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Riqualificazione casertana per il degrado urbano di Benevento.

Comunicato stampa del 3 novembre 2016

Il consiglio comunale faccia chiarezza sul “Programma per la riqualificazione urbana”: i professionisti informalmente incaricati, il Project Financing mai annunciato, la riesumazione di un vecchio progetto casertano sul Terminal Bus, il mancato inserimento del Parco di Cellarulo e del Centro di cottura a Capodimonte.

Il Consiglio comunale discute oggi, finalmente, il Programma straordinario di riqualificazione urbana denominato “La città di tutti, la città per tutti”, approvato con delibera di Giunta n. 121 del 29/8/2016, che ha già destato perplessità e polemiche.

I progetti scelti senza alcuna idea generale sul contrasto al degrado, per un totale di spesa di circa 26 milioni di euro, sono stati presentati da privati o dal Settore Tecnico comunale che li ha scelti, soprattutto, tra quelli giacenti da tempo nei cassetti. Non sono stati invece chiesti finanziamenti per la ristrutturazione del Centro di Cottura comunale di Capodimonte, oppure per completare, o rifare, il Parco Verde e Archeologico di Contrada Cellarulo, diventato emblema di corruzione e sperpero di denaro pubblico.

Il presunto “programma di riqualificazione” è il risultato di una frettolosa e confusa attività politico-amministrativa sulla quale il consiglio comunale deve fare chiarezza.

Il 26 luglio, la Giunta Comunale ha approvato la delibera n. 97 con la quale ha dato incarico al Dirigente del Settore Opere Pubbliche-Urbanistica di “acquisire gli atti tecnici” per chiedere i finanziamenti ministeriali. Con velocità insolita la delibera è stata affissa all’albo online dell’Ente il giorno dopo, 27 luglio e il giorno successivo, il 28 luglio, il Dirigente Luigi Basile con la Determina n. 462 ha approvato l’avviso pubblico/bando per consentire a soggetti privati e pubblici interessati, di presentare entro il 12 agosto, proposte e progetti da inserire nel “programma straordinario”. La determina che, incredibilmente, il giorno stesso ha ricevuto il numero del Registro Generale (in genere passano settimane), è stata però affissa all’albo pretorio solo in data 23 agosto.

Con tempi così ristretti nel pieno della calura estiva e in periodo feriale, ovviamente solo i privati bene informati hanno presentato i progetti, alcuni anche all’ultimo momento determinando discussioni tra il Consigliere Quarantiello che si è occupato del programma a seguito di un incarico sconosciuto, e l’ufficio protocollo del Settore Urbanistica. La tensione che ha accompagnato la ricerca di progetti privati ad opera di tecnici informalmente incaricati, ha fatto pure litigare, a quanto pare, gli assessori Pasquariello e Giorgione.

I privati che hanno presentato le proposte, tutte accolte e inserite nel programma, sono i seguenti. La cooperativa Nuovi Incontri, vuole realizzare attività di assistenza sociale dal costo complessivo di 235 mila euro di cui 176.250 di finanziamento pubblico. Le società sportive Tennis Club 2000 e Futsal per l’ampliamento/riqualificazione degli impianti in gestione hanno chiesto, rispettivamente € 281.000 e € 392.000. Ma i progetti che fanno più discutere sono quelli della società Geses srl e Lumode srl.

La prima è una società di Benevento che propone di costruire, nonostante il bando ministeriale vieti altro consumo di suolo, un “centro natatorio polifunzionale” vicino al Palatedeschi. L’area scelta e la sua classificazione urbanistica hanno già fatto discutere, ma colpisce innanzitutto il costo dell’intervento di 4 milioni e 645 mila euro che la società con il capitale sociale di appena 40.000 euro, si vorrebbe accollare. E sorprende ancora di più che la stessa società voglia spendere pure 1.250.000 euro per trasformare l’ex convento delle Orsoline in Ostello della gioventù.

Si tratta di un intervento privato su un edificio pubblico (proprietà del Comune), cioè un Project Financing che però doveva essere annunciato con un apposito Bando. Quando e come il comune ha dato notizia a tutti i possibili finanziatori della intenzione di trasformare lo stabile in Ostello e darlo in gestione per alcuni decenni? Perché questa intenzione la conosceva solo la Geses? Dopo la esperienza scandalosa del Malies, non sarebbe il caso di essere più attenti con le procedure di Project Financing?

L’ultimo progetto privato è stato presentato dalla Lumode srl, una società di Gricignano d’Aversa attualmente impegnata nella costruzione del Green Park di Ceppaloni che vorrebbe costruire con 7 milioni di euro propri e altri 2 milioni e 400 mila euro circa di fondi pubblici, un palazzo sull’attuale Terminal Bus per uffici, negozi e residenze. Si tratta di un vecchio progetto presentato alle Giunte D’Alessandro e Pepe da un consorzio di società guidate da imprenditori casertani vicini a Nicola Cosentino interessate all’installazione dei Photored caldeggiati dall’ex Comandante della Polizia Municipale, Francesco Delvino, e tuttora imputati nel processo “Mani sulla città” per i lavori di pavimentazione di Piazza Roma e la truffa della casa di San Gennaro.

L’edificazione sull’area dell’ex campo La Salle, rende necessario il trasferimento del Terminal ma non esiste alcun atto di programmazione che prevede questo spostamento e quindi, come ha fatto l’amministrazione ad approvare la proposta riesumata dalla Lumode srl?

Il coordinamento

 

 

 

© Altrabenevento

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