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La mensa scolastica in mano a Moschella è sempre più incerta.

CUB – Comunicato alla Stampa

La mensa in mano a Moschella sempre più incerta. Scaricabarile tra Ristorò e Quadrelle per il pagamento degli stipendi arretrati.

E’ cominciato l’anno scolastico ma è sempre più incerto il servizio di mensa per i bambini delle scuole materne ed elementari di Benevento. Di sicuro non comincerà neppure il primo ottobre, come previsto da Capitolato speciale di Appalto preparato dal Dirigente Giusepe Moschella.

Infatti scade il 4 ottobre il termine per presentare le offerte da parte delle ditte interessate che però dovrebbero accollarsi anche il costo per ristrutturare il centro di cottura comunale e adeguare le scuole alla possibilità di “scodellamento” cioè la preparazione dei pasti senza l’uso di vaschette in plastica sigillate. L’importo dei lavori non è irrisorio (800 mila euro) e non si comprende quale commissione dovrebbe valutare le proposte e sulla base di quali parametri, considerato che manca il progetto esecutivo delle opere a farsi e delle apparecchiature da installare.

La gara così formulata da Moschella lascia con il fiato sospeso anche i dipendenti che hanno lavorato negli ultimi dieci anni, al servizio mensa scolastica con la Ristorò la quale, dichiarandosi vittima di una “ingiustificata e quotidiana campagna mediatica denigratoria e persecutoria, ordita e premeditata dall’associazione Altrabenevento” invece di attendere giustizia dal Tribunale, ha ceduto il ramo di azienda “ristorazione collettiva”, compreso 49 dipendenti, alla Cooperativa Sociale Quadrelle 2001 di Quindici, provincia di Avellino, con un atto notarile del 20 luglio scorso.

La società avellinese non ha pagato nulla per acquisire il ramo di azienda dal valore di 633.534,41 euro (avviamento commerciale ed attrezzature del centro cottura di Ponte Valentino, senza la proprietà dell’immobile che rimane alla famiglia Barretta-Porcelli), perché si è accollata i debiti della Ristorò che assommano alla stessa cifra (€ 180.000 debiti verso l’erario, più € 270.000 per TFR ai lavoratori, più € 183.534,41 debiti verso i fornitori).

Tra i debiti verso i “fornitori” indicati nell’allegato “H”all’atto notarile, risultano solo € 20.000 per il pagamento delle quattordicesime mensilità ai dipendenti, ma non risultano i debiti per i due stipendi arretrati e le integrazioni contrattuali non pagati, benché in sede di consultazione con CGIL, CISL, UIL e UGL, la Ristorò e la Quadrelle 2001 avevano precisato che “la cessione del ramo di azienda comporterà l’accollo da parte della cessionaria ( Quadrelle 2001) di tutte le posizioni debitorie verso i dipendenti…”

Per questo motivo, la CUB che non intende partecipare al “gioco delle parti” di Ristorò e Quadrelle 2001 ha dato mandato al proprio legale di preparare i decreti ingiuntivi con i quali i lavoratori chiederanno al giudice di condannare ambedue le società “in solido” a pagare tutti gli arretrati dovuti.

Il segretario nazionale, Marcelo Amendola

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