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Quadrelle 2001 serve prodotti scaduti nelle mense scolastiche. Ad Acerra si protesta e a Benevento si impone il segreto, anche alla commissione mensa.

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Comunicato stampa del 22 marzo.

Ad Acerra le mamme scoprono che nella mensa scolastica è stato servito prosciutto cotto scaduto ed è subito polemica tra il Comune e la ditta che gestisce il servizio, la cooperativa Quadrelle 2001, la stessa che serve i pasti agli scolari di Benevento.

La stampa napoletana ha riportato la notizia ricordando che la ditta non è nuova a contestazioni per disservizi e problemi igienico sanitari. Per tali motivi alcuni Comuni l’hanno esclusa dalle gare ed altri hanno rescisso il contratto. A Benevento, invece, il Comune ha addirittura modificato il capitolato d’appalto per rendere meno chiare le norme sui tempi di confezionamento dei pasti, che di fatto hanno consentito alla Quadrelle 2001 di aggiudicarsi nuovamente il servizio fino alla fine di maggio 2016.

Anche a Benevento in mensa sono stati trovati prodotti scaduti o non conformi al Capitolato d’Appalto, ma sulla produzione dei pasti è stato comunque imposto il segreto. Nessuno deve sapere cosa succede veramente nel centro di cottura e come fa la Quadrelle 2001 ad acquistare prodotti di qualità e pagare trasporto e utenze con solo 1,29 euro.

Per evitare che trapeli qualsiasi informazione, 15 lavoratrici sono ancora sospese dal servizio, accusate ingiustamente di aver sabotato la mensa. Eppure, anche senza di loro, la lasagna e le cotolette continuano ad arrivare crude, il pesce è ancora pieno di spine e il pollo viene spacciato per tacchino.

Il segreto inaccettabile sui pasti dei bambini è stato imposto anche ai rappresentati della Commissione mensa, professori e genitori che sentono di dover render conto solo al dirigente scolastico che ha nominato entrambi.

In modo particolare, molti insegnanti, per difendere il tempo pieno e quindi l’occupazione, pensano che bisogna parlar bene della mensa a tutti i costi, dimenticando così che la loro funzione di pubblici ufficiali impone imparzialità e trasparenza.

Ma anche buona parte dei rappresentati dei genitori nella Commissione, che non sono stati eletti dagli altri familiari dei bambini, come invece era previsto, mantengono il segreto sui risultati delle verifiche. Dimenticano anche loro di essere, quantomeno, incaricati di pubblico servizio e quindi di non poter omettere di riferire i fatti accertati.

Per legge è necessario un regolamento per il funzionamento della Commissione mensa, che a Benevento non è mai stato approvato e le competenze attribuite dal dirigente comunale Angelo Mancini sono assolutamente confuse. Allo stato attuale non è ancora chiaro quali controlli effettuano la Asl, la Commissione Mensa e i funzionari comunali e soprattutto non si sa chi verifica la corretta provenienza e la qualità dei prodotti.

Nonostante tutto ciò, ieri i dirigenti scolastici, insieme ai rappresentati del Comune e ai sindacalisti di CGIL, CISL e UIL, hanno deciso che a scuola si mangia solo il pasto della Quadrelle 2001 e che quindi non sono più ammessi panini o cibo portato da casa. Si tratta di un abuso perché nessuna legge consente tale imposizione. I genitori debbono essere convinti che la mensa è di buona qualità, e finora, l’allontanamento di dipendenti “infedeli”, i segreti imposti alla Commissione mensa e poi il divieto di assaggiare pasti e addirittura leggere le etichette, non li hanno certamente rassicurati.

Per Altrabenevento- Gabriele Corona

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