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A Benevento, elezioni per la restaurazione del potere di vecchi potentati locali con metodi inquietanti.

Altrabenevento- comunicato stampa dell’11 maggio 2011

Questa campagna elettorale ha innanzitutto sancito la fine ingloriosa di quella stagione iniziata con la vittoria del centrosinistra nel 2006 per merito di una classe politica fatta soprattutto di giovani consiglieri di opposizione che si erano imposti anche a Mastella (che per ultimo aveva accettato la candidatura di Fausto Pepe) e Del Basso De Caro (che nei cinque anni precedenti aveva più volte sostenuto la giunta D’Alessandro).

Il sindaco uscente, però, ha dimenticato in fretta il Programma di Mandato e la sua involuzione lo ha portato ad esasperare il tatticismo per mantenere la maggioranza, utilizzando tutti gli incarichi a disposizione e perciò ha cambiato 7 assessori su dodici (un vero record) e poi ha concluso in anticipo il suo mandato con la sfiducia di una parte consistente dei suoi consiglieri.

Ma Fausto Pepe mette una pietra tombale sulla speranza di rinnovamento a lui affidata da migliaia di beneventani, con il recente atto di sottomissione a Umberto Del Basso De Caro con il quale ha tenuto da solo alcune manifestazioni elettorali prima ancora della iniziativa ufficiale con il PD alla presenza dei deputati e dei vertici del suo partito.

E così, l’ex deputato socialista che negli anni ‘90 era politicamente finito per la sua stretta osservanza craxiana, dopo la prima adesione al credo berlusconiano e poi la parentesi di Alleanza Riformista, adesso è il dominus assoluto del PD, di Fausto Pepe e della coalizione che lo sostiene. Anche SEL che altrove è speranza di rinnovamento della sinistra, a Benevento è “restaurata” con i pieni poteri assegnati ad Italo Palumbo, incapace di produrre una sola iniziativa elettorale se non la manifestazione con Nichi Vendola che delle vicende politiche beneventane non sa assolutamente nulla.

A questa drammatica condizione del centrosinistra, vorrebbe porre rimedio Carmine Nardone il quale promette di rinnovare i metodi della azione amministrativa addirittura con Mastella, De Mita e Viespoli esempi lampanti di trasformismo e di concezione affaristica della politica.

Ma la restaurazione riguarda anche il PdL che si appresta a mettere da parte la giovane Nunzia De Girolamo resuscitando Raffaele Tibaldi, ex socialista, poi diessino e mastelliano. Il candidato sindaco del centrodestra si è lanciato alla conquista di palazzo Mosti vantando lo stretto rapporto politico e personale con il presidente della Giunta regionale, Stefano Caldoro, anch’egli socialista, che però ha nominato come commissario IACP non un rappresentante del centrodestra, bensì Nino Del Vecchio, pure lui dell’ex partito del garofano. Ovviamente il primo ad acclamare questa intesa bipartisan è stato Umberto Del Basso De Caro, pure lui amico strettissimo di Stefano Caldoro.

E’ questo non è l’unico episodio che testimonia la convergenza di interessi tra il centro destra e il centrosinistra a Benevento, che peraltro appare evidente sfogliando il Sannio Quotidiano di Luca Colasanto. Nel programma elettorale di Raffaele Tibaldi striminzito e banale, l’unico progetto presentato con dovizia di particolari riguarda la realizzazione di un parcheggio interrato in piazza Risorgimento con annesso Terminal Bus e sovrastante struttura con negozi e servizi. E’ lo stesso progetto al quale pensa insistentemente da 4 anni Fausto Pepe che aveva già tentato di realizzarlo con un project financing da 30 milioni di euro al quale erano interessate particolarmente le ditte collegate alla famiglia di Nicola Cosentino, coordinatore regionale del PdL.

Ed è proprio l’edilizia il piatto forte del centrosinistra in questa campagna elettorale. Non a caso Fausto Pepe promette nei primi cento giorni di autorizzare subito la costruzione di 800 alloggi per la edilizia residenziale che dovrebbero lievitare a 2000 appartamenti con il Piano Casa, in aree libere e di grande pregio ambientali o di interesse storico, anche in deroga agli strumenti urbanistici. In tal modo sarebbe saturata tutta la possibilità edificatoria prevista dal nuovo PUC che pertanto, dovrebbe essere completamente rifatto. Tra i progetti presentati, anche quelli di alcune società ad esempio “I Normanni”, notoriamente legate al centrodestra.

In questo contesto caratterizzato dallo scontro per interessi trasversali, trovano spazio anche i veleni e le gravi accuse per la visita di Fausto Pepe e Luigi Scarinzi ad alcuni carcerati oppure la vendita del magnegas promosso da Carmine Nardone al Consorzio ASI. In ambedue i casi nessuna delle parti in causa fa riferimento a fatti certi o esibisce atti ufficiali, limitandosi alle allusioni che sanno tanto di ricatti incrociati.

Per fortuna in questa campagna elettorale così torbida e con scenari inquietanti, almeno lo stile e la capacità di argomentare critiche e proposte da parte di Antonio Medici e della lista “ORA- occorre reagire adesso” fanno sperare che uno scatto di orgoglio è ancora possibile.

Il presidente – Gabriele Corona

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Di questa nota stampa il Quaderno ha pubblicato  solo l’ultimo periodo

La Gazzetta di Benevento ha invece apportato significative censure senza neppure evidenziarle. Ecco la lettera di protesta al Direttore.

Illustre direttore,
Le scrivo in merito all’articolo dal titolo “Le riflessioni di Altrabenevento sulla campagna elettorale che sancisce, ha detto, anche fine ingloriose” pubblicato sul portale da Lei diretto che riprende gran parte della nota alla stampa da me inviata nel pomeriggio di ieri, 11 maggio.
Devo innanzitutto rilevare che l’articolo seppure pubblicato alle ore 20,28 è collocato diciassettesimo nella home page del suo portale, quindi prima ancora di notizie inserite alle 9 del mattino. In tal modo la pubblicazione della nota da me inviata risulta del tutto inutile perché chi legge il suo portale sa bene che le ultime notizie sono quelle poste in alto sulla home page e quindi nessuno va a spulciare tra articoli vecchi e magari già letti per verificare se per caso, o per assurdo, sia stata inserita una notizia nuova al posto sbagliato.
Devo inoltre notare che la nota da me inviata è stata tagliata dalla sua redazione senza la utilizzazione di sistemi usuali [esempio: OMISSIS, oppure (….) o altro] per indicare che una parte di testo è stato censurato.
Posso comprendere che in qualche caso Lei abbia voluto cautelarsi rispetto a possibili, benchè immotivate, querele, ma in altri casi proprio non comprendo i motivi della censura. Ad esempio, nel paragrafo relativo alla critica a SEL, partito restaurato da Italo Palumbo, manca la parte “incapace di produrre una sola iniziativa elettorale se non la manifestazione con Nichi Vendola che delle vicende politiche beneventane non sa assolutamente nulla”. Dove sarebbero gli estremi per una eventuale denuncia?
A proposito del progetto di parcheggio interrato in piazza Risorgimento e Terminal Bus con sovrastanti negozi e servizi che costa 30 milioni di euro, Lei ha tagliato la parte “al quale erano interessate particolarmente le ditte collegate alla famiglia di Nicola Cosentino, coordinatore regionale del PdL.” Ma questo è fatto noto di cui hanno abbondantemente parlato vari organi di stampa.
Inoltre, con riferimento alle proposte di varie imprese per costruire secondo le linee di indirizzo regionali relative alla cosidetta edilizia sociale, ho scritto “Tra i progetti presentati, anche quelli di alcune società ad esempio “I Normanni”, notoriamente legate al centrodestra” Lei ha cassato anche questa frase senza accorgersi, probabilmente, che già Il Mattino ha scritto che tra i soci di tale società vi è Marcello Fasolino, noto sostenitore del PdL, promotore della società Luminosa che vuole costruire a Benevento la centrale a turbogas.
Infine, Lei ha tagliato anche la conclusione del mio ragionamento, cioè “Per fortuna in questa campagna elettorale così torbida e con scenari inquietanti, almeno lo stile e la capacità di argomentare critiche e proposte da parte di Antonio Medici e della lista “ORA- occorre reagire adesso” fanno sperare che uno scatto di orgoglio è ancora possibile.” Anche in questo caso pensa che ORA avrebbe potuto querelarci per l’attestazione ricevuta?
Cordiali saluti
Gabriele Corona
P.S. Mentre scrivo, alle ore 2,10 (di notte, naturalmente) mi accorgo che non sono state aggiunte nuove notizie al suo portale, ma l’articolo di cui si discute è ora diventato diciannovesimo.

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