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Moschella fa l’economista e dimentica la mensa scolastica. Altrabenevento chiede l’intervento della Autorità Anticorruzione.

Comunicato stampa del 9 settembre 2015

Domani il consiglio comunale di Benevento approverà il bilancio di previsione per l’anno in corso che prevede spese pari a 480 milioni di euro. E’ l’atto più importante di competenza dei consiglieri comunali con il quale si decide come spendere i soldi che derivano da tasse, trasferimenti dello stato ed altri finanziamenti pubblici o sponsorizzazioni private.

Ma il Bilancio di previsione non è solo un documento contabile ed infatti per essere valido deve contenere obbligatoriamente anche le relazioni ‘previsionali’ cioè dettagliati programmi e progetti sottoscritti da dirigenti, sindaco e assessori per consentire ai cittadini di sapere per quali obiettivi concreti occorre spendere così tanti soldi.

Il documento che domani sarà posto all’attenzione dei consiglieri, approvato dalla Giunta Comunale con la delibera n. 121 del 30 luglio scorso, composto da 604 pagine di cui 470 piene zeppe di numeri e tabelle, contiene anche 16 programmi (di cui tre non attivi) sottoscritti dai dirigenti e 35 progetti firmati dagli assessori per le specifiche competenze (qualcuna sottoscritta dal sindaco), per un totale di 128 pagine. In gran parte, però, si tratta di pagine uguali a quelle degli anni precedenti con il testo identico, cambia solo l’anno di riferimento.

Sono gli stessi obbiettivi non raggiunti negli anni scorsi e quindi riproposti, oppure il testo è scopiazzato per errore o per pigrizia?

Per comprenderlo bisognerebbe leggere la “Sezione 4 – Stato di attuazione dei programmi deliberati negli anni precedenti e considerazioni sullo stato di attuazione” che però è vuota, non contiene nessuna indicazione o valutazione sui risultati raggiunti.

Pertanto, non è possibile sapere neppure che cosa è stato fatto in questi anni per utilizzare efficacemente l’inserimento della città, con la chiesa di Santa Sofia, nel patrimonio UNESCO e che cosa si intende fare ancora.

Infatti, nel Progetto n. 1 del Programma 12, il vice sindaco Del Vecchio, dopo aver elencato le solite manifestazioni spettacolari annuali, si limita a scrivere: “Il progetto forse ambizioso ma nel quale l’Assessorato crede fortemente, prevede numerosi interventi con l’obiettivo di aumentare la occupazione e l’occupabilità nella Città di Benevento e nel Sannio facendo leva sul patrimonio culturale, ambientale ed enogastronomico e sulla qualificazione dei servizi e del capitale umano….”. Sicuramente sono affermazioni da spendere nella prossima campagna elettorale per la occupazione e occupabilità delle poltrone, ma di sicuro non indicano alcunché di concreto, come invece la relazione previsione al bilancio richiede.

Altro tema forte dei Programmi- progetti che il consiglio approverà domani, è il contrasto alla crisi economica. Naturalmente ne troviamo traccia nel Programma n. 6 – Sviluppo economico. Si legge: “L’amministrazione comunale, ed in particolare l’assessorato alle Attività produttive, potrebbe essere di aiuto per la ripresa economica dell’intero comportato (commercio, artigianato, industria)…. L’obiettivo primario è quello della attuazione della semplificazione delle procedure amministrative puntando alla totale eliminazione della carta (ovvero cercare di attivare tutta la procedura per via telematica). L’obiettivo “derivato” è quello di rafforzare la relazione tra città e commercio, far si che le attività commerciali presenti sul territorio posano aspirare ad essere luogo di incontro, comunicazione e rapporti sociali tra i cittadini utenti …”

Questa relazione con siffatte acute proposte da servizi sociali, viene attribuita al “Responsabile Dott. Andrea Lanzalone” che però non l’ha redatta perché in quel periodo era sospeso dal servizio.

Ma per capire come l’amministrazione comunale intende veramente contrastare con efficacia la crisi economica, bisogna leggere il Programma n.4 redatto dal Dirigente del Settore servizi al Cittadino, Giuseppe Moschella che inaspettatamente scopriamo nella veste di economista e storico. Scrive il comandante: “La crisi economica che sta investendo l’Europa è di una intensità allarmante, per durata e consistenza, superiore alla famosa crisi del 1929, dalla quale si uscì grazie alla lungimiranza di economisti di elevata capacità professionale sensibili alle esigenze delle fasce più deboli ….” Dopo aver ricordato che “lo stato espelleva dal mercato imprenditori deboli, in particolare del mondo bancario” e richiamata la “costituzione dell’IRI che di fatto divenne una holding che assorbì le aziende strategiche..” Moschella critica gli “economisti dell’Unione Europea, strateghi degli attuali interventi nel mercato” e ricorda che “i poveri sono aumentati a dismisura e al contrario sono aumentati i (testuale) straricchi: l’80% delle risorse economiche in mano al 20% della popolazione”.

Dopo tali analisi ‘originali’ che fanno rimanere a bocca aperta tutti i no-global che hanno per anni criticato il neoliberismo, Moschella indica la ricetta: “In questo quadro di disperazione si inquadra l’opera del Settore Servizi al cittadino, unico baluardo per la difesa delle classi emarginate, con la missione di lenire le pene dei più deboli”.

(Qua ci vuole una pausa. Necessariamente!).

 

Poi Moschella spiega che il ‘suo’ settore si occupa di assegnazione di alloggi, servizi cimiteriali, casa per anziani, assistenza sociale e contributi ma che le risorse sono ridotte rispetto a quelle già limitate degli anni scorsi.

Nella lunga relazione del dirigente-comandante speravamo di trovare una analisi dei problemi relativi alla mensa scolastica e alle ipotesi per risolverli in modo da ridare fiducia agli utenti, ed invece su questo argomento Moschella si limita a scrivere “prevedere un efficiente servizio mensa scolastica”. Solo questo!

Analisi storico-finanziarie, relazioni a tutto campo su casa di riposo anziani, loculi cimiteriali e animali da adozione, ma sulla mensa, dopo lo scandalo Ristorò e i mancati controlli, Moschella si limita a scrivere 6 (sei) parole senza spiegare come rendere efficiente il servizio.

Neppure il sindaco, Fausto Pepe, che ha mantenuto la competenza diretta su pubblica istruzione e mensa, scrive alcunché su questo argomento nei due Progetti al bilancio che sottoscrive.

Quindi la Giunta Comunale, neppure quando ha approvato il documento di bilancio da proporre al consiglio comunale di domani, ha assunto alcuna decisione sul servizio di mensa scolastica. E allora, Moschella si è inventato da solo la gara di Appalto per affidare a privati anche i lavori per ristrutturare per 700.000 euro il centro di cottura comunale?

E’ questa la ennesima difformità procedurale che ci ha convinti a chiedere all’Autorità Nazionale Anticorruzione di commissariare il Comune di Benevento per le decisioni relative all’appalto del servizio di mensa scolastica.

Per altrabenevento – Gabriele Corona

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