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Omicidio Nizza: aggrediti due giornalisti.

(Ansa) Benevento 28 aprile 2009 – Una troupe televisiva è stata aggredita da una ventina di persone al rione Libertà di Benevento dove ieri mattina è stato ucciso con tre colpi di pistola Cosimo Nizza, che si trovava su una sedia a rotelle.
L’operatore Carmine Limata e il giornalista Peppino Vaccariello, dell’emittente televisiva Rete Sei di Cervinara (Avellino), si erano da poco fermati all’incrocio di via Cocchia, nei pressi dell’agguato avvenuto ieri, per girare alcune immagini.
Improvvisamente, il cameraman è stato aggredito alle spalle da una decina di persone che lo hanno preso a calci e pugni.
Qualcun’altro nel frattempo gli ha strappato la telecamera di mano e l’ha sbattuta contro il parabrezza del furgoncino delle televisione dicendo in dialetto: “qui non si fanno film, c’è stato un morto”. Quando il giornalista ha tentato di scendere dall’auto per andare in soccorso dell’operatore è’ stato aggredito anche lui con calci e pugni e sconosciuti hanno rotto anche il finestrino laterale dell’auto che si è frantumato sul volto del giornalista.
Dopo l’arrivo della polizia, Limata e Vaccariello sono stati ricoverati all’ospedale Rummo. Hanno evidenziato che “l’aggressione è avvenuta tra l’indifferenza della gente che non ha alzato un dito per evitare il linciaggio”.
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Il presidente dell’Assostampa Campania Enzo Colimoro esprime solidarietà al giornalista Peppino Vaccariello e all’operatore Carmine Limata dell’emitente televisiva Rete Sei di Cervinara (Avellino), “vittime questa mattina di un’aggressione da parte di alcune persone mentre svolgevano il loro lavoro”.
Vaccariello e Limata, infatti, evidenzia “si erano recati al rione Libertà dove ieri mattina è stato commesso un omicidio. Il fatto, solo ultimo in ordine di tempo, ripropone, ancora una volta, la necessità di intervento delle istituzioni preposte, affinchè si garantisca al massimo – conclude – l’esercizio sereno del diritto dovere di cronaca e l’incolumità dei giornalisti, sempre più a rischio nell’esercizio della professione”.

Il commento di Retesei

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