il malaffare” che il mese scorso ha inviato un documento al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Campania, alla Provincia di Benevento, al Comune di Benevento e al Consorzio A.S.I. di Benevento innanzitutto per segnalare l’impossibilità di localizzare la centrale termoelettrica sul sito prescelto che a seguito della approvazione da Parte della Regione del PTR (Piano Territoriale Regionale) rientra nel corridoio ecologico da potenziare e che pertanto è diventato inedificabile.
Ma nessuna iniziativa per scongiurare la costruzione della centrale inquinante è stata assunta dagli Enti locali competenti e addirittura il Consorzio ASI ha autorizzato i tecnici della società Luminosa ad accedere questa mattina ai terreni per i sopralluoghi necessari ad effettuare gli espropri, nonostante un atto di diffida inviato dai proprietari.
Nei prossimi giorni Altrabenevento incontrerà direttamente gli amministratori della Provincia e del Comune sollecitandoli ad assumere le iniziative doverose per tutelare il territorio e le popolazioni dalla ennesima aggressione speculativa ed inquinate.

Leggi il Documento di Altrabenevento inviato al Ministero dell’Ambiente

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