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Benevento, la location del depuratore è improponibile

Comunicato stampa del 21 giugno 2013

La “location” di Sant’Angelo a Piesco scelta dalla Giunta Pepe per la costruzione del depuratore cittadino è solo un ipotesi improponibile.

L’area infatti è destinata a rimanere una zona umida del Fiume Calore secondo quanto deciso dal Piano Stralcio Difesa Alluvioni (PSDA) approvato nel lontano 2001 e redatto dalla competente Autorità di Bacino.

Nel Piano infatti viene prevista dall’art. 29 la tutela di quell’area, che attualmente ricade all’interno del “Parco Fluviale del Fiume Calore Sabato”, individuato dalla Provincia di Benevento tra i progetti prioritari di riqualificazione ambientale del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP).

Sempre il suddetto Piano Stralcio dell’Autorità di Bacino fa divieto espresso di realizzare nella “location” individuata dalla Giunta Pepe quella tipologia di opera e quindi non è possibile localizzare depuratori nella zona di Sant’Angelo a Piesco, come al contrario deciso dalla Giunta, in spregio a tutte le prescrizioni tecniche.

Ed infatti Altrabenevento aveva già diffidato tutto il Consiglio Comunale in occasione dell’approvazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) a prevedere la localizzazione del depuratore a Sant’Angelo a Piesco.

D’altra parte la previsione della tutela e salvaguardia dell’area umida è stata già ribadita con l’istituzione dell’Oasi delle “Zone Umide Beneventane” istituita dalla Amministrazione Provinciale con delibera di Giunta Provinciale n.141/2007 per la protezione della fauna selvatica ai sensi della L.157/92.

Da ciò deriva il fatto inoppugnabile che l’area in questione è stata già assegnata territorialmente e funzionalmente in coerenza agli usi previsti dal PSDA e non è più disponibile per altri usi.

Pertanto ad oggi continuare a ragionare su Sant’Angelo a Piesco per altri utilizzi urbanistici, come fa la Giunta Pepe, e individuarla per la localizzazione del depuratore è segno di non voler capire la portata delle determinazioni territoriali, delle leggi e delle disposizioni a tutela del territorio. .

Ricordiamo che nel 2009 l’Autorità di Bacino ha espresso un parere vincolante negativo recepito dall’Autorità Ambientale Regionale, che ne ha imposto l’ottemperanza.

Altrabenevento, inoltre, respinge con forza le affermazioni del Sindaco Pepe circa l’intempestività dell’intervento sulla questione depuratore da parte delle associazioni ambientaliste e sul supposto appoggio delle stesse a questa determinazione scellerata.

Vogliamo ricordare che Altrabenevento nell’aprile del 2009 presentò un dossier, ancora visionabile sul sito web, dove già si mettevano in luce l’impraticabilità del depuratore in contrada Sant’Angelo a Piesco e l’alternativa dell’utilizzo dell’esistente depuratore ASI con una minima spesa, a fronte di quella che attualmente è lievitata a 20 milioni di euro.

 

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